1 giugno 2015

La salute del mondo: World Health Statistics 2014

Si vive di più, ma il mondo è sempre più separato tra paesi ricchi e paesi poveri. Emerge con chiarezza dal World Health Statistics 2014 pubblicato dall'OMS.
Ci sono molte buone notizie: le morti per morbillo si sono ridotte drasticamente, la malattia del sonno è ai minimi storici, l'aspettativa di vita si è allungata mediamente di 6 anni rispetto a 15 anni fa; ma muoiono ancora 800 donne al giorno per cause connesse al parto o alla gravidanza e il rischio di morire prima dei 5 anni di vita è ancora 8 volte maggiore nei paesi in via di sviluppo.
Ma le divisioni sono ancora enormi.

Un bambino nato nel 2012 in un paese ricco può aspettarsi di vivere 75,8 anni, 15 anni di più di un suo coetaneo africano, il gap per una bambina sarebbe di quasi 19 anni. Tutti i 9 paesi in cui la vita è più corta sono africani, e i nati del 2012 hanno un'aspettativa di vita minore di 55 anni.
Le prime 20 cause di morte sono per metà infettive, per metà non infettive; negli ultimi anni si sta assistendo ad una transizione epidemiologica, con una crescente predominanza delle patologie non trasmissibili. Praticamente tutti i paesi stanno compiendo questo passaggio, ma con diverse velocità. Mediamente in Africa il 70% delle morti è ancora dovuto a cause infettive, legate alla gravidanza o alle prime fasi della vita e alla malnutrizione, nei paesi ricchi invece queste cause di morte sono responsabili di solo l'8% dei decessi.
I dati pubblicati dall'OMS mostano che il divario è ancora enorme e che le patologie infettive, legate alla povertà, sono ancora determinanti in molti paesi e vanno affrontate con decisione.

http://www.who.int/gho/publications/world_health_statistics/2014/en/

Nessun commento:

Posta un commento

Che ne pensi?