Anticorpi in grado di neutralizzare l'HIV sono molto ricercati, in quanto è da questi che si può partire per la progettazione di vaccini. Tuttavia i bersagli di tali anticorpi sono sempre stati limitati e non sufficienti da poter condurre con speranza una ricerca che approdasse alla formulazione di un vaccino efficace.
Almeno fino ad adesso.
E' quanto riportato dallo studio pubblicato sulla rivista Immunity dagli scienziati del The Scripps Research Institute (TSRI).
Il gruppo di ricercatori afferisce al Dipartimento di Immunologia e di Microbiologia del TSRI e lavora per l'International AIDS Vaccine Initiative.
Secondo lo studio, il tallone di Achille dell'HIV si troverebbe in un'area della sua superficie che sarebbe facilmente attaccabile dagli anticorpi umani. Questa azione potrebbe neutralizzare la capacità infettiva del virus e bloccarne replicazione e diffusione.
Tutto questo sarebbe possibile attraverso un vaccino, testato dai ricercatori, in grado di suscitare una risposta immunitaria forte e duratura contro tali aree. In questo modo il virus sarebbe incapace di infettare le cellule.
Secondo il Prof Burton del Dipartimento sopra citato, la scoperta di una nuova area di vulnerabilità del virus apre la strada alla promessa per lo sviluppo di un vaccino.
Almeno fino ad adesso.
E' quanto riportato dallo studio pubblicato sulla rivista Immunity dagli scienziati del The Scripps Research Institute (TSRI).
Il gruppo di ricercatori afferisce al Dipartimento di Immunologia e di Microbiologia del TSRI e lavora per l'International AIDS Vaccine Initiative.
Secondo lo studio, il tallone di Achille dell'HIV si troverebbe in un'area della sua superficie che sarebbe facilmente attaccabile dagli anticorpi umani. Questa azione potrebbe neutralizzare la capacità infettiva del virus e bloccarne replicazione e diffusione.
Tutto questo sarebbe possibile attraverso un vaccino, testato dai ricercatori, in grado di suscitare una risposta immunitaria forte e duratura contro tali aree. In questo modo il virus sarebbe incapace di infettare le cellule.
Secondo il Prof Burton del Dipartimento sopra citato, la scoperta di una nuova area di vulnerabilità del virus apre la strada alla promessa per lo sviluppo di un vaccino.