Sono
stati scoperti per la prima volta “i santuari” all'interno del
nucleo dei linfociti dove l'HIV
si nasconde fino a
diventare invisibile. La
scoperta è merito di un
gruppo di ricerca dell'ICGEB di Trieste guidato dal Profesore Mauro Giacca, direttore del Centro di Medicina
Molecolare ed
è stata pubblicata su Nature.
I
santuari o reservoir sono quei luoghi all'interno dell'organismo
umano dove il virus si nasconde e continua a replicarsi, riuscendo
così a sfuggire all'azione dei farmaci antiretrovirali attualmente
in commercio, che riescono quasi ad azzerare il numero di particelle
di virus presenti nel sangue ma non a sconfiggere definitivamente la
malattia (vedi post).
L'HIV
è in grado di inserire il proprio DNA all'interno di quello delle
cellule che infetta, modificandone il patrimonio genetico. Il gruppo
di ricerca ha dimostrato che l'integrazione dell'HIV-1 avviene nel
guscio esterno del nucleo in corrispondenza del poro nucleare. Questa
regione contiene una serie di geni cellulari che sono
preferenzialmente presi di mira dal virus. Le due proteine NUP153 e
LEDGF/p75 sono fondamentali perché il virus riesca ad inserirsi
nella cellula. La topografia nucleare è quindi un determinante
essenziale del ciclo di vita di HIV-1. La
speranza è che si possa partire da queste nuove scoperte per poter
arrivare a farmaci in grado di debellare l'AIDS in maniera definitiva.