30 gennaio 2014

Gli Obiettivi si avvicinano? Come interpretare i dati?

Il 2015 è vicino, quanto ci siamo avvicinati agli obiettivi del millennio? UNAIDS ha pubblicato il 24 gennaio scorso un documento dal titolo Global AIDS Response Progress Reporting 2014, per fornire gli stati di uno strumento per raccogliere appropriatamente i dati in vista del 2015. Il documento fa esplicito riferimento agli Obiettivi del Millennio (di cui abbiamo trattato in un precedente post) e alla Political Declaration on HIV and AIDS, risoluzione adottata dall'assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2011. Nella dichiarazione del 2011, i governi si impegnavano per il 2015, tra l'altro, a dimezzare la trasmissione per via sessuale dell'infezione da HIV, ad azzerare la trasmissione materno-infantile del virus, a garantire l'accesso universale alle cure, a dimezzare le morti per Tubercolosi tra i pazienti HIV+.
Manca solo un anno al 2015 e gli obiettivi sembrano ancora lontani, nonostante i tanti passi in avanti compiuti negli ultimi anni. Ancora non è tempo di fare bilanci, forse, ma sicuramente erano necessari strumenti per poterne fare al momento opportuno.

27 gennaio 2014

Sud Sudan: guerra e sanità

'La guerra è madre di tutte le povertà', è la triste realtà che percorre molti paesi nel mondo. Il Sud Sudan, già povero (nonostante la grande ricchezza del suo sottosuolo), oggi deve affrontare anche la povertà della guerra. La situazione sanitaria nelle zone maggiormente colpite dal conflitto è disastrosa. L'Agenzia Fides riporta che 10.000 persone stanno scappando dalla città di Bentiu verso Leer, più a sud. A Bentiu manca tutto: acqua, cibo, e cure mediche. Le strutture sanitarie della città sono state saccheggiate.
Il Sud Sudan è il paese più giovane del mondo, nato nel 2011 da una guerra con il nord, costata 2 milioni e mezzo di morti. Un paese giovane composto da giovani: il 51% della popolazione è minorenne. La guerra che si è riaccesa negli ultimi mesi sta distruggendo quel poco di organizzazione statale che era presente; le strutture sanitarie sul territorio cercano di fronteggiare HIV, tutbercolosi, malaria, grazie anche agli sforzi di associazioni internazionali presenti nel paese. Il nuovo stato si stava organizzando, creando infrastrutture, investendo sulla sanità e sull'istruzione. L'infezione da HIV si è particolarmente diffusa negli ultimi dieci anni e l'impegno delle autorità sud sudanesi è quello di espandere il più possibile la terapia antiretrovirale.
La guerra sta però rendendo difficile ogni sforzo.
Grandi migrazioni si stanno riversando verso zone del centro-sud del paese, non preparate a ricevere i profughi (si parla di mezzo milione di persone).
La settimana scorsa ad Addis Abeba è stato firmato un accordo sul cessate il fuoco, ma la popolazione ha paura e continua a muoversi nel paese per cercare rifugio al sud. La situazione è molto delicata e sono necessari tutti gli sforzi internazionali perchè il paese torni alla stabilità.

Per approfondire:

24 gennaio 2014

Conakry: terapia e cibo per i malati di AIDS

La terapia antiretrovirale e il supporto nutrizionale insieme rappresentano un valido sostegno perché la donna HIV-positiva possa portare avanti la gravidanza. Vengono così ridotti i rischi legati alla gravidanza stessa, proteggendo la vita della donna e quella di suo figlio, nella speranza che nasca libero dall’HIV.
È quanto sta accadendo nei tanti centri DREAM presenti in 10 paesi dell’Africa sub-sahariana. La terapia antiretrovirale alle donne in gravidanza riduce il rischio della trasmissione verticale madre-bambino a meno del 2%.
Anche nella Repubblica di Guinea, a Conakry grazie al lavoro condotto nei Centri di cura del Programma DREAM, con il supporto nutrizionale del WFP (World Food Programme) stanno nascendo bambini sani.
Ogni giorno qui si incontrano madri con i loro bambini, come Djamilatou, donna guineana che durante la sua prima gravidanza ha scoperto di essere sieropositiva.

20 gennaio 2014

Sudafrica: ridotto il numero delle nuove infezioni da HIV


Sudafrica: le infezioni da HIV sono diminuite di un terzo dal 2004. Tra il 2004 e il 2012, il numero di nuove infezioni è sceso da circa 540.000 a circa 370.000, come mostra il rapporto UNAIDS South Africa 2012 HIV Estimates and Projections.

In Sudafrica circa 6,1 milioni di persone vivono con l’HIV. Dal 2009, il governo ha notevolmente aumentato i programmi di prevenzione e trattamento dell’HIV.
Il numero di morti a causa dell’AIDS è sceso del 30 %, da 330.000 nel 2004 a 240.000 nel 2012. Secondo le stime, nel 2016 si dovrebbe scendere al di sotto di 150.000.
Circa 2,2 milioni di persone hanno ricevuto farmaci antiretrovirali in Sudafrica, la maggior parte delle quali sono donne.

13 gennaio 2014

Adolescenti e HIV: le linee guida dell'OMS


È stata pubblicata dall’OMS una guida su test, counselling e cura per gli adolescenti che vivono con l’HIV, considerando la gamma di esigenze e problematiche degli adolescenti nel mondo.

La difficoltà di fidelizzare questo gruppo di età alla cura antiretrovirale , ha portato a fallimento terapeutico e a elevati tassi di morbilità e mortalità HIV-correlate.

Gli adolescenti (10-19 anni) e i giovani (20-24 anni), continuano ad essere vulnerabili, sia socialmente che economicamente, all’infezione da HIV nonostante gli sforzi compiuti fino ad oggi.
Questo è particolarmente vero specialmente tra coloro che vivono in ambienti con un’epidemia da HIV generalizzata, in particolare le ragazze


8 gennaio 2014

La ricerca per la copertura sanitaria universale


Nel 2005, tutti gli Stati membri dell’Oms si sono impegnati a raggiungere la copertura sanitaria universale. L’obiettivo è assicurare che tutti ottengano i servizi sanitari di cui hanno bisogno senza rischiare la rovina finanziaria o l’impoverimento. Questo richiede: un sistema sanitario efficiente e ben gestito, un sistema per finanziare il servizio sanitario, l’accesso ai farmaci essenziali, una sufficiente dotazione di personale motivato e ben formato. Malgrado i recenti miglioramenti, il divario tra l’attuale copertura dei servizi sanitari e la copertura sanitaria universale rimane ampio per molti problemi di salute in numerosi contesti. Ad esempio, nel 2011 quasi la metà di tutte le persone affette da HIV idonee per la terapia antiretrovirale non vi aveva ancora accesso, e ogni anno, secondo le stime, 150 milioni di persone vengono a trovarsi in una situazione finanziaria disastrosa per aver dovuto pagare direttamente l’assistenza sanitaria di cui necessitavano


Lavorare per la copertura sanitaria universale è un potente meccanismo per il raggiungimento di una migliore salute e di un maggior benessere e per la promozione dello sviluppo umano.

Il Rapporto 2013 dell'Oms sulla salute mondiale è incentrato sulla ricerca scientifica come fulcro per il raggiungimento della copertura sanitaria universale.

7 gennaio 2014

Dalla ricerca nuove prospettive per la lotta all'HIV


L’HIV è riapparso nei due “pazienti Boston”. Dopo un trapianto di midollo osseo, il virus sembrava essere scomparso dal sangue dei due pazienti americani, ma dopo alcuni mesi, i test hanno nuovamente rilevato la presenza dell’HIV.

Entrambi sieropositivi e affetti da un linfoma, erano stati trapiantati il primo nel 2008 e il secondo nel 2010. Circa 8 mesi dopo l’operazione, oltre ad essere scomparso il linfoma, era scomparso anche il virus dal loro sangue, tanto che all’inizio del 2013 i medici avevano deciso di sospendere la cura con antiretrovirali dichiarando i due pazienti guariti.