Più di un milione di morti nel 2012 a causa della tubercolosi.
Precisamente 1,3 milioni, che fanno del micobatterio il secondo killer al mondo
dopo l'HIV. L'Organizzazione Mondiale della Sanità mercoledì ha fornito i nuovi
dati sullo stato dell'epidemia tubercolare nel mondo. Tanti sforzi sono stati
messi in campo negli ultimi anni nei paesi ad alto carico di infezione (High
Burden Countries), ma il numero di morti da tubercolosi è ancora troppo alto,
dichiara l'OMS, soprattutto perchè la gran parte delle morti sono evitabili;
oltre 300.000 morti sono avvenute in pazienti HIV positivi.Il Global
Tuberculosis Report 2013 dell'OMS, fornisce anche dati
incoraggianti: la mortalità da tubrecolosi è scesa del 45% dal 1990, negli
ultimi 12 anni l'incidenza della malttia è scesa da 148 nuovi casi per anno
ogni 100.000 abitanti nel 2000 a 122 casi nel 2012.
L'Africa è l'unica regione in cui l'andamento dell'incidenza della
tubercolosi ricalca esattamente quello della coinfezione HIV-TB; ciò è naturale
se si pensa quanto le due malattie siano collegate, ma indica anche come i gli
interventi per la tubercolosi non possano prescindere dalla diffusione
universale del trattamento antiretrovirale. In Africa non si può parlare di
tubercolosi senza pensare anche all'AIDS.
I due servizi - anti-TB e anti-HIV - devono sempre più essere
integrati, come ormai da anni l'OMS raccomanda.
Molti servizi sanitari africani sono deboli, faticano a
distribuire i farmaci sul territorio, presentano difficoltà nel reperire
personale
La coinfezione HIV-tubercolosi è ancora largamente un problema
africano: in questo continente sono presenti il maggior numero di pazienti con
coinfezione, l'infezione da HIV è presente in più della metà dei nuovi casi di
tubercolosi in molti paesi dell'Africa Sub-sahariana, in particolare
nell'Africa australe in paesi come il Sudafrica, il Mozambico, il Malawi, il
Botswana, lo Zimbabwe... La coinfezione inoltre nel continente africano
colpisce in netta maggioranza le donne, per ogni paziente uomo con coinfezione
HIV-TB, ci sono in Africa infatti più di 3 donne con HIV e TB.
formato, ma sono chiamati ad un grande sforzo per fronteggiare le
sfide che l'OMS ha riproposto con la nuova pubblicazione; la comunità
internazionale non può lasciare solo un continente e i suoi figli difronte a
tali sfide, ma c'è bisogno di una risposta e di un impegno sempre più largo e
condiviso.
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