La
settimana mondiale dell’allattamento al seno si celebra ogni anno dal primo al
7 agosto in più di 170 paesi per incoraggiare l’allattamento al seno e migliorare
la salute dei bambini in tutto il mondo.
Per
una crescita e uno sviluppo sani l’allattamento al seno è la scelta migliore.
E’
infatti il primo e il più importante intervento di sanità pubblica per tutti i
neonati e gli infanti, per garantire loro una vita lunga e sana.
La
qualità della cura per madri e neonati alla nascita e durante la prima
settimana di vita ha un impatto importante, salvando vite materne e neonatali.
Attualmente,
il 44% di tutte le morti entro i primi 5 anni di vita avviene nel primo mese di
vita.
I
bambini più piccoli presentano il più grande rischio di morte e l’80% delle
morti neonatali avvengono tra bambini nati prematuri o più piccoli dell’età
gestazionale nati in Asia e in Africa sub-sahariana. Il latte materno è il cibo
migliore per questi bambini.
Inoltre,
data la preoccupante sovrapposizione esistente tra HIV e malnutrizione presente
nelle aree dell’Africa sub-sahariana, il problema si presenta con tutta la sua
urgenza: non solo garantire ai neonati/bambini il cibo migliore, ma anche e
soprattutto garantire loro un cibo sicuro. Allattare in sicurezza, senza il
rischio di trasmettere il virus HIV è desiderio di ogni madre sieropositiva.
Ricordiamo
i risultati raggiunti dal Programma DREAM che fin dai suoi inizi ha incoraggiato l’allattamento
al seno tra le donne sieropositive in trattamento con la triterapia
antiretrovirale. Tra i bambini il tasso complessivo di trasmissione dell’HIV a 24 mesi è del
3,2%. A giugno 2014 sono più di 25.500 i bambini nati sani dal programma di
prevenzione verticale che quindi non sono stati contagiati né durante la
gravidanza né durante l’allattamento al seno.
L’OMS vuole mettere in atto un intervento che comprenda la messa in atto di un piano
di azione pe mettere fine alle morti prevenibili, raggiungendo l’obiettivo dell’allattamento
esclusivo per almeno il 50% dei casi entro il 2025.