tag:blogger.com,1999:blog-70998935869388284432024-03-14T07:44:25.513+01:00No AIDS in Africa!Liberiamo l'Africa dall'AIDS. E' possibile!Marco Peronihttp://www.blogger.com/profile/05440750282035102482noreply@blogger.comBlogger195125tag:blogger.com,1999:blog-7099893586938828443.post-74901019383164862722015-06-23T09:51:00.000+02:002015-06-23T09:51:22.480+02:00HIV, individuati due nuovi bersagli<div class="MsoNormal" style="background: white; margin-bottom: 0.0001pt;">
<b><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 7.5pt;">da</span></b><b><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10.5pt;"> <a href="http://www.agoravox.it/Oggiscienza"><span style="border: none windowtext 1.0pt; color: black; mso-border-alt: none windowtext 0cm; padding: 0cm; text-decoration: none; text-underline: none;">Oggiscienza</span></a> </span></b><b><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 7.5pt;"><a href="http://oggiscienza.wordpress.com/" title="Oggiscienza"><span style="border: none windowtext 1.0pt; color: black; font-size: 10.5pt; mso-border-alt: none windowtext 0cm; padding: 0cm; text-decoration: none; text-underline: none;">(sito)</span></a></span></b><b><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10.5pt;"> </span></b><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10.5pt;"><br />
<!--[if !supportLineBreakNewLine]--><br />
<!--[endif]--><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.7pt; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10.5pt;">Sono risultati di primaria importanza per lo studio dell’<b>infezione da
HIV</b> quelli pubblicati qualche giorno fa da un gruppo milanese
dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e dall’omonima Università sulla rivista <i><a href="http://www.pnas.org/content/early/2015/06/03/1500656112.abstract" target="_blank"><b><span style="border: none windowtext 1.0pt; color: #b81014; mso-border-alt: none windowtext 0cm; padding: 0cm; text-decoration: none; text-underline: none;">PNAS</span></b></a></i>. Il gruppo ha infatti individuato due nuovi <b>potenziali
bersagli farmacologici nella lotta contro l’HIVall’interno del sistema nervoso
centrale</b>, un modo per riuscire a controllare il meccanismo che governa la
persistenza e propagazione del virus in quel particolare organo e, forse, anche
in altri.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.7pt; margin-bottom: 13.5pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 13.5pt;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10.5pt;">“Il virus dell’HIV oltre
a infettare i linfociti T, uccidendoli, contagia anche i <b>macrofagi</b>,
cellule che hanno lo scopo di fagocitare particelle estranee come appunto virus
o batteri”, spiega Guido Poli, autore senior dello studio. “La differenza
rispetto ai linfociti T è che i macrofagi non vengono eliminati dal virus, ma
semplicemente lo accumulano progressivamente all’interno del loro citoplasma in
vacuoli o macrovescicole. Diventano così essi stessi vere e proprie <b>bombe
virologiche</b> che garantiscono la persistenza del virus in diversi
organi e tessuti, in particolare nel cervello, privo di linfociti, dove può
causare un’encefalite mortale.”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.7pt; margin-bottom: 13.5pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 13.5pt;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10.5pt;"><br />
Questi macrofagi “ammalati” rilasciano piccole quantità di particelle virali,
ma finora non era noto se esistesse un meccanismo di rilascio controllabile
farmacologicamente. La risposta affermativa è arrivata da un attore in
parte inaspettato: la<b> molecola ATP</b> (adenosina-trifosfato),
nota per essere la principale fonte di energia delle cellule, ma anche un
segnale di pericolo quando rilasciata nell’ambiente extracellulare per le
sue <b>proprietà infiammatorie</b>. Utilizzando questa molecola i
ricercatori hanno dimostrato che, stimolando i macrofagi infettati con ATP,
mediante il legame a un suo noto recettore sulla superficie delle cellule,
P2X7, questi rilasciavano rapidamente la maggior parte delle particelle virali
accumulate.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.7pt; margin-bottom: 3.75pt;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10.5pt;"><!--[if gte vml 1]><v:shapetype id="_x0000_t75"
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Il gruppo ha quindi individuato un secondo fattore chiave del meccanismo di
rilascio delle particelle virali, ma anche la possibilità di poter bloccare
questo meccanismo, non solo con antagonisti di P2X7, ma anche grazie a un <b>farmaco
antidepressivo</b>. Si tratta dell’<b>Imipramina</b>, che ha la proprietà di
inibire la produzione di microvescicole dalle cellule, una particolare modalità
con cui le cellule si liberano del loro contenuto e comunicano con l’ambiente
circostante.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 14.7pt; margin-bottom: 13.5pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 13.5pt;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10.5pt;">Ora si tratterà di
passare dagli studi in vitro a quelli in vivo per verificare se la scoperta abbia effettivamente implicazioni cliniche<o:p></o:p></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17217847927530924143noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7099893586938828443.post-14300368528616598622015-06-15T12:55:00.000+02:002015-06-15T12:55:41.863+02:00Farmaci anti HIV: nuova formulazione "tasty" per i più piccoli<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-jsKkk1uUBVC6hZn7OZ9FWwq6UaBDrEO8yTrkO6QZWufin6kojJVHvNFvEkdPC3Y16HUqnurmePjmoqpaNg-NHjlbM8M9b7UsAjjYrsGgk5vPMqd4OI3V6rwnByLqwEDckopUXrKMK2Xj/s1600/bambini__2.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="238" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-jsKkk1uUBVC6hZn7OZ9FWwq6UaBDrEO8yTrkO6QZWufin6kojJVHvNFvEkdPC3Y16HUqnurmePjmoqpaNg-NHjlbM8M9b7UsAjjYrsGgk5vPMqd4OI3V6rwnByLqwEDckopUXrKMK2Xj/s320/bambini__2.jpeg" width="320" /></a>È stata inventata una nuova formulazione per il trattamento dell’HIV
pediatrico: delle piccole palline che possono essere aggiunte agli alimenti per
i bambini. I piccoli pazienti hiv positivi potranno infatti beneficiare della
decisione della <i>US</i> <i>Food and Drug Administration </i>che ha
concesso l’approvazione ad una nuova formulazione antiretrovirale che può
essere miscelata con il cibo per rendere più facile ai bambini prendere farmaci
salvavita. I granuli orali, prodotti dall’industria indiana di farmaci generici, la CIPLA, contengono una formulazione di lopinavir e ritonavir che può
essere miscelata con il cibo del bambino. “Il trattamento è stabile al calore e
più appetibile dei farmaci attualmente disponibili, il che lo rende
particolarmente adatto al trattamento dei bambini molto piccoli”, secondo una
dichiarazione rilasciata congiuntamente da Unicef e UNAIDS.</div>
<a name='more'></a>Ci si aspetta che
migliorando l’accesso al trattamento si possano raggiungere i bambini più
svantaggiati in tutto il mondo. L'infezione da HIV progredisce rapidamente nei
bambini e, in paesi altamente colpiti è una delle principali cause di
morbilità e mortalità infantile. Senza trattamento, un bambino su tre che si
infetta con l'HIV morirà prima del primo compleanno. La metà morirà prima del
secondo compleanno. L’inizio precoce del trattamento antiretrovirale nei
bambini, come raccomandato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità riduce
sostanzialmente il rischio di morte. Molti paesi non sono stati in grado di
attuare pienamente la raccomandazione dell'OMS perché non in possesso di una
formulazione pediatrica appropriata, stabile
e buona al palato contenente lopinavir/ritonavir, farmaco utilizzato per i
bambini sotto i tre anni di età. Nonostante
gli sforzi globali per accelerare l'accesso alle cure pediatriche per l’HIV,
meno di 800 000 dei 3,2 milioni di bambini che vivono con l'HIV in tutto il
mondo hanno avuto accesso ai farmaci antiretrovirali nel 2013 (dati UNAIDS 2015).<o:p></o:p><br />
.Elisabetta Gennarohttp://www.blogger.com/profile/03582191829290087850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7099893586938828443.post-6445930893495600732015-06-11T12:48:00.002+02:002015-06-11T12:48:16.557+02:00AIDS, incrementare la diagnosi delle infezioni opportunistiche<div class="MsoNormal">
Nonostante i progressi nell’accesso alla terapia
antiretrovirale, ancora circa un terzo delle persone con HIV in Africa inizia
la terapia quando la malattia è già ad uno stadio avanzato, e la mortalità nei
primi mesi di trattamento è molto più elevata in Africa che in Europa. La
maggior parte di queste morti è dovuta ad infezioni opportunistiche quali la tubercolosi
e la meningite da criptococco. </div>
<div class="MsoNormal">
<a href="http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(15)60164-7/abstract">Un trial clinico</a> effettuato in Zambia e Tanzania
su pazienti che iniziavano la terapia con meno di 200 CD4 ha paragonato l’approccio
standard con un approccio che utilizzava sia il supporto di operatori non
sanitari sull’aderenza, sia un test antigenico per il criptococco. In questo
secondo gruppo, la mortalità è risultata diminuita del 28%.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
La tubercolosi si è confermata una coinfezione molto
diffusa, infatti il 16% del campione si presentava già in terapia tubercolare
mentre un altro 11% veniva diagnosticato all’arruolamento. <o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
L’uso di diagnostica avanzata per la tubercolosi (ad esempio
il test molecolare GeneXpert) e l’uso di test sierologici per l’antigene del
criptococco si dimostrano quindi strumenti validi per migliorare la
sopravvivenza delle persone con HIV in stadio avanzato. La diffusione di tali
strumenti su larga scala è una delle prossime frontiere della lotta all’AIDS.<o:p></o:p></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17217847927530924143noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7099893586938828443.post-89995088570251275082015-06-05T12:41:00.001+02:002015-06-05T12:41:50.071+02:00Infezioni opportunistiche e mortalità<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinwdRo4JFiRgB4RQf66lJpbCpRk1y2ImeikbswryAN1WNO7UvewgljF7T1rEnRPuR9umeBjwMcv-H0SJyI1Y_KmXfev5jqRZuRoizi9kbNTIE1hNhk5orLQto2v-tTphRTq2WYC2_ea7YY/s1600/infezioni.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinwdRo4JFiRgB4RQf66lJpbCpRk1y2ImeikbswryAN1WNO7UvewgljF7T1rEnRPuR9umeBjwMcv-H0SJyI1Y_KmXfev5jqRZuRoizi9kbNTIE1hNhk5orLQto2v-tTphRTq2WYC2_ea7YY/s200/infezioni.jpg" width="200" /></a>L’incidenza dei casi di HIV/AIDS ha mostrato un declino
negli ultimi anni, il che offre una speranza che la malattia non sia più una
condanna a morte. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Le nuove forme di trattamento e di educazione alla salute
stanno mantenendo bassi i tassi di infezione, tuttavia una recente ricerca
suggerisce che c’è ancora spazio di miglioramento. Un nuovo studio pubblicato
su <a href="http://jid.oxfordjournals.org/content/early/2015/05/27/infdis.jiv235.full.pdf+html?sid=00adcf37-66e3-40a5-a503-3f5a34cb6395">Journal of Infectious Diseases</a> raccoglie 30 anni di dati su più di 20.000 pazienti affetti da HIV/AIDS in San
Francisco, Stati Uniti. Tra gli anni 1997 e 2012, il 35% (circa un terzo) dei
pazienti affetti da AIDS è deceduto entro cinque anni dalla diagnosi di infezione
opportunista. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Le infezioni opportunistiche, che spesso possono essere
combattute con facilità da un sistema immunitario sano, rappresentano il
rischio maggiore per pazienti affetti da HIV, soprattutto quando la condizione
è progredita in AIDS. Quando questa progressione si verifica, il sistema
immunitario del paziente è troppo debole per combattere i germi comuni con cui
entriamo in contatto ogni giorno, portando a gravi complicazioni e talvolta alla
morte. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
<a name='more'></a>Lo studio, che ha raccolto i dati di sorveglianza HIV a partire dal 1981
del Dipartimento di Sanità Pubblica di San Francisco, ha rilevato che nel corso
degli anni 1981-1986, quando comparse l’epidemia negli Stati Uniti, solo il 7%
dei pazienti di San Francisco al quale venne diagnosticata la prima infezione
opportunistica sopravvisse per più di cinque anni.<o:p></o:p><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La percentuale di sopravvivenza è aumentata notevolmente
negli anni successivi. Grazie ai nuovi trattamenti, ad una maggiore
disponibilità di test HIV, il 65% dei pazienti con diagnosi di prima infezione
opportunistica tra gli anni 1997-2012 è
sopravvissuto a 5 anni. Rimane però quel 35% che ancora muore. I CDC rilevano
che negli Stati Uniti, 13.712 persone sono morte a causa di complicazioni AIDS-correlate
nel 2012 e 50.000 persone vengono infettate ogni anno. Questa percentuale tende
a variare tra i diversi luoghi degli Stati Uniti, ma è più alta nelle aree
urbane, come San Francisco, con più di 500.000 persone.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il motivo di preoccupazione, secondo i ricercatori, è che
alcune infezioni opportunistiche sono ancora estremamente difficili da
combattere. Malattie come la leucoencefalopatia multifocale progressiva (PML),
insieme con i tumori correlati alle infezioni come il linfoma cerebrale sono
associate ad un alto tasso di mortalità ancora oggi. Nell’era della HAART, sono necessarie quindi ulteriori
strategie di trattamento per combattere le infezioni opportunistiche
HIV-correlate che conducono a morti inaccettabili ancora oggi.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
Elisabetta Gennarohttp://www.blogger.com/profile/03582191829290087850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7099893586938828443.post-13379426874645957902015-06-01T11:21:00.001+02:002015-06-01T11:21:15.528+02:00La salute del mondo: World Health Statistics 2014<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNVtS7VoKXM6-QYvrdcAxAI0qaCgKoxwxJTusW00XfNR8z44Dm0x4FCmZJSeL47GhuXza3o-jZ2K1gh2wrDVvgYUmnj-_svq6rPUnzj8nUzoSeh5cZu5V1_Run6zgR812nG-ABE5m4g3Y/s1600/globo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="256" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNVtS7VoKXM6-QYvrdcAxAI0qaCgKoxwxJTusW00XfNR8z44Dm0x4FCmZJSeL47GhuXza3o-jZ2K1gh2wrDVvgYUmnj-_svq6rPUnzj8nUzoSeh5cZu5V1_Run6zgR812nG-ABE5m4g3Y/s320/globo.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Si vive di più, ma il mondo è sempre più separato tra paesi ricchi e paesi poveri. Emerge con chiarezza dal World Health Statistics 2014 pubblicato dall'OMS.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ci sono molte buone notizie: le morti per morbillo si sono ridotte drasticamente, la malattia del sonno è ai minimi storici, l'aspettativa di vita si è allungata mediamente di 6 anni rispetto a 15 anni fa; ma muoiono ancora 800 donne al giorno per cause connesse al parto o alla gravidanza e il rischio di morire prima dei 5 anni di vita è ancora 8 volte maggiore nei paesi in via di sviluppo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma le divisioni sono ancora enormi.</div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
Un bambino nato nel 2012 in un paese ricco può aspettarsi di vivere 75,8 anni, 15 anni di più di un suo coetaneo africano, il gap per una bambina sarebbe di quasi 19 anni. Tutti i 9 paesi in cui la vita è più corta sono africani, e i nati del 2012 hanno un'aspettativa di vita minore di 55 anni.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le prime 20 cause di morte sono per metà infettive, per metà non infettive; negli ultimi anni si sta assistendo ad una transizione epidemiologica, con una crescente predominanza delle patologie non trasmissibili. Praticamente tutti i paesi stanno compiendo questo passaggio, ma con diverse velocità. Mediamente in Africa il 70% delle morti è ancora dovuto a cause infettive, legate alla gravidanza o alle prime fasi della vita e alla malnutrizione, nei paesi ricchi invece queste cause di morte sono responsabili di solo l'8% dei decessi.</div>
<div style="text-align: justify;">
I dati pubblicati dall'OMS mostano che il divario è ancora enorme e che le patologie infettive, legate alla povertà, sono ancora determinanti in molti paesi e vanno affrontate con decisione.<br />
<br />
http://www.who.int/gho/publications/world_health_statistics/2014/en/<br />
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06943679703811920296noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7099893586938828443.post-57658551433195090222015-05-28T18:03:00.001+02:002015-05-29T13:47:29.793+02:00Verso l'inizio immediato della terapia?<div class="MsoNormal">
Nuove prove che iniziare la terapia antiretrovirale a
livelli di CD4 più elevati abbia un effetto positivo vengono dai primi
risultati dello<a href="http://www.nih.gov/news/health/may2015/niaid-27.htm"> studio randomizzato START</a>, un grande studio finanziato dal
National Institute of Allergy and Infectious Diseases, in cui una metà dei
partecipanti ha cominciato a prendere la terapia a livelli elevati di CD4 (500cell/mm3 o più alti) mentre l’altra metà la prendeva quando i CD4 erano scesi sotto le 350 cell
/mm3.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Questi risultati, ha detto Jens Lundgren, dell’Università di
Copenhagen e uno dei direttori dello studio, supportano il trattamento precoce
dell’infezione, qualsiasi sia il livello dei CD4.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Il rischio di andare incontro a morte o ad eventi gravi, sia
correlati che non correlati all’AIDS, si riduceva della metà nelle persone che
iniziavano precocemente la terapia. </div>
<div class="MsoNormal">
Anche UNAIDS saluta queste nuove evidenze
che vanno nella direzione di un’accelerazione nella lotta all’epidemia.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Lo studio START supporta l’attitudine delle linee guida
americane che raccomandano l’inizio della terapia antiretrovirale a qualsiasi
livello di CD4. <o:p></o:p><br />
D'altra parte, sono noti già da tempo i benefici di iniziare la terapia a 350 CD4 piuttosto che a livelli inferiori. Nel 2010 infatti l'OMS aveva aggiornato le linee guida innalzando la soglia di inizio trattamento appunto a 350 CD4, sulla base di una <a href="http://www.update-software.com/BCP/WileyPDF/EN/CD008272.pdf">review internazionale</a> e di diverse esperienze sul campo tra cui quella del Programma DREAM.<br />
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
L'annuncio di START segue una serie di risultati della
ricerca nel corso degli ultimi anni che indicano i benefici per la salute di
iniziare il trattamento dell'HIV più precocemente. I risultati di questi studi
avranno un ruolo importante nella formazione delle nuove linee guida di
trattamento dalla Organizzazione Mondiale della Sanità che dovrebbero essere
rilasciate entro il 2015.<o:p></o:p></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17217847927530924143noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7099893586938828443.post-49832626237675998522015-05-25T12:26:00.002+02:002015-05-25T12:26:35.989+02:00Sudafrica: polemica sulla distribuzione dei farmaci antiretrovirali<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSyt67OxT_HQE88ABYD0fr0IHgsHswipHwnvP-vA024AiCY7_wG4BYGhqSEpluBBZsHJCy1Rk5KAI3jjWwRiF5hum_n0yPbfM0l9KyHUOzkk4Tm_nZo34Bn0sVfsI0WpamjBu2C2MX7Bg/s1600/2216642035.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: justify;"><span style="color: black; font-family: inherit;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSyt67OxT_HQE88ABYD0fr0IHgsHswipHwnvP-vA024AiCY7_wG4BYGhqSEpluBBZsHJCy1Rk5KAI3jjWwRiF5hum_n0yPbfM0l9KyHUOzkk4Tm_nZo34Bn0sVfsI0WpamjBu2C2MX7Bg/s400/2216642035.jpg" width="400" /></span></a><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: inherit;">L'HIV continua a generare polemiche in Sudarfica. Il ministro
della salute Aaron Motsoaledi è dovuto rientrare improvvisamente da Ginevra
dove si trovava per presenziare alla 68° World Health Assembly. In Sudafrica è
infatti scoppiata la polemica intorno alla scarsità di farmaci antiretrovirali
nel paese, in particolare nella regione orientale del Kwa Zulu Natal, una delle
provincie più colpite dal virus. Alcuni pazienti hanno riferito sui media
di essere stati mandati via dagli ospedali senza medicine per mancanza di
forniture, altre fonti riferiscono che il sistema di distribuzione dei farmaci
è al collasso. Motsoaledi ha negato dicendo che il sistema è sotto controllo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: inherit;">Il Sudafrica gestisce il
programma di cura dell'HIV più vasto del mondo: 3 milioni di pazienti in cura,
che nel giro di un anno diventeranno 4,6 milioni; il 30% di tutti i pazienti
con HIV in trattamento al mondo vive in Sudarfica. Si tratta senza dubbio di un
enorme sforzo della sanità sudafricana nel contrasto all'infezione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: inherit;">La gestione della
distribuzione dei farmaci è però un noto punto dolente di tutti i programmi
nazionali di cura dell'HIV/AIDS in Africa. </span></div>
<a name='more'></a><span style="font-family: inherit;">In tanti contesti a risorse
limitate, la povertà delle infrastrutture, le carenze gestionali e la scarsità
di farmaci portano la catena di distribuzione a collassare o semplicemente a
non riuscire a rispondere alla domanda; il mercato nero di antiretrovirali si
sta di conseguenza diffondendo sempre più in molti paesi. Il Sudafrica è
sicuramente uno dei paesi più ricchi del continente, in grande sviluppo
economico e sociale, ma le zone rurali soffrono ancora molto della
difficoltà ad essere raggiunte dai servizi sanitari.<o:p></o:p></span><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: inherit;">Secondo le parole di
Motsoaledi la scarsità di farmaci riguarderebbe solamente alcuni farmaci,
mentre i farmaci più comunemente utilizzati in prima linea sarebbero sotto
controllo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: inherit;">La questione della
distribuzione dei farmaci nei contesti africani è stata oggetto anche di alcuni
meeting a Ginevra; sicuramente si tratta di un aspetto da tenere sotto
controllo e stretta osservazione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
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<br /></div>
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<div class="MsoNormal" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
<a href="http://allafrica.com/download/pic/main/main/csiid/00290534:65c0af11798a2bd280b23ea453302f29:arc614x376:w614:us1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://allafrica.com/download/pic/main/main/csiid/00290534:65c0af11798a2bd280b23ea453302f29:arc614x376:w614:us1.jpg" height="195" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La Liberia ha interrotto sul suo territorio la trasmissione
del virus Ebola, dopo un’epidemia durata 14 mesi, mentre Guinea e Sierra Leone
stanno ancora lottando per fermarla. L’OMS ha identificato 4 fattori che hanno
contribuito all’efficacia della lotta all’epidemia:<span style="font-size: xx-small;"> </span><span style="text-indent: -18pt;">prima di tutto, la decisiva leadership mostrata
dalla presidente Ellen Sirleaf, che ha valutato abbastanza rapidamente le
dimensioni del problema e ha fatto della lotta a Ebola una priorità per il governo; s</span><span style="text-indent: -18pt;">econdo, l’effettivo coinvolgimento comunitario
messo in opera dagli operatori sanitari, che hanno coinvolto e ascoltato le
preoccupazioni della gente; t</span><span style="text-indent: -18pt;">erzo, il supporto della comunità internazionale
e l’uso di ingenti risorse;</span><span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; text-indent: -18pt;"> </span><span style="text-indent: -18pt;">quarto, la buona coordinazione tra risposta internazionale e nazionale.</span> Nonostante per ora non ci siano più casi di malattia,
permane il rischio di reintroduzione del virus dai paesi vicini, inoltre ancora
per molto la Liberia dovrà affrontare le conseguenze dell’epidemia, sul piano
umano, sociale ed economico.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17217847927530924143noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7099893586938828443.post-81052778703561054972015-05-18T11:25:00.002+02:002015-05-18T11:25:53.716+02:00In Liberia vaccinazioni contro poliomielite e morbillo <div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9KMmnTjl8OlxJrwSJLnDrhPCC0L_8C9l1odi-KF9ssHCww7zp9cL7j1yd5xB2xwQ2SIx1CCl_Ls6N02JVVkwNJu88Q1aaocHJtMv1121vR74GTrO8BpZ2X7ov-HD9yi_4WrQpjj4nLrNB/s1600/l43-malaria-vaccino-africa-111019125906_medium.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="263" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9KMmnTjl8OlxJrwSJLnDrhPCC0L_8C9l1odi-KF9ssHCww7zp9cL7j1yd5xB2xwQ2SIx1CCl_Ls6N02JVVkwNJu88Q1aaocHJtMv1121vR74GTrO8BpZ2X7ov-HD9yi_4WrQpjj4nLrNB/s400/l43-malaria-vaccino-africa-111019125906_medium.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;">La Liberia
torna alla vita. Dopo l’importante annuncio della sconfitta di Ebola, il paese
ha iniziato un’altra battaglia, quella contro il morbillo e la poliomielite. La
campagna vaccinale vede il coinvolgimento di oltre 680.000 bambini ed è
sostenuta sostenuta dai CDC, dall’UNICEF
e dall’OMS. </span><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;">La massiccia
campagna era stata programmata per lo scorso anno, ma è stata sospesa a
causa</span><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"> </span><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;">dello scoppio di ebola. L’interruzione
del programma vaccinale in Liberia ha creato un allarmante </span><i style="font-size: 12pt; line-height: 115%;">gap </i><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;">nell’immunità aumentando il numero di bambini suscettibili alle
infezioni. </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;">L’epidemia di Ebola ha infatti interessato tutti gli aspetti del
sistema sanitario, comprese le vaccinazioni. La percentuale di bambini
vaccinati contro il morbillo è scesa del 45% tra agosto e dicembre 2014
rispetto allo stesso periodo del 2013, secondo i dati del governo. Secondo il
ministro della salute, Walter T. Gwenigale, questa campagna è un passo
fondamentale verso la ripresa e il ripristino dei servizi sanitari. L’obiettivo
è </span><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"> </span><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;">vaccinare oltre 683.000 bambini contro
la polio e 603.000 contro il morbillo. I vaccini antipolio saranno
somministrati</span><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"> </span><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;">a bambini di età fino a 59
mesi, e il vaccino contro il morbillo sarà destinato a bambini di età compresa
tra sei e 59 mesi .</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><span style="font-family: inherit;">Nonostante la
Liberia sia stata dichiarata libera da ebola (<a href="http://www.no-aids-in-africa.org/2015/05/la-liberia-dichiarata-libera-da-ebola.html">vedi post</a>),
l’allerta rimane alta per il rischio di reintroduzione dalla Guinea e dalla
Sierra Leone. Per tale motivo, durante la campagna vaccinale saranno
intensificate le misure di prevenzione, compresi i controlli di temperatura. È stato
compiuto un grande sforzo di mobilitazione sociale per convincere le comunità
della necessità di vaccinare i loro bambini e per spiegare le misure da
adottare per ridurre al minimo il rischio di infezione. I membri della
comunità, tra cui i leader tradizionali e religiosi, gruppi di donne e le ONG
locali stanno svolgendo un ruolo chiave
nella promozione della campagna.</span><o:p></o:p></span></div>
Elisabetta Gennarohttp://www.blogger.com/profile/03582191829290087850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7099893586938828443.post-41535059427913973752015-05-15T11:09:00.000+02:002015-05-15T11:09:02.807+02:00HIV: progressione della malattia più rapida negli uomini<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhe9D82jx0RAARuTvMUUY1y-HUeYpXPmLBvrd-NriMf1aQcVsHv9JDnUFP8tzbLk_ex2KF-k2axwhDieWhU8BydVqpWaWhzhu3jJjrTnfelGgUS3VzGTGHmKT-lQURnQ8u-AzHTwy7nMNk/s1600/HIV-virus-WEB.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhe9D82jx0RAARuTvMUUY1y-HUeYpXPmLBvrd-NriMf1aQcVsHv9JDnUFP8tzbLk_ex2KF-k2axwhDieWhU8BydVqpWaWhzhu3jJjrTnfelGgUS3VzGTGHmKT-lQURnQ8u-AzHTwy7nMNk/s400/HIV-virus-WEB.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Gli uomini con HIV procedono verso l'immunosoppressione più velocemente delle donne; è quanto è emerso da uno studio pubblicato su HIV Medicine condotto su pazienti sudafricani.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Dopo l'infezione con HIV il virus si replica e comincia ad attaccare il sistema immunitario dell'ospite, generalmente ci mette anni a distruggerlo e a dar segno di sè; senza intervento terapeutico le difese immunitarie cadono e il virus si replica sempre più portando a morte il paziente (vedi figura). Per monitorare lo stato dell'immunodepresisone si utilizza la conta dei linfociti T CD4+, speciali globuli bianchi colpiti dal virus; i CD4 sono anche utilizzati per decidere quando iniziare la terapia per invertire il trend: solo sotto una determinata soglia di CD4 si inizia il trattamento. Dopo alcuni mesi di terapia infatti i CD4 risalgono e il livello di virus nel sangue si riduce. Oggi le linee guida dell'OMS prevedono di iniziare il trattamento quando i CD4 scendo sotto i 500/<span style="background-color: white; color: #252525; line-height: 22.3999996185303px;">µl</span>.</span></div>
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Lo studio in questione ha mostrato che negli uomini la discesa dei livelli di CD4 è molto più rapida. Al tempo in cui è stato condotto lo studio le linee guida sudafricane prevedevano l'inizio della terapia antiretrovirale al di sotto di 350 CD4/<span style="background-color: white; color: #252525; line-height: 22.3999996185303px;">µl; i ricercatori hanno evidenziato che mentre le donne mediamente impiegavano circa 3 anni per scendere da 500 a 350 CD4, gli uomini impiegavano circa 12 mesi. Con le nuove linee guida sudafricane che raccomandano l'inizio del trattamento con CD4 inferiori a 500 gli uomini impiegavano mediamente 8 mesi a raggiungere tale livello di CD4 contro i 17 mesi delle donne. Quali siano le cause di tali differenze è una domanda ancora lontana da avere una risposta.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><span style="background-color: white; color: #252525; line-height: 22.3999996185303px;">Si tratta del primo studio sulle differenze di tempi di progressione negli uomini e nelle donne, ma se i dati fossero confermati suggerirebbero la necessità di linee guida diversificate per uomini e donne.</span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><span style="background-color: white; color: #252525; line-height: 22.3999996185303px;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHIKlKxGLcCr2DRRIkq6IzZGGBiJ5KakCBdMhIWHIpMcOSNR_IeHt37UEdC43ZKxeHXC6-5pGafj6SKLISHWb5MOoNcsEQKltRpu7dtZ5RDt0SAGLDGam1scDIUOCPGythCgxtVsWJGhg/s1600/HIV+progression.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="425" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgHIKlKxGLcCr2DRRIkq6IzZGGBiJ5KakCBdMhIWHIpMcOSNR_IeHt37UEdC43ZKxeHXC6-5pGafj6SKLISHWb5MOoNcsEQKltRpu7dtZ5RDt0SAGLDGam1scDIUOCPGythCgxtVsWJGhg/s640/HIV+progression.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Fonte:</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.news-medical.net/news/20150514/ART-eligibility-shorter-for-male-HIV-patients-in-rural-South-Africa.aspx">http://www.news-medical.net/news/20150514/ART-eligibility-shorter-for-male-HIV-patients-in-rural-South-Africa.aspx</a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06943679703811920296noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7099893586938828443.post-13329768752350472742015-05-13T13:06:00.004+02:002015-05-13T13:07:21.427+02:00Il Darunavir arriva in Africa?<div class="MsoNormal">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxo14EjzO_Xpvi1_jUycVmVJsSjceESgOf-YUpLmdFMSNOtrjeq1baI_0DO86z2lNPsiElzJN9ahJvBDTaGziOLkcVpY8c5BW0JzWxD5BaUT6Ur6IErdqqi-VxEgr8azA3JKCfKT1Tga3C/s1600/Farmaci_1_08921.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxo14EjzO_Xpvi1_jUycVmVJsSjceESgOf-YUpLmdFMSNOtrjeq1baI_0DO86z2lNPsiElzJN9ahJvBDTaGziOLkcVpY8c5BW0JzWxD5BaUT6Ur6IErdqqi-VxEgr8azA3JKCfKT1Tga3C/s320/Farmaci_1_08921.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Accesso a Darunavir per i bambini che vivono nei paesi in
via di sviluppo.</div>
<span style="text-align: justify;">E’ quanto dichiarato dalla società farmaceutica </span><a href="http://www.janssen-italia.it/news/Nei-Paesi-in-via-di-sviluppo-Janssen--rinuncia-ai-diritti-di-darunavir-per-uso-pediatrico" style="text-align: justify;">Janssen</a><span style="text-align: justify;"> che produce il farmaco: rinunciando ai
diritti di darunavir per uso pediatrico, la Janssen renderà possibile lo
sviluppo e l’accesso a nuove formulazioni pediatriche di darunavir in 128 paesi
a basso e medio reddito, dove vive il 99,8% del numero totale di bambini e
adolescenti affetti da HIV.</span><o:p></o:p><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il darunavir è un inibitore delle proteasi che viene utilizzato nel trattamento dei
pazienti con HIV. Interferisce infatti con la formazione di alcune proteine
essenziali per il virus. In questo modo il farmaco blocca la formazione di
particelle virali mature rendendo il virus incapace di infettare le cellule.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Attualmente è indicato nel trattamento di terza linea nei
pazienti con HIV (ossia in coloro nei quali le precedenti
combinazioni di farmaci non hanno avuto l’effetto sperato nel bloccare la
replicazione del virus). Ad oggi, nei paesi a risorse limitate la terza linea di
farmaci antiretrovirali non è facilmente disponibile.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="background: white; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin;">La rinuncia significa che Janssen non farà valere
i propri diritti di brevetto su darunavir nei Paesi indicati, purchè le
versioni generiche del farmaco, prodotte o fornite dalle aziende produttrici,
siano di alta qualità e accettabili da un punto di vista clinico.</span><o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La Janssen insieme a <span style="background: white;">Pediatric HIV
Treatment Initiative (PHTI)</span> lavorerà per facilitare lo sviluppo di una
nuova combinazione a dose fissa (FDC) di darunavir, unito all’agente
potenziante ritonavir, per i bambini affetti da HIV</div>
<o:p></o:p>Elisabetta Gennarohttp://www.blogger.com/profile/03582191829290087850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7099893586938828443.post-89963629494342804292015-05-08T12:39:00.001+02:002015-05-09T19:42:30.655+02:00La Liberia dichiarata libera da Ebola!!!Sono passati 42 giorni dalla sepoltura dell'ultima vittima di Ebola, un caso notificato il 22 marzo, e finalmente la Liberia ha ufficialmente sconfitto l'epidemia. Nel paese l'epidemia ha colpito più di 10.000 persone causando 4716 morti, ma tutta la popolazione è stata coinvolta nel mutamento delle consuetudini sociali, e colpita dalle misure adottate come la limitazione degli spostamenti, la chiusura delle scuole, le misure di sicurezza adottate per la sepoltura. Festeggiamenti e cerimonie sono attesi nel paese, dove la gente aspetta ansiosamente di uscire dall'incubo che è durato più di un anno. Come dichiarato dal Ministro dell'informazione, Lewis Brown, questa data rappresenta un nuovo inizio per la Liberia, e la battaglia verso questo terribile nemico ha portato un nuovo senso di unità tra la popolazione.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17217847927530924143noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7099893586938828443.post-9789781155456521672015-05-08T12:18:00.000+02:002015-05-08T12:18:09.074+02:00Crisi Ebola: che cos'è la resilienza del sistema sanitario?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7rJg9QE2pFd7vYggXObaMSneSWGI73lCVldgkI49nrRH4LTsXAUo1Cb7TMvzpVt09CBmId1Sbgj_0ahPBKNjLPHxrNDYtrTfipzHUlnHcRhpassvmoyRwb2Iv-bwo9KeQ0-HLf0A4H_8/s1600/health+workers.gif" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7rJg9QE2pFd7vYggXObaMSneSWGI73lCVldgkI49nrRH4LTsXAUo1Cb7TMvzpVt09CBmId1Sbgj_0ahPBKNjLPHxrNDYtrTfipzHUlnHcRhpassvmoyRwb2Iv-bwo9KeQ0-HLf0A4H_8/s320/health+workers.gif" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
La devastante epidemia di Ebola che ha colpito tre paesi
dell’Africa Occidentale ha messo in
rilievo la fragilità di molti sistemi sanitari. Perdita di vite umane,
sconvolgimenti sociali e collasso dei servizi sanitari di base hanno mostrato
cosa avviene quando una crisi colpisce sistemi di salute non preparati. Per
prevenire il ripetersi di simili problemi in futuro, si rende necessario
comprendere in cosa consista la resilienza di un sistema sanitario, definita
come la capacità degli attori sanitari, istituzioni e popolazione di essere
preparati e rispondere efficacemente ad una crisi. Una riflessione su queste
tematiche appare sull’<a href="http://www.thelancet.com/journals/lancet/issue/vol385no9980/PIIS0140-6736(15)X6141-1">ultimo numero</a> di Lancet. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
La prima precondizione per una risposta vigorosa, che è
mancata nell’attuale epidemia, è riconoscere la natura globale della crisi e avere
chiari i ruoli dei diversi attori, anche con la guida delle leggi sanitarie
internazionali. E’ stata anche recentemente suggerita la possibilità di
finanziare la risposta alle crisi sanitarie mediante un fondo internazionale apposito. Una grave debolezza evidenziata durante l’epidemia
è stata la carenza di personale sanitario impegnato e pronto a svolgere un
lavoro che può anche essere rischioso. In Liberia, Sierra Leone e Guinea il
personale sanitario è tra un quinto e un decimo del numero raccomandato dall’OMS.
Gli operatori sanitari inoltre si concentrano soprattutto nei centri urbani, e l’epidemia
di Ebola ha ulteriormente ridotto il loro numero uccidendone 500. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Molti operatori sanitari, impreparati e sprovvisti del
materiale sanitario necessario, hanno disertato gli ospedali per paura del
contagio, e molte strutture sanitarie hanno dovuto chiudere, riducendo per la
popolazione la possibilità di cure anche per altre malattie. <o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
E' necessario investire nella costruzione di un capitale
sociale nel sistema sanitario, rafforzando il senso del valore del proprio
lavoro, e guadagnare la fiducia della popolazione fornendo servizi sanitari di
qualità. Un sistema sanitario che gode della fiducia e del supporto della
popolazione ha un indubbio vantaggio in termini di resilienza.<o:p></o:p></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17217847927530924143noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7099893586938828443.post-4981082031979854022015-05-04T13:18:00.001+02:002015-05-05T11:32:00.900+02:00Eccellenza nella diagnostica di laboratorio per raggiungere gli obiettivi 2030<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgM0v8Y7sJIoEfqUmveg3aFYMMPgTO3m6aFzfzF-3SgGBcGTb03Rr21OevJ-ptzPTs9i3h0YjGCz4hOxnmFjj5AevklMr-2QZTTsN8cdlCPiVvaP9u9JMc84Re0u4bABFqNT2CjNVqBKlgJ/s1600/forensic-science-laboratory-management-21285758.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgM0v8Y7sJIoEfqUmveg3aFYMMPgTO3m6aFzfzF-3SgGBcGTb03Rr21OevJ-ptzPTs9i3h0YjGCz4hOxnmFjj5AevklMr-2QZTTsN8cdlCPiVvaP9u9JMc84Re0u4bABFqNT2CjNVqBKlgJ/s1600/forensic-science-laboratory-management-21285758.jpg" /></a><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Il mondo sta unendo gli sforzi per porre fine
all’epidemia da HIV entro il 2030, perché il 90% delle persone sieropositive
conosca il proprio stato, il 90% delle persone che sanno di aver contratto l’infezione
sia messo in trattamento e il 90% di coloro che sono in trattamento abbia la
carica virale soppressa. Ottimizzare l’uso della diagnostica sarà fondamentale
per raggiungere tale obiettivo. Si stima che a partire dal dicembre 2013, 12,9
milioni di persone siano stati trattati con farmaci antiretrovirali. Anche se
questo rappresenta un ottimo risultato, il mondo deve ancora sfruttare pienamente
i benefici terapeutici e preventivi che derivano dal trattamento per l’HIV. E’
ormai riconosciuto infanti come il trattamento non solo salvi vite umane, ma
prevenga anche il diffondersi della malattia. Nei paesi più pesantemente
colpiti, l’utilizzo di antiretrovirali ha aumentato enormemente la speranza di
vita e ridotto la morbilità HIV correlata. Il trattamento per l’HIV si è
infatti dimostrato essere il più efficace intervento di prevenzione in grado di
ridurre la trasmissione del virus del 96%. Secondo studi recenti, ogni aumento
dell’1% della copertura del trattamento comporta un calo dell’1% delle nuove
infezioni. Inoltre il trattamento per l’HIV
consente di risparmiare denaro, con ritorni economici grazie a una riduzione
delle spese mediche e all’aumento della produttività lavorativa. Se in Africa
sub sahariana venissero trattati tutti coloro che sono HIV positivi,
indipendentemente dal loro stato immunologico, si avrebbe un risparmio di
miliardi di dollari.</span><br />
<a name='more'></a><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Per raggiungere l’obiettivo è necessario integrare i
servizi, inserire i test per l’HIV all’interno dei contesti sanitari. È necessario
inoltre semplificare le tecniche di laboratorio, sia per quanto riguarda la
misurazione della carica virale che per quanto riguarda la diagnosi precoce
infantile. I nuovi strumenti che si stanno sviluppando hanno lo scopo di
espandere l’accesso ai servizi diagnostici e migliorare la capacità dei medici
di offrire ai propri pazienti le migliori cure mediche possibili e disponibili. <o:p></o:p></span><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 16px; line-height: 18.3999996185303px;">Sarà necessario formare il personale di laboratorio e altri operatori sanitari all’utilizzo dei nuovi strumenti, di cui i laboratori dovranno essere dotati.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Tuttavia in molti paesi i laboratori sono ancora ad
un livello elementare, godendo di scarso sostegno finanziario. Inoltre dove
sono disponibili le tecnologie, non sempre sono utilizzate in maniera efficace.
In Malawi, Mozambico e Sudafrica, circa il 51% dei risultati dei test di
diagnosi precoce infantile non viene consegnato alle madri. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">In questo contesto appare importante ricordare come
il </span><a href="http://dream.santegidio.org/" style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Programma DREAM</a><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"> fin dal suo nascere, nel 2002, ha parlato di terapia come
prevenzione in particolare per quanto riguarda il blocco del passaggio del virus dalla madre al bambino durante la
gravidanza, il parto e l’allattamento. A tutte le donne incinte da sempre viene
infanti offerto un mix composto da almeno tre farmaci, così come in occidente,
e non si è mai voluto somministrare la singola dose di nevirapina come veniva
fatto in quegli anni nei paesi a risorse limitate, nonostante si sapesse non
fosse efficace nel ridurre la trasmissione del virus. Tutto questo avveniva molto prima delle linee guida OMS che nel 2010 hanno introdotto la triterapia come
profilassi alle donne in gravidanza viventi i paesi a risorse limitate. Inoltre
DREAM ha offerto da subito ai suoi pazienti una diagnostica di laboratorio di
eccellenza, aprendo nei 10 paesi dove il programma esiste, 21 laboratori di
biologia molecolare che hanno fino ad adesso effettuato 507.000 cariche virali.
Ai neonati viene inoltre garantita la diagnosi precoce mediante una metodica
basata sull’amplificazione con PCR (</span><a href="http://www.no-aids-in-africa.org/2013/09/diagnosi-precoce-neonatale-in-mozambico.html" style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">vedi post</a><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">). </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Non è quindi impossibile raggiungere anche in Africa
risultati occidentali in larga scala. E’ necessario però affrettarsi, perché il
2030 è vicino.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><br /></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Per approfondimenti: </span><a href="targethttp://www.unaids.org/sites/default/files/media_asset/20150422_diagnostics_access_initiative.pdf">Diagnostic Access Iniziative to achieve the 90-90-90treatment, UNAIDS 2015 </a></div>
Elisabetta Gennarohttp://www.blogger.com/profile/03582191829290087850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7099893586938828443.post-89086290187825683442015-04-30T17:08:00.005+02:002015-04-30T17:08:53.396+02:00Tat: il supervaccino italiano contro l’HIV<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8wB_Da8SM7Jn_eYL3bpitiyCH-LVIWdZFitjCO86Bll6TAdajcDsdP97EY9wVGyO3DGEKsGxdbv6SZi3rQdOhZx-4OBFtgIquI7yw4kSpefO_ZPn4eE-ns12rec1yAnAlnejBIgOk7XD7/s1600/news_img1_72430_vaccino-aids.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8wB_Da8SM7Jn_eYL3bpitiyCH-LVIWdZFitjCO86Bll6TAdajcDsdP97EY9wVGyO3DGEKsGxdbv6SZi3rQdOhZx-4OBFtgIquI7yw4kSpefO_ZPn4eE-ns12rec1yAnAlnejBIgOk7XD7/s1600/news_img1_72430_vaccino-aids.png" height="218" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Il vaccino terapeutico italiano “Tat” ha dimostrato
di potenziare l’efficacia dei farmaci nei pazienti con HIV. E’ quanto rivelato
dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss): il vaccino unito alla terapia con
antiretrovirali è in grado di stimolare il sistema immunitario aumentando i
linfociti CD4, bersaglio del virus.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Secondo il direttore del Centro Nazionale Aids dell’Iss,
Barbara Ensoli, per la prima volta si è dimostrato come la potenza della
terapia possa essere intensificata dall’utilizzo di un vaccino. È quanto emerge
infatti dalla seconda fase di sperimentazione condotta su 168 pazienti seguiti
per 3 anni da 11 centri clinici italiani.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">I risultati sono stati pubblicati sulla rivista <i><a href="http://www.retrovirology.com/content/12/1/33">Retrovirology</a>.</i> Il vaccino in questione agisce contro la
proteina Tat, che il virus utilizza per riprodursi e quindi per diffondere l’infezione.
<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Si è visto inoltre come soggetti asintomatici HIV
positivi e che presentano naturalmente anticorpi anti-Tat siano protetti verso
la progressione della malattia. Di conseguenza si ipotizza che se il vaccino
venisse somministrato a pazienti asintomatici non ancora in trattamento, si
potrebbe ottenere un arresto dell'infezione.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 16px; line-height: 18.3999996185303px;">Il vaccino Tat rappresenta per adesso un intervento promettente per intensificare l’efficacia della terappia antiretrovirale attualmente in uso. Tuttavia, p</span><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">er una sua possibile disponibilità sul mercato è necessario aspettare il termine della fase tre di sperimentazione. <o:p></o:p></span></div>
Elisabetta Gennarohttp://www.blogger.com/profile/03582191829290087850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7099893586938828443.post-79007699554676731282015-04-28T11:46:00.001+02:002015-04-28T11:47:18.069+02:00La malaria, un flagello silenzioso<div class="MsoNormal">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiASee_x9rchlSHl1S2Atv9oBrC110ZSVZhLdU-IbavV1ugitRLkIPH6us6asOW2-uY6IrVUB5MgIJmU7AFz0rs0jhyphenhyphentUwQwsXX_6aiBA0jT-HPoWE64E3QtZSTinNeqMs3lC1fL_5UpyIj/s1600/netting.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiASee_x9rchlSHl1S2Atv9oBrC110ZSVZhLdU-IbavV1ugitRLkIPH6us6asOW2-uY6IrVUB5MgIJmU7AFz0rs0jhyphenhyphentUwQwsXX_6aiBA0jT-HPoWE64E3QtZSTinNeqMs3lC1fL_5UpyIj/s1600/netting.jpg" height="223" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Circa la metà della popolazione mondiale è a rischio di
malaria. Si stima che nel 2013 ci siano stati 198 milioni di casi di malaria e
che la stessa abbia causato 584 mila decessi . La maggior parte dei casi e
delle morti si verifica in Africa sub-sahariana, dove muore 1
bambino ogni minuto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Eppure la malaria è una malattia prevenibile e curabile.</div>
<o:p></o:p><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Le misure di prevenzione stanno riducendo drasticamente il
peso di questa malattia in molti luoghi.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Dal 2000, i tassi di mortalità sono diminuiti del 47% a
livello globale e del 54% nella regione africana.</div>
<a name='more'></a><o:p></o:p><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ancora particolarmente a rischio i bambini che non hanno sviluppato
l’immunità protettiva contro le forme più gravi della malattia e le donne in
gravidanza. Contrarre la malaria durante la gestazione può provocare alti tassi
di aborto spontaneo e portare alla morte materna. Aumenta inoltre il rischio di
dare alla luce neonati di basso peso. Da non sottovalutare, le donne in
gravidanza HIV positive hanno un elevato rischio di trasmettere l’infezione da
HIV ai loro neonati.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Eppure le modalità per prevenire un tale flagello sono
disponibili. L’OMS raccomanda l’utilizzo di zanzariere con insetticida (che
dovrebbero essere consegnate durante le visite per il controllo prenatale a
tutte le donne in gravidanza viventi nei paesi a rischio) insieme all’utilizzo
di insetticidi all’interno delle abitazioni, anche se è in aumento la
resistenza agli stessi.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Inoltre, l'OMS raccomanda il trattamento preventivo
intermittente con sulfadossina-pirimetamina per le donne incinte che vivono in
aree ad alta trasmissione. Allo stesso modo, per i bambini che vivono in aree
ad alta trasmissione in Africa, raccomanda 3 dosi di trattamento preventivo con
lo stesso farmaco, da somministrare in concomitanza delle vaccinazioni di routine. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Nonostante le raccomandazioni, almeno tre
quarti dei decessi per malaria si verificano in bambini sotto i 5 anni. Nel
2013, solo 1 bambino su 5 affetto da malaria ha ricevuto il trattamento efficace,
e 15 milioni di donne in gravidanza non hanno ricevuto la profilassi
raccomandata. Inoltre si stima che 278 milioni di persone in Africa vivono in
famiglie che non posseggono zanzariere trattate con insetticida.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Rispetto agli 11 milioni nel 2005, nel 2013 sono stati
acquistati 392 milioni di farmaci per la malaria (terapia combinata con la
artemisina-ACT), tuttavia milioni di persone non sono ancora state raggiunte
dalla terapia, soprattutto perché le comunità più colpite dalla malattia vivono
in zone isolate con limitato accesso ai centri di cura. Nonostante i test
rapidi per la diagnosi siano ampiamente disponibili, quasi il 40% delle
persone con sospetta malaria che si rivolge a strutture sanitarie in Africa non
viene testato.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
In occasione del <i>World Malaria Day </i>del 25 aprile, è stata
ribadita “l’urgenza di ampliare le misure di prevenzione, di diagnostica e di trattamento per ridurre le sofferenze
causate dalla malaria” (Dr Hiroki Nakatani, Vice Direttore OMS per HIV/AIDS,
tubercolosi, malaria e malattie tropicali).<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
È proprio di questi giorni la pubblicazione dell’aggiornamento
delle <a href="http://www.who.int/malaria/publications/atoz/9789241549127/en/">linee guida per il trattamento della malaria</a>. Esse comprendono le ultime raccomandazioni per la profilassi di neonati,
bambini sotto i cinque anni e donne in gravidanza. Le linee guida aggiornate
dovrebbero aiutare ad espandere l’accesso ai trattamenti raccomandati. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Per accelerare il progresso verso l’eliminazione, l’OMS ha
sviluppato una nuova strategia che sarà riesaminata dall’Assemblea Mondiale
della Sanità nel maggio 2015. L’obiettivo è quello di ridurre il carico di
malattia del 40% entro il 2020 e del 90% entro il 2030.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
È necessario portare la lotta per la malaria ad un livello successivo,
aumentando l’impegno politico e finanziario e rafforzando i sistemi sanitari
locali.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
Per approfondimenti:<a href="http://www.who.int/malaria/publications/world_malaria_report_2014/en/"> World Malaria Report 2014 </a></div>
<o:p></o:p>Elisabetta Gennarohttp://www.blogger.com/profile/03582191829290087850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7099893586938828443.post-15101193221099440952015-04-22T11:39:00.000+02:002015-04-22T11:39:18.334+02:00Vaccinazioni: colmare il divario <div class="MsoNormal">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlGtV7HLTP9_XjkhEq3-AXCcapypXtc4e0bTYyPmR_JYPp5Op0xGGu7YIY1eZnUqdRQ6l0fHWX7D2vG_K-SFvMA5FFLwLs-ivg_BlR6-7gwQHQJ0KRFj_2lcW65Vo2e2sUCme4t1E2IFiL/s1600/download+(3).jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlGtV7HLTP9_XjkhEq3-AXCcapypXtc4e0bTYyPmR_JYPp5Op0xGGu7YIY1eZnUqdRQ6l0fHWX7D2vG_K-SFvMA5FFLwLs-ivg_BlR6-7gwQHQJ0KRFj_2lcW65Vo2e2sUCme4t1E2IFiL/s1600/download+(3).jpg" height="320" width="226" /></a>Ogni anno le vaccinazioni risparmiano 3 milioni di vite. Ancora
però in tutto il mondo un bambino su 5 non ha accesso a vaccinazioni salvavita.
Ciò significa che 21,8 milioni di bambini, la maggior parte vivente nei paesi
più poveri del mondo, sono a rischio di
morte per malattie che potrebbero essere facilmente evitate. Si calcola infatti
che ogni anno 1,5 milioni di persone muoia a causa di malattie come difterite,
morbillo, poliomielite, polmonite e tetano. Tuttavia un mondo senza morti
prevenibili grazie al vaccino è alla nostra portata. L’OMS con la settimana
mondiale dell’immunizzazione, dal 24 al 30 aprile, segnala un rinnovato sforzo
a livello globale per accelerare il passo verso la domanda di immunizzazione e
migliorare i servizi di vaccinazione.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Occorre che tutti abbiano accesso ai vaccini, anche coloro che
vivono nelle comunità più isolate e che i servizi di vaccinazione siano
integrati con gli altri servizi di salute, in particolare con quelli per le
cure prenatali. In molti paesi infatti i
parti avvengono in condizioni di scarso igiene mettendo le madri e i loro
neonati a rischio di infezioni pericolose per la vita. In particolare il tetano
materno e neonatale (MNT) è la conseguenza letale più comune. Queste morti
potrebbero essere evitate seguendo norme igieniche adeguate durante il parto e attraverso la
cura del cordone ombelicale ma anche immunizzando le madri con il vaccino contro il
tetano, economico ed efficace. Il tetano non può essere sradicato (a differenza
di poliomielite e di vaiolo), tuttavia attraverso la vaccinazione delle donne
in gravidanza e delle donne in età fertile e la promozione di norme igieniche,
è possibile eliminare il MNT (meno di un caso di tetano neonatale per 1000 nati
vivi).<o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
Secondo il <i><a href="http://who.int/immunization/global_vaccine_action_plan/SAGE_DoV_GVAP_Assessment_report_2014_English.pdf?ua=1">GlobalVaccine Action Plan (GVAP)</a></i>,
approvato dai 194 stati membri dell’OMS nel maggio 2012, è possibile prevenire
milioni di morti entro il 2020 attraverso un accesso più equo ai vaccini. GVAP
mira a raggiungere gli obbiettivi di copertura vaccinale, accelerando la lotta contro
le malattie prevenibili con i vaccini e
stimolando la ricerca.<o:p></o:p></div>
Elisabetta Gennarohttp://www.blogger.com/profile/03582191829290087850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7099893586938828443.post-20025464607360105012015-04-17T12:13:00.000+02:002015-04-17T12:13:45.274+02:00La telemedicina e la cura dei pazienti in Africa<div class="MsoNormal">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhB6xzjJcx_BnTgW5mamxIF9Cs8RyVQQ7sYngYgk8UR1AsTtEPifwGBZ50YoTrYLhEdIAGZ7B_k4EA_44uzCSCmqR_QP3KbdtIURVTB0-e4Otp5R-zJiMPO79qgOASFTYKnv4rkRO_5-CPO/s1600/20150416_103728.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhB6xzjJcx_BnTgW5mamxIF9Cs8RyVQQ7sYngYgk8UR1AsTtEPifwGBZ50YoTrYLhEdIAGZ7B_k4EA_44uzCSCmqR_QP3KbdtIURVTB0-e4Otp5R-zJiMPO79qgOASFTYKnv4rkRO_5-CPO/s1600/20150416_103728.jpg" height="400" width="240" /></a><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Si è concluso ieri a Roma il quinto Congresso Nazionale
di Telemedicina e Sanità Elettronica, che ha visto il susseguirsi di diverse
sessioni scientifiche che hanno analizzato l’applicazione della telemedicina
alle diverse branche della medicina classica.</span></div>
<o:p></o:p><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">La telemedicina è uno strumento di innovazione
tecnologica che consente il monitoraggio dei pazienti attraverso l’impiego di
sistemi di telecomunicazione che si avvalgono della cooperazione di differenti
professionalità. Scopo della <a href="http://www.medicinatelematica.it/">SIT</a> (Società Italiana di Telemedicina) è
quello di contribuire al miglioramento dei servizi sociosanitari, attraverso l’innovazione
tecnologica nel campo della <i>e-health</i>,
della telemedicina e di tutti i servizi e le applicazioni ad esse collegate. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">L’utilizzo della telemedicina apre a nuove speranze anche per </span><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">l’Africa, così come hanno
descritto i diversi interventi esposti nella sessione di giovedì mattina in cui
si è parlato di cooperazione internazionale. Presenti tra l’altro
rappresentanti di <a href="http://www.mediciconlafrica.org/">Medici con l’Africa CUAMM</a></span><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">,
del <a href="http://dream.santegidio.org/">Programma DREAM</a> della Comunità di Sant’Egidio </span><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"> </span><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">e della </span><i style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><a href="http://www.ghtelemedicine.org/">Global Health and Telemedicine</a> (GHT)</i><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"></span><br />
<a name='more'></a></div>
<o:p></o:p><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">I diversi interventi hanno esposto come sia
possibile applicare la telemedicina anche a zone rurali dove non c’è rete
telefonica e dove la corrente elettrica è presente per poche ore al giorno. E’
il caso del lavoro condotto a Chiulo, in Angola, dal CUAMM, dove ci si avvale
della rete satellitare per inviare i teleconsulti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ma è anche il caso del telemonitoraggio attivo condotto
nei 42 centri DREAM per la cura dell’HIV -e non solo- presenti in 10 paesi dell’Africa
sub-sahariana. Il Direttore ICT del programma, il Dott. Peroni, ha illustrato i
risultati raggiunti fino ad adesso: 270.000 le persone assistite, 1 milione e
mezzo le persone che in questi anni hanno usufruito del programma e oltre
50.000 i bambini nati sani dalla prevenzione verticale del virus HIV. A
favorire un tale successo, oltre alla professionalità degli operatori (tutti locali) e al valore umano
dato ad ogni singolo paziente, caratteristica della Comunità di Sant’Egidio, l’informatizzazione
delle cartelle cliniche tramite l’utilizzo di un software che mette in
collegamento lo studio del medico alla farmacia per la consegna farmaci e al
laboratorio per il risultato delle analisi.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Inoltre nei Centri DREAM di Tanzania, Mozambico, Malawi e Congo
sono stati aperti negli ultimi anni grazie a GHT, centri di telemonitoraggio
che consentono di inviare teleconsulti ad un team di plurispecialisti italiani
che prestano il loro servizio gratuitamente. A muoversi non sono quindi i pazienti ma le
informazioni: elettrocardiogrammi, lastre, grafici di saturimetrie. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Si viene a
creare in questo modo un nuovo tipo di cooperazione sanitaria ad alto impatto e
a basso costo, che apre a nuove speranze per il paziente africano che potrà
avvalersi sempre più dell’eccellenza sanitaria del mondo ricco.<o:p></o:p></span></div>
Elisabetta Gennarohttp://www.blogger.com/profile/03582191829290087850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7099893586938828443.post-28811753777314286222015-04-15T11:23:00.001+02:002015-04-15T11:23:37.722+02:00I Campioni nella lotta all'AIDS<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjm8vNqKswxf9ToB47oPKWcLjEH6wvLn5h1mwU5S0pZ1_YCJisqlFzjLPakolmd_Sn3baqeUEKS5l54jyFjUoFEDxmti_SLiX9t426Ak2UGveHC8ujhycDkFAlBBxIyX56J7uTFpbIPxX44/s1600/download+(2).jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjm8vNqKswxf9ToB47oPKWcLjEH6wvLn5h1mwU5S0pZ1_YCJisqlFzjLPakolmd_Sn3baqeUEKS5l54jyFjUoFEDxmti_SLiX9t426Ak2UGveHC8ujhycDkFAlBBxIyX56J7uTFpbIPxX44/s1600/download+(2).jpg" height="132" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Si sono riuniti in questi giorni a Johannesburg <i><a href="http://www.aidsfreechampions.org/">The Champions for an AIDS-Free Generation</a></i><i> </i>per annunciare nuovi sforzi per garantire
che tutti i bambini africani nascano liberi dall’HIV e perché i bambini
sieropositivi abbiano accesso a cure salvavita. Dal momento che i giovani
continuano ad essere profondamente colpiti dalla epidemia, la Champions ha anche
annunciato che aggiungerà gli adolescenti al proprio portafoglio di attività. </span><i><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">The
Champions for an AIDS-Free Generation </span></i><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;"> sono un gruppo di ex presidenti e di influenti
leader africani che si sono impegnati per far sì che si crei una generazione
libera dall’AIDS. La loro missione è quella di mobilitare e sostenere i leader
regionali per porre fine alla epidemia di AIDS come una minaccia per la salute
pubblica.</span></div>
<a name='more'></a><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">L’iniziativa è stata lanciata nel 2008 da Mogae, ex
presidente del Botswana. A lui negli anni si sono aggiunti nuovi leader, tra i quali gli ex presidenti del Sudafrica,
del Malawi, del Mali, della Nigeria e della Namibia.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">“Il loro impegno per porre fine alla trasmissione dell’HIV
da madre a figlio e per garantire che le madri e i bambini che già vivono con l’HIV
rimangano in buona salute sta dando i suoi frutti”, secondo quanto affermato dal
Direttore Esecutivo UNAIDS, Michel Sidibé.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Attualmente, 21 dei 22 paesi che fanno parte del
piano globale per eliminare le nuove infezioni da HIV tra i bambini entro il
2015 mantenendo le loro madri in vita si trovano in Africa. Dal 2009, vi è
stato in questi paesi un calo del 43% delle nuove infezioni tra i bambini . Tuttavia, tra gli stessi nel 2013 si sono registrate 210 000 nuove infezioni. Solo il 42% dei bambini esposti al virus è
stato testato entro 2 mesi dalla nascita. Se non conosci il tuo stato, non puoi
accedere al trattamento salvavita e senza trattamento la metà dei bambini è
destinato a morire entro 2 anni di vita e la maggior parte morirà all’età di 5.
Inoltre, in tutto il mondo, 5 milioni di adolescenti e giovani con un’età tra i
10 e i 24 anni sono sieropositivi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">È necessaria una combinazione di sforzi per
prevenire nuove infezioni da HIV tra i bambini e garantire che le loro madri
rimangano sane, migliorando diagnosi e trattamento. Il test e la cura devono
essere disponibili e accessibili. È necessario inoltre formare e sostenere gli
operatori sanitari perché sappiano identificare e trattare i bambini che vivono
con l’HIV.<o:p></o:p></span></div>
Elisabetta Gennarohttp://www.blogger.com/profile/03582191829290087850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7099893586938828443.post-88275266847733199892015-04-13T11:05:00.001+02:002015-04-13T11:05:45.972+02:00Individuato l'anticorpo che blocca l'HIV<div class="MsoNormal">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDdCiHh_sFwh8YxaCt8HvDIWCofJqa9ODLWaTpctxuV8-opxyXjCGFnZurJzp2f5cHwwwQE_Db5WlYAt_-XE56dyj-U-dfv7fQ8eMKDnQB3XCjlH5zuCW7yiaUA1BwlDGmSbPGY8e8uHVu/s1600/virus-hiv-150x150.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDdCiHh_sFwh8YxaCt8HvDIWCofJqa9ODLWaTpctxuV8-opxyXjCGFnZurJzp2f5cHwwwQE_Db5WlYAt_-XE56dyj-U-dfv7fQ8eMKDnQB3XCjlH5zuCW7yiaUA1BwlDGmSbPGY8e8uHVu/s1600/virus-hiv-150x150.jpg" height="320" width="320" /></a><span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;">Realizzato
un anticorpo in grado di bloccare la proliferazione del virus HIV. E’ quanto
emerge da una ricerca condotta da un gruppo di ricercatori della Rockefeller
University di New York. Gli scienziati hanno infatti isolato da soggetti
sieropositivi un anticorpo, il 3BNC117 in grado di attaccarsi in modo specifico
al principale recettore con cui l’HIV si lega alle cellule umane CD4 per
infettarle, riducendo così la sua concentrazione nel sangue.</span></div>
<o:p></o:p><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">La ricerca,
pubblicata sulla rivista<a href="http://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature14411.html#affil-auth"> <i>Nature</i></a>, mostra risultati incoraggianti: il 3BNC117
riprogettato e inoculato nel sangue di soggetti HIV positivi è in grado di
ridurre anche di 300 volte la concentrazione del virus. Inoltre, la
proliferazione del virus viene bloccata fino a 28 giorni. L’anticorpo è
risultato efficace nel combattere 195 dei 237 ceppi dell’HIV. Tuttavia, poiché il
virus è in grado di mutare rapidamente e quindi di divenire “resistente” all’anticorpo,
secondo gli studiosi sarà necessario associare anche una terapia con
antiretrovirali.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">I risultati
raggiunti aprono nuove prospettive verso la sconfitta definitiva dell’AIDS: l’immunoterapia
dovrebbe infatti essere esplorata come nuova strada verso la prevenzione,
terapia e cura dell’HIV.<o:p></o:p></span></div>
Elisabetta Gennarohttp://www.blogger.com/profile/03582191829290087850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7099893586938828443.post-62729538898893055762015-04-09T11:05:00.001+02:002015-04-09T11:05:26.026+02:00Giornata mondiale della salute: quanto è sicuro il tuo cibo?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7TEkCAEKXhRyTlce9T1bWKAloo-a7hvG6pDzqWfXjbbRhIi_a0UIi0EnJZAUJkfOBUirFBeDLSW8udKXyGQjUpj7Gu-FeuAMwaYOlWjhCvMAJyN2kTfFpGOsLxDeESYejc1B10gJuFoXA/s1600/how+safe+is+your+food.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7TEkCAEKXhRyTlce9T1bWKAloo-a7hvG6pDzqWfXjbbRhIi_a0UIi0EnJZAUJkfOBUirFBeDLSW8udKXyGQjUpj7Gu-FeuAMwaYOlWjhCvMAJyN2kTfFpGOsLxDeESYejc1B10gJuFoXA/s1600/how+safe+is+your+food.jpg" height="212" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Il 7 aprile si è celebrata la giornata mondiale della
salute.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Quest’anno tema della giornata è stato il cibo e la
sicurezza alimentare, con lo slogan “Dai campi alla tavola, rendere il cibo
sicuro” (<i>Fron farm to plate, make food
safety</i>).<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
L’industrializzazione della produzione alimentare e il suo
commercio globalizzato, oltre ad introdurre nuove opportunità per il cibo,
aumentano anche la possibilità di contaminazione dello stesso da parte di
batteri, virus, parassiti o sostanze chimiche.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Si è visto infatti che il cibo contaminato può causare più
di 200 malattie, che vanno dalla diarrea al cancro. Inoltre le malattie diarroiche legate a cibo e acqua contaminati
uccidono circa 2 milioni di persone ogni anno, tra cui molti bambini in
particolare nei bambini in via di sviluppo. Gli alimenti non sicuri creano un
circolo vizioso di diarrea e malnutrizione minacciando così lo stato
nutrizionale dei più vulnerabili.</div>
<a name='more'></a><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Secondo una prima analisi di un’ampia ricerca condotta dal <i><span style="background: white; color: #333333;">Foodborne
Disease Burden Epidemiology Reference Group</span></i><span style="background: white; color: #333333;"> (FERG), i cui risultati completi saranno resi noti
nell’ottobre di quest’anno, a partire dal 2010 ci sono stati 582 milioni di
casi legati a 22 patologie enteriche di origine alimentare. </span><span style="background-color: white; color: #333333;">I principali patogeni responsabili
sono stati la Salmonella Typhi (52 000 morti), l’Escherichia Coli (37 000) e il
Norovirus (35 000). </span><span style="background-color: white; color: #333333;">L’Africa ha registrato il più alto
carico di malattia, seguita dal sud-est asiatico. Il </span><span style="background-color: white; color: #333333;"> </span><span style="background-color: white; color: #333333;">40% di coloro che hanno sofferto di malattie
enteriche a causa di alimenti contaminati sono stati i bambini con una età
inferiore a 5 anni. Gli alimenti non sicuri pongono inoltre problemi economici,
soprattutto in un mondo globalizzato, con perdite per l’agricoltura e per l’industria
e ingenti spese per gli aiuti di emergenza.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
L’OMS mira a facilitare la prevenzione globale, rilevando e
rispondendo alle minacce per la salute pubblica connesse con gli alimenti a
rischio. L’obiettivo è garantire l'accesso a un cibo adeguato, sano e nutriente per tutti. <o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
La sicurezza alimentare è una questione trasversale e di
responsabilità condivisa che richiede la partecipazione di settori sanitari non
pubblici (ad esempio l'agricoltura, il commercio, l'ambiente e il turismo) e il
sostegno di importanti agenzie e organizzazioni internazionali e regionali
attive nel campo degli alimenti, degli aiuti di emergenza e dell'istruzione.<o:p></o:p></div>
Elisabetta Gennarohttp://www.blogger.com/profile/03582191829290087850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7099893586938828443.post-82405543327043022122015-03-12T13:08:00.000+01:002015-03-12T13:08:23.342+01:00Scoperto il legame tra architettura del nucleo cellulare e sito di integrazione dell'HIV<div style="line-height: 200%; margin-bottom: 0cm;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOy4WwRIeqCRYdNCnAPJXx2AOf9ZaPaPavYUfGjo_o7RWOYlTxVhTv2-LuGTJKrV8D7M6dVDhMBvTV_IhhQ29pArQxWzzluZ0sQzAgCo1JRiLjRJfHgO1UKu1r-kCzlQXKTx7dIHSEKrOm/s1600/03_4_are_f1_88_1_resize_597_334.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOy4WwRIeqCRYdNCnAPJXx2AOf9ZaPaPavYUfGjo_o7RWOYlTxVhTv2-LuGTJKrV8D7M6dVDhMBvTV_IhhQ29pArQxWzzluZ0sQzAgCo1JRiLjRJfHgO1UKu1r-kCzlQXKTx7dIHSEKrOm/s1600/03_4_are_f1_88_1_resize_597_334.jpg" height="223" width="400" /></a><span style="font-family: Times New Roman, serif;"></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; line-height: 200%;">Sono
stati scoperti per la prima volta “i santuari” all'interno del
nucleo dei linfociti dove </span><span style="font-family: Times New Roman, serif; line-height: 200%;">l'HIV
</span><span style="font-family: Times New Roman, serif; line-height: 200%;">si nasconde fino a
diventare invisibile. </span><span style="font-family: Times New Roman, serif; line-height: 200%;">La
scoperta è merito </span><span style="font-family: Times New Roman, serif; line-height: 200%;">di un
gruppo di ricerca dell'<a href="http://www.icgeb.trieste.it/home.html">ICGEB di Trieste</a> guidato dal Profesore Mauro Giacca, direttore del Centro di Medicina
Molecolare </span><span style="font-family: Times New Roman, serif; line-height: 200%;">ed</span><span style="font-family: Times New Roman, serif; line-height: 200%;">
è stata pubblicata su <a href="http://www.nature.com/nature/journal/vaop/ncurrent/full/nature14226.html">Nature</a>. </span></span></div>
<br />
<div style="line-height: 200%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">I
santuari o reservoir sono quei luoghi all'interno dell'organismo
umano dove il virus si nasconde e continua a replicarsi, riuscendo
così a sfuggire all'azione dei farmaci antiretrovirali attualmente
in commercio, che riescono quasi ad azzerare il numero di particelle
di virus presenti nel sangue ma non a sconfiggere definitivamente la
malattia (<a href="http://www.no-aids-in-africa.org/2012/12/santuari-dinfezione-li-dove-i-farmaci.html">vedi post</a>).</span></div>
<div style="line-height: 200%; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Times New Roman, serif;">L'HIV
è in grado di inserire il proprio DNA all'interno di quello delle
cellule che infetta, modificandone il patrimonio genetico. Il gruppo
di ricerca ha dimostrato che l'integrazione dell'HIV-1 avviene nel
guscio esterno del nucleo in corrispondenza del poro nucleare. Questa
regione contiene una serie di geni cellulari che sono
preferenzialmente presi di mira dal virus. Le due proteine NUP153 e
LEDGF/p75 sono fondamentali perché il virus riesca ad inserirsi
nella cellula. La topografia nucleare è quindi un determinante
essenziale del ciclo di vita di HIV-1. </span><span style="font-family: 'Times New Roman', serif; line-height: 200%;">La
speranza è che si possa partire da queste nuove scoperte per poter
arrivare a farmaci in grado di debellare l'AIDS in maniera definitiva.</span></div>
Elisabetta Gennarohttp://www.blogger.com/profile/03582191829290087850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7099893586938828443.post-22647196775069996492015-03-11T12:33:00.000+01:002015-03-11T12:33:20.396+01:00Ebola, al via la sperimentazione dei primi vaccini<div class="MsoNormal">
Un primo vaccino contro Ebola, denominato VSV-EBOV è in fase
di sperimentazione in Guinea. E' stato somministrato a una cinquantina di
persone dal 7 marzo a Conakry, tra cui il ministro guineano della Salute, Rémy
Lamah, e il coordinatore nazionale della lotta contro Ebola, Dr. Sakoba Keïta.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
VSV-EBOV, uno dei due vaccini contro il virus che hanno
raggiunto le fasi avanzate della sperimentazione, è stato sviluppato dalla
Agenzia di sanità pubblica del Canada. L'altro vaccino, sviluppato dalla ditta
britannica GSK (GlaxoSmithKline) insieme all'American Institute of Allergy e
Malattie infettive (NIAID), è stato testato nel mese di febbraio in Liberia.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
L'epidemia di Ebola in Africa occidentale, la più estesa
dalla identificazione del virus in Africa centrale nel 1976, è iniziata nel
Dicembre 2013 in Guinea prima di diffondersi in Liberia e Sierra Leone. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Secondo <a href="http://apps.who.int/ebola/current-situation/ebola-situation-report-4-march-2015">l’ultimo bollettino dell’OMS</a>, l’epidemia ha causato
finora circa 10.000 morti su circa 24.000 casi registrati. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Per la prima volta dall’inizio dell’epidemia, nell’ultima
settimana in Liberia non sono stati registrati nuovi casi, mentre 81 casi sono
stati diagnosticati in Sierra Leone e 51 in Guinea.<o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
In totale Ebola ha colpito 839 operatori sanitari, di cui
491 sono morti.<o:p></o:p></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17217847927530924143noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7099893586938828443.post-50774681954346179082015-03-10T11:41:00.001+01:002015-03-10T11:41:04.802+01:00Notizie dal CROI 2015<div class="MsoNormal">
Dal 23 al 26 febbraio 2015 si è tenuta a Seattle la 22° edizione
della Conference on Retroviruses and Opportunistic Infections (<a href="http://www.croiconference.org/">CROI 2015</a>).<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 12.0pt; margin-bottom: 3.75pt;">
Scienziati, medici e ricercatori hanno condiviso il loro lavoro e
discusso vari temi tra cui: la profilassi pre esposizione, i profilassi
attraverso microbicidi, i progressi verso una cura definitiva dell’HIV, il
trattamento della coinfezione HIV/HCV, l’impatto del trattamento in Africa dopo
un decennio di scaling up, il trattamento e la prevenzione della TB nelle
persone con HIV.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="background: white; line-height: 12.0pt; margin-bottom: 3.75pt;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Per quanto riguarda l’impatto del <u>trattamento anticipato a
500 CD4</u>, uno studio di Temprano et al implementato in costa d’Avorio ha trovato
che questa strategia permette di diminuire del 44% l’incidenza di gravi
malattie e morte rispetto all’inizio della terapia secondo le vecchie linee
guida.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
David Wyles and Susanna Naggie hanno presentato i
risultati di un trial sui nuovi regimi terapeutici per <u>curare l’epatite C</u> (sofosbuvir
plus ledipasvir o daclatasvir ) i quali
si sono dimostrati capaci di eradicare la malattia nel 95% dei casi, in persone
coinfette con HIV.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Mary Glenn Fowler ha poi presentato i risultati dello
studio Promise, che ha confermato come un regime di prevenzione basato sulla
<u>tripla terapia</u> sia in grado di ottenere tassi di trasmissione al bambino
estremamente bassi (0,56% a 14 giorni di vita).<o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal">
Sono stati poi presentati nuovi farmaci in via di sviluppo,
come BMS-955176, un inibitore di
maturazione dell’HIV di seconda generazione.<o:p></o:p></div>
<br />
<br />
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17217847927530924143noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7099893586938828443.post-64314264224257072542015-02-09T11:49:00.003+01:002015-02-09T11:49:59.971+01:00Ebola, verso la fine dell'incubo?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihRMXF4OQUWZrIBCgkRFARCjyFneJf9dnqC31nk_7JWTRykntsWetM5a1_rpfDE7uSXCEAjWBP0o54g25d1csXxWmD0zKdOIci0W5Dqhh8n8B_XnL5n6nqbZgWiXByZkKFSOrm5DDoQYo/s1600/ebola-liberia+women+praying.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihRMXF4OQUWZrIBCgkRFARCjyFneJf9dnqC31nk_7JWTRykntsWetM5a1_rpfDE7uSXCEAjWBP0o54g25d1csXxWmD0zKdOIci0W5Dqhh8n8B_XnL5n6nqbZgWiXByZkKFSOrm5DDoQYo/s1600/ebola-liberia+women+praying.jpg" height="213" width="320" /></a></div>
<div style="background: white; line-height: 17.75pt; margin-bottom: 11.25pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 3.75pt;">
<span style="color: #444444; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.5pt;">Il numero di nuovi casi di
Ebola sta scendendo vertiginosamente nei tre paesi più colpiti dall’epidemia,
Guinea Liberia e Sierra Leone. Infatti, si è passati dai 700 nuovi casi diagnosticati
nella settimana 9-16 novembre ai 99 casi nella settimana <a href="http://apps.who.int/ebola/en/ebola-situation-report/situation-reports/ebola-situation-report-28-january-2015">18-25 gennaio </a>2105 (30
in Guinea, 4 in Liberia e 65 in Sierra Leone). L’epidemia ha finora causato 22500
malati, di cui 9000 sono morti, ed è la più grande epidemia mai registrata
dalla scoperta del virus Ebola nel 1976.<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 17.75pt; margin-bottom: 11.25pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 3.75pt;">
<span style="color: #444444; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.5pt;">La diminuzione dei nuovi casi è
stata impressionante in Liberia, dove la popolazione sta lentamente tornando
alla normalità e può guardare al futuro con ottimismo, anche se la riapertura
delle scuole è stata ancora una volta rimandata<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 17.75pt; margin-bottom: 11.25pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 3.75pt;">
<span style="color: #444444; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.5pt;">Anche in Sierra Leone, dove il
picco dell’epidemia si era verificato tra novembre e dicembre, si assiste ad
una netta diminuzione del numero di nuovi casi.<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 17.75pt; margin-bottom: 11.25pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 3.75pt;">
<span style="color: #444444; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.5pt;">In Guinea, il numero di nuovi
casi non è elevato, ma il trend di diminuzione non è molto chiaro, ci sono
oscillazioni tra una settimana e l’altra, e i casi sono abbastanza diffusi su
tutto il territorio nazionale, questo fa pensare che la strada per debellare l’epidemia
sia ancora lunga.<o:p></o:p></span></div>
<div style="background: white; line-height: 17.75pt; margin-bottom: 11.25pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 3.75pt;">
<span style="color: #444444; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.5pt;"></span></div>
<a name='more'></a><br /><br />
<div style="background: white; line-height: 17.75pt; margin-bottom: 11.25pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 3.75pt;">
<span style="color: #444444; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.5pt;">Sicuramente la diminuzione del
numero dei casi è da ricollegare alle misure di controllo (disponibilità di
posti per l’isolamento e ricerca dei contatti). Alcuni ricercatori pensano che
possano entrare in gioco anche l’acquisizione di immunità di parte della
popolazione tramite infezione inapparente.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div style="background: white; line-height: 17.75pt; margin-bottom: 11.25pt; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 3.75pt;">
<span style="color: #444444; font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.5pt;">Tuttavia l’epidemia non è
ancora sotto controllo. Infatti, solamente il 30-50% dei nuovi casi sono tra
persone che erano incluse nei contatti da sorvegliare, e questo mostra che ci
sono ancora molte infezioni che decorrono all’insaputa del sistema sanitario. Ora
l’obiettivo passa dal controllo all’eradicazione di questo focolaio epidemico
che ha così gravemente colpito la struttura di questi tre paesi.<o:p></o:p></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/17217847927530924143noreply@blogger.com0