31 luglio 2013

Allattamento al seno: vicini alle mamme


Dal primo al 7 agosto si celebra la Settimana Mondiale dell’Allattamento al seno. Tale Settimana viene promossa ogni anno in più di 170 paesi per incoraggiare l'allattamento al seno e migliorare la salute dei bambini in tutto il mondo. In tali giorni si commemora la Innocenti Declaration, prodotta da OMS e UNICEF durante un convegno che si è tenuto nell’agosto del 1990 nell’Ospedale degli Innocenti a Firenze, Italia, per proteggere, promuovere e sostenere l'allattamento al seno.
L'OMS raccomanda l'allattamento esclusivo fino a sei mesi di età del bambino, continuando ad allattarlo, con l'aggiunta di alimenti complementari per due anni o oltre.

29 luglio 2013

Quando iniziare la terapia antiretrovirale?

Il dibattito su quando iniziare la terapia antiretrovirale ha infuriato fin dalla scoperta del primo farmaco efficace, la zidovudina, nel 1987. Sulla base di alcuni studi, si è evidenziato il numero di cellule CD4 come primo parametro per indicare l'inizio del trattamento per i soggetti asintomatici infettati con il virus dell'HIV. Da allora, nel decidere quando iniziare la cura, il pendolo ha oscillato avanti e indietro sottolineando da un lato l’ efficacia dei farmaci, dall’altro la loro tossicità. In un articolo recentemente apparso su BMC Medicine, gli autori riassumono i termini del dibattito e sostengono che, allo stadio attuale di conoscenze, la decisione più corretta sia quella di iniziare il trattamento il più presto possibile, indipendentemente dal numero di CD4.
Infatti oggi conosciamo meglio la biologia della replicazione virale, (da 1 a 10 miliardi di nuove particelle virali prodotte al giorno), ed i suoi effetti, come la continua distruzione di cellule CD4 e l'infiammazione persistente, che è associata con esordio più precoce di comorbidità.
 Inoltre disponiamo di farmaci più efficaci e meno tossici rispetto agli anni passati.
Esiste un sicuro beneficio per il paziente nell’iniziare la terapia quando i CD4 scendono sotto i 500 per µl , ma solo alcuni studi di coorte hanno dimostrato il chiaro beneficio della terapia antiretrovirale anche per livelli superiori di CD4 . Nessuno studio tuttavia ha mostrato danni o svantaggi per chi inizia precocemente.
 Oltre ai benefici dimostrati per il singolo paziente, ora sappiamo che esiste un beneficio in termini sanità pubblica da un intervento precoce: come mostrato dallo studio HPTN 052 il trattamento è prevenzione, la terapia precoce infatti si è mostrata più efficace nel prevenire la trasmissione del virus HIV di tutti gli altri interventi di prevenzione comportamentale e biomedica studiati fino ad oggi.

26 luglio 2013

Dall'OMS linee guida per uno screening sistematico sulla tubercolosi




L’OMS ha recentemente sviluppato delle linee guida  per lo screening della tubercolosi (TB) attiva.
La diagnosi precoce della TB è essenziale per migliorare ulteriormente la salute di persone con tale malattia infettiva e per ridurne in modo più efficace la trasmissione.
La tubercolosi rimane infatti uno dei principali problemi di salute a livello globale. Secondo il rapporto dell’OMS, Global TubercuolosisReport 2012, nel 2011 ci sono stati 8.7 milioni di malati di TB in tutto il mondo, di questi il 24% residente in Africa, con il 64% dei casi multi-farmaco resistenti (MDR-TB) e il più alto tasso di mortalità.
Inoltre 1.1 milioni (13%) dei 8.7 milioni di persone con TB era HIV positivo e solo il 48% di questi ha iniziato una terapia con antiretrovirali. Il 79% della popolazione con HIV/TB vive nella regione africana ma solo il 69% è stato testato per l’HIV. L’Africa sub-sahariana rimane una delle regioni con il maggior numero di vittime HIV/TB correlate, essendo la TB la principale causa di morte tra i pazienti con HIV/AIDS. 
Di fronte a questo quadro appare dunque ancora più importante uno screening sistematico rivolto a grandi gruppi a rischio (tra cui pazienti HIV positivi).

24 luglio 2013

Abuja 12 anni dopo: Shaping the future of health in Africa


Il 15 luglio durante il vertice speciale dell’Unione Africana (UA) in materia di HIV/AIDS, tubercolosi e malaria, è stato lanciato il report  Abuja +12: Shaping the future of health in Africa.    

Il documento, pubblicato dall’Unione Africana con UNAIDS, esamina i progressi compiuti dalla Dichiarazione di Abuja del 2001, con la quale i leader si impegnavano a mobilitare le risorse nazionali ed internazionali per la salute e a rimuovere le barriere ancora esistenti per la sconfitta dell’AIDS.
Il documento sottolineava come una spesa sanitaria mirata potesse essere un fondamento essenziale per una maggiore crescita economica e sviluppo dell’Africa.
Secondo quanto dichiarato all’ultimo incontro del vertice africano, salute e prosperità vanno di pari passo: investire sulla salute vuol dire puntare sull’economia dell’Africa.

22 luglio 2013

AIDS: vicini alla cura?

Una cura per l'Aids in grado di indurre una remissione totale della malattia sembra essere più vicina . Un team italo americano di ricercatori, coordinato da Andrea Savarino dell’Iss, ha messo appunto un cocktail terapeutico che si è dimostrato in grado di indurre una remissione della patologia nei macachi. La combinazione di farmaci antiretrovirali con la butionina sulfossimina, un agente ossidante e chemiosensibilizzante (Bso), e l’auranofin, un composto a base di sali di oro ha, in pratica, rimpiazzato gradualmente e senza provocare effetti collaterali i linfociti “malati” con cellule nuove e perfettamente funzionanti, anche se, in un primo momento, non è riuscita a prevenire un’iniziale rebound del virus.
“Risulta evidente - osserva Iart Luca Shytaj, collaboratore del dr. Savarino e primo autore dell’articolo pubblicato su Retrovirology - come una branca specifica del sistema immunitario venga stimolata dall’aggiunta di BSO al cocktail di farmaci e possa eventualmente mimare un’autovaccinazione contro il virus”. I ricercatori stanno ora programmando l'inizio di un trial clinico nei primi mesi del 2014

19 luglio 2013

Il potere delle donne


Il 27 giugno si è tenuto ad Abuja, Nigeria il secondo incontro del Global Power Women Network Africa .

Global Power Women Network Africa è una rete di donne africane che si prefigge di promuovere la parità di genere, in materia di HIV e di diritti in fatto di salute (in particolare sessuale e riproduttiva), con particolare attenzione alla vulnerabilità delle ragazze e delle giovani donne.

All’incontro tenutosi recentemente i partecipanti hanno condiviso strategie, politiche e pratiche efficaci per accelerare l’attuazione degli impegni globali e regionali per le donne e per le ragazze in Africa.

17 luglio 2013

Kenya: servizi gratuiti per combattere la mortalità materna

Nairobi – L'elevato tasso di mortalità materna del Kenya potrebbe infine diminuire grazie all'introduzione lo scorso mese di servizi gratuiti nelle maternità, con alcuni ospedali che riportano  un incremento del 50 per cento di parti nella struttura sanitaria.  

Il tasso di mortalità materna del Kenya negli anni tra il 2003 e il 2008 è aumentato, passando da 414 a 488 per 100.000 nati vivi. Tra le cause di queste morti, anche malattie come HIV, malaria, anemia. Di questo passo il paese non raggiungerà l'Obiettivo di Sviluppo del Millennio, cioè una diminuzione del 75 per cento delle morti entro il 2015.

Il numero di donne che partoriscono in strutture sanitarie pubbliche è aumentato notevolmente da quando sono stati introdotti i servizi di maternità gratuiti il ​​1 ° giugno.

15 luglio 2013

A Lilongwe, Malawi, il primo incontro della UNAIDS and Lancet Commission

Secondo una recente indagine condotta dalla Commissione Nazionale AIDS (CNA) in collaborazione con il Dipartimento di Nutrizione e HIV/AIDS, in Malawi il tasso di prevalenza dell’HIV e dell’AIDS è sceso dall’11.4% nel 2008 al 10.6% nel 2013.
E’ quanto riportato dal’agenzia di stampa del paese, la Mana (Malawi News Agency).
I dati sono presi dal documento “The Status of HIV/AIDS Profile in Malawi”, messo a disposizione dal Governo: nel 2013 tra le 4,000 e le 5,000 persone sono risultate positive al test per l’HIV rispetto alle 80,000 degli anni passati.
Tuttavia l’HIV/AIDS è ancora alto tra le donne con un tasso di prevalenza del 16.3%.
Inoltre la malattia è presente in particolare nel sud del paese, con un tasso di prevalenza del 14.5% rispetto al 7.6% della regione centrale e del 6.6% della regione del nord.
Secondo il Vicedirettore dei Servizi di Salute e Sociali, Felix Namakhhuwa, il miglioramento dei tassi di prevalenza è dovuto ad una migliorata consapevolezza e conoscenza della malattia da parte della popolazione, grazie ai programmi di educazione sanitaria messi in atto nel paese.  

11 luglio 2013

Nigeria: numero allarmante di bambini sieropositivi

Con 60.000 bambini infettati con il virus dell'immunodeficienza umana (HIV) nello scorso anno, la Nigeria ha il più alto numero di bambini con il virus nel mondo, secondo l'ultimo rapporto delleNazioni Unite. Il numero di bambini infettati con il virus è superiore a quella di qualsiasi altro paese del mondo, ed è una fonte di preoccupazione per gli esperti che lo descrivono come "allarmante".
Nonostante gli sforzi del governo federale e dei vari stati della Nigeria per controllare la diffusione del virus HIV, il rapporto mostra che il tasso di prevalenza di HIV tra i bambini nigeriani è rimasto relativamente stagnante senza alcun miglioramento significativo, mentre quello di molti altri paesi è in netta diminuzione.

9 luglio 2013

Le donne africane e il loro destino


Il 2 e il 3 luglio si è tenuto in Tanzania il Summit delle First Ladies africane: Investing in Women: Strengthening Africa.
Il vertice ha messo in evidenza il ruolo che le First Ladies possono giocare come difensori di donne e ragazze, incoraggiando i partenariati pubblico-privati a portare risultati sostenibili per le donne in Africa.
Il 3 luglio ha visto l’intervento del Direttore Esecutivo dell’UNAIDS, Michel Sidibé, che si è soffermato soprattutto sui risultati del PRRR (Pink Ribbon Red Ribbon), nato per creare programmi di screening e di cura del carcinoma uterino (inclusi programmi di vaccinazione contro il papilloma virus) e programmi di screening e di cura del carcinoma della mammella. Tale programma è rivolto soprattutto a donne HIV positive.

7 luglio 2013

HIV, dopo 30 anni a Kuala Lumpur: progressi e ritardi

Terminato il meeting biennale dello IAS (International Aids Society) a Kuala Lampur lo scorso 3 Luglio. Esperti di tutto il mondo si sono riuniti nella capitale malese per fare il punto della situazione su uno dei maggiori killer dei nostri tempi. Molti aspetti sono stati affrontati in questi giorni, il più saliente è senza dubbio la pubblicazione delle nuove lineeguida dell'OMS per un approccio di sanità pubblica all'infezione da HIV (vedi post), ma anche altri risvolti dell'infezione sono stati oggetto di dibattito: gli studi sul vaccino, l'andamento della co-infezione HIV/HCV e le novità terapeutiche per i pazienti con epatite ed HIV, lo stato dell'infezione in Asia e nel Pacifico, la difficile fidelizzazione dei pazienti adolescenti, e molto altro.
A 30 anni dal'isolazione del virus HIV da parte dei ricercatori dell'istituto Pasteur di Parigi, l'AIDS ha cambiato volto.

2 luglio 2013

Nuove linee guida WHO per trattamento e prevenzione dell'HIV

Il 30 giugno l’OMS ha pubblicato le nuove linee guida sul trattamento antiretrovirale. La principale novità è lo spostamento della soglia di inizio terapia a 500 CD4, prima cioè di quanto raccomandato dalle precedenti linee guida. Le attuali raccomandazioni si basano sull’evidenza che iniziare prima la terapia permette alle persone con HIV una vita più lunga e più sana, ed inoltre riduce il rischio di trasmissione dell’infezione.
“Queste linee guida rappresentano un ulteriore passo avanti verso obiettivi e realizzazioni sempre più grandi.” Dice il dr Margaret Chan, direttore generale dell’OMS. “Con quasi 10 milioni di persone attualmente in trattamento antiretrovirale, vediamo che tali prospettive, impensabili solo qualche anno fa, possono  rappresentare l’occasione decisiva per spingere l’epidemia da HIV verso un declino irreversibile”.
Le linee guida raccomandano l’inizio della terapia anche in pazienti che hanno un partner HIV negativo, per diminuire la probabilità di trasmissione.
Altre novità importanti riguardano l’inizio della terapia antiretrovirale nei bambini sotto i 5 anni non appena fatta la diagnosi, indipendentemente dal numero di CD4. Per quanto riguarda le donne in gravidanza, si propone per tutte la tripla terapia antiretrovirale (option B e B+ delle precedenti linee guida; l’option A non è più raccomandata).
In conclusione le nuove linee guida rappresentano un passo avanti nel facilitare l’accesso alla terapia antiretrovirale, e un progresso verso il raggiungimento dell’obiettivo di una generazione libera dall’AIDS.