12 marzo 2015

Scoperto il legame tra architettura del nucleo cellulare e sito di integrazione dell'HIV

Sono stati scoperti per la prima volta “i santuari” all'interno del nucleo dei linfociti dove l'HIV si nasconde fino a diventare invisibile. La scoperta è merito di un gruppo di ricerca dell'ICGEB di Trieste guidato dal Profesore Mauro Giacca, direttore del Centro di Medicina Molecolare ed è stata pubblicata su Nature

I santuari o reservoir sono quei luoghi all'interno dell'organismo umano dove il virus si nasconde e continua a replicarsi, riuscendo così a sfuggire all'azione dei farmaci antiretrovirali attualmente in commercio, che riescono quasi ad azzerare il numero di particelle di virus presenti nel sangue ma non a sconfiggere definitivamente la malattia (vedi post).
L'HIV è in grado di inserire il proprio DNA all'interno di quello delle cellule che infetta, modificandone il patrimonio genetico. Il gruppo di ricerca ha dimostrato che l'integrazione dell'HIV-1 avviene nel guscio esterno del nucleo in corrispondenza del poro nucleare. Questa regione contiene una serie di geni cellulari che sono preferenzialmente presi di mira dal virus. Le due proteine NUP153 e LEDGF/p75 sono fondamentali perché il virus riesca ad inserirsi nella cellula. La topografia nucleare è quindi un determinante essenziale del ciclo di vita di HIV-1. La speranza è che si possa partire da queste nuove scoperte per poter arrivare a farmaci in grado di debellare l'AIDS in maniera definitiva.

11 marzo 2015

Ebola, al via la sperimentazione dei primi vaccini

Un primo vaccino contro Ebola, denominato VSV-EBOV è in fase di sperimentazione in Guinea. E' stato somministrato a una cinquantina di persone dal 7 marzo a Conakry, tra cui il ministro guineano della Salute, Rémy Lamah, e il coordinatore nazionale della lotta contro Ebola, Dr. Sakoba Keïta.
VSV-EBOV, uno dei due vaccini contro il virus che hanno raggiunto le fasi avanzate della sperimentazione, è stato sviluppato dalla Agenzia di sanità pubblica del Canada. L'altro vaccino, sviluppato dalla ditta britannica GSK (GlaxoSmithKline) insieme all'American Institute of Allergy e Malattie infettive (NIAID), è stato testato nel mese di febbraio in Liberia.
L'epidemia di Ebola in Africa occidentale, la più estesa dalla identificazione del virus in Africa centrale nel 1976, è iniziata nel Dicembre 2013 in Guinea prima di diffondersi in Liberia e Sierra Leone.
Secondo l’ultimo bollettino dell’OMS, l’epidemia ha causato finora circa 10.000 morti su circa 24.000 casi registrati.
Per la prima volta dall’inizio dell’epidemia, nell’ultima settimana in Liberia non sono stati registrati nuovi casi, mentre 81 casi sono stati diagnosticati in Sierra Leone e 51 in Guinea.

In totale Ebola ha colpito 839 operatori sanitari, di cui 491 sono morti.

10 marzo 2015

Notizie dal CROI 2015

Dal 23 al 26 febbraio 2015 si è tenuta a Seattle la 22° edizione della Conference on Retroviruses and Opportunistic Infections (CROI 2015).

Scienziati, medici e ricercatori hanno condiviso il loro lavoro e discusso vari temi tra cui: la profilassi pre esposizione, i profilassi attraverso microbicidi, i progressi verso una cura definitiva dell’HIV, il trattamento della coinfezione HIV/HCV, l’impatto del trattamento in Africa dopo un decennio di scaling up, il trattamento e la prevenzione della TB nelle persone con HIV.

Per quanto riguarda l’impatto del trattamento anticipato a 500 CD4, uno studio di Temprano et al implementato in costa d’Avorio ha trovato che questa strategia permette di diminuire del 44% l’incidenza di gravi malattie e morte rispetto all’inizio della terapia secondo le vecchie linee guida.
David Wyles and Susanna Naggie hanno presentato i risultati di un trial sui nuovi regimi terapeutici per curare l’epatite C  (sofosbuvir  plus ledipasvir o daclatasvir ) i quali si sono dimostrati capaci di eradicare la malattia nel 95% dei casi, in persone coinfette con HIV.
Mary Glenn Fowler  ha poi presentato i risultati dello studio Promise, che ha confermato come un regime di prevenzione basato sulla tripla terapia sia in grado di ottenere tassi di trasmissione al bambino estremamente bassi (0,56% a 14 giorni di vita).

Sono stati poi presentati nuovi farmaci in via di sviluppo, come  BMS-955176, un inibitore di maturazione dell’HIV di seconda generazione.