In occasione della giornata delle Nazioni Unite, celebrata il 24 ottobre con un incontro ad Asmara, Ms. Amna Nur-Hussein, il ministro della salute eritreo, ha annunciato che il paese ha raggiunto in anticipo tre degli 8 obiettivi del millennio (per ulteriori informazioni sugli obiettivi del millennio vedi post). L'Eritrea è in realtà ancora uno dei paesi più poveri al mondo secondo l'UNDP, occupando il 181° posto su 186 per indice di sviluppo umano, con un prodotto interno lordo pro capite nettamente inferiore a quello di paesi come Afghanistan, Chad, o Burkina Faso; anche la scolarizzazione è molto carente, registrandosi nel paese uno dei tassi più bassi al mondo, con una media di 3,2 anni di studio per abitante; inoltre la situazione politica è una delle più delicate al mondo, con un governo in carica da venti anni.
In particolare sarebbero stati raggiunti gli obiettivi 4, 5 e 6.
L'obiettivo 4 riguarda la mortalità a cinque anni e ne prevedere la riduzione di 2/3 tra il 1990 e il 2015. L'UNICEF riporta una mortalità sotto i cinque anni di 138 morti su 1.000 nati vivi nel 1990, che si sarebbe ridotta a 68 morti nel 2011, ancora superiore all'obiettivo di 46 su 1.000 nati vivi.
L'obiettivo 5 prevede miglioramenti sulla mortalità materna e la salute riproduttiva: la mortalità materna dovrebbe ridursi di 3/4 e si dovrebbe raggiungere l'accesso universale alle cure riproduttive (visite prenatali, parto sicuro, etc...). I dati dell'UNICEF riportano un'effettiva riduzione della mortalità materna di 3/4, arrivando a 240 morti su 100.000 nati vivi; l'accesso sanitario delle donne in gravidanza è invece ancora insufficiente: solo il 70% delle donne in gravidanza effettua almeno una visita, solo il 41% ne fa 4, il parto assistito da personale sanitario avviene solo nel 28% dei casi, mentre il parto cesareo è praticato solo nel 3% dei parti.
L'ultimo obiettivo che sarebbe stato raggiunto dall'Eritrea è quello riguardante HIV, malaria e altre importanti patologie (obiettivo 6). L'obiettivo prevede il raggiungimento dell'accesso universale ai farmaci antiretrovirali e la netta riduzione dei nuovi casi di AIDS, malaria e altre patologie maggiori. Per quanto riguarda l'infezione da HIV, i dati sull'Eritrea pubblicati da UNAIDS su fonti ministeriali eritree, danno una prevalenza di HIV nella popolazione adulta di 0,7% (mentre nella vicina Etiopia sarebbe il doppio); il 73% della popolazione sieropositiva che ne avrebbe bisogno viene raggiunta dalla terapia antiretrovirale, mentre solo il 46% delle donne incinta sieropositiva riceve farmaci.
La speranza di vita alla nascita è di 62 anni secondo l'UNDP, superiore a tanti paesi del continente. L'Eritrea è ancora uno dei paesi che registra il maggior numero di migranti come noto dalle recenti notizie di cronaca, secondo alcune stime un quarto della popolazione risiederebbe all'estero; la delicata situazione politica, i rapporti tesi con i paesi confinanti, nonché le frequenti siccità, rappresentano ancora dei freni allo sviluppo del paese.
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