21 novembre 2013

AIDS: 30 years down the line


Dalla sua comparsa ad oggi, l’AIDS è diventato uno dei fenomeni epidemiologici più ampiamente studiati e documentati in tempi moderni. Un nuovo libro, AIDS 30 Years Down the Line...Faith-based Reflections about the Epidemic in Africa, pubblicato da Ajan in collaborazione con le Edizioni Paoline,  racconta trent’anni di esperienza dei volontari e delle diverse organizzazioni della Chiesa cattolica in favore di donne, uomini e bambini colpiti dall’epidemia HIV in Africa. 

Il volume presenta le opinioni di accademici attraverso una serie di saggi. Ne emerge che, anche se molto è stato fatto, molto resta ancora da fare per sconfiggere l’HIV/AIDS. Tuttavia gli autori presentano nuove idee e mezzi per comprendere e affrontare la minaccia rappresentata da questa pandemia.


Il libro pone le basi per nuove prospettive in materia di HIV, approfondisce punti di vista socio-economici e culturali, diritti umani e considerazioni etiche, l’accesso universale a beni e a servizi e si conclude con una sezione sul ruolo della Chiesa nella teoria e nella pratica.
Il libro si sofferma sulla condizione di estrema povertà, solitudine e stigma che vivono i pazienti HIV positivi in Africa. La storia dell’HIV/AIDS è una storia di miseria, il cui bilancio sarà noto solo fra molti anni. Eppure si possono registrare negli anni risultati significativi e di successo a livello locale e globale nello sforzo combinato per capire la malattia , prevenire nuove infezioni, e fornire assistenza e trattamento alle persone infette dal virus.
Negli ultimi 30 anni eroi ed eroine sono emersi in tutti i campi dell’umanità toccata dall’AIDS.
Uno sguardo critico degli ultimi 30 anni è un esercizio che ci consente di mettere ancor più in evidenza le opportunità, le sfide e i compiti che ci attendono, come presentato dagli autori .

Questo libro è il risultato degli sforzi instancabili di donne e uomini di organizzazioni religiose che hanno cercato e stanno cercando di fare la differenza nella vita di molte persone vulnerabili alla pandemia di AIDS in Africa .

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