25 luglio 2014

Non possiamo scappare dalla crisi dell'AIDS pediatrico!


Fonte: allAfrica.com

I bambini stanno rimanendo indietro nella lotta all'AIDS, è emerso in questi giorni a Melbourne nel corso della ventesima International AIDS Conference. Secondo l'UNICEF i bambini sotto i 15 anni rappresentano circa il 9% di tutte le persone infettate con HIV al mondo e il 13% delle morti per AIDS, inoltre i neonati sono i più vulnerabili all'HIV e i pazienti meno serviti dai servizi di cura.
La letteratura scientifica ha ormai da anni dimostrato che l'inizio precoce della terapia antiretrovirale, specialmente nei bambini, può salvare milioni di vite, ma la copertura con i farmaci tra i bambini è ancora inferiore al 34%. Ciò significa che meno di un bambino su tre con HIV è raggiunto dalla terapia che è in grado di salvargli la vita.
Un altro punto chiave nella lotta all'HIV pediatrico è la diagnosi precoce.
L'Early Infant Diagnosis (EID) è ormai disponibile con tecnologie di laboratorio molto efficaci, in grado di fare diagnosi di infezione da HIV anche in un neonato ai primi mesi di vita (vedi post Diagnosi precoce neonatale in Mozambico). Sono metodiche raccomandate dall'OMS ma ancora disponibili solo in alcuni paesi africani.
Un altro grande ostacolo è la mancanza di farmaci in formulazione pediatrica.
La produzione di sciroppi e polveri utilizzati nella cura pediatrica è più costosa e tali formulazioni sono spesso mancanti o scarse nei paesi in via di sviluppo (quelli che ne avrebbero più bisogno). Anche la ricerca scientifica è in larga parte orientata verso adulti o verso particolari categorie a rischio, tralasciando spesso i bambini. Grandi protocolli di studio sulla cura nei bambini sono pochissimi.
Altro fattore importante per l'HIV pediatrico è la malnutrizione. I paesi in cui l'HIV pediatrico è maggiormente presente sono anche gli stessi paesi con alti livelli di malnutrizione infantile. HIV e malnutrizione, come è noto, sono compagni inseparabili, specialmente nei bambini.
Il programma DREAM ancora oggi, è uno dei programmi con il maggior numero di bambini in cura in Africa sub-Sahariana (vedi report La Sfida del Futuro - Il programma DREAM e la cura pediatrica).
Nel maggio passato OMS e UNICEF hanno presentato un piano di azione per la cura dei bambini in cui si pone l'obiettivo di ridurre al minimo le morti evitabili nei bambini (vedi post Per ogni neonato: piano d'azione dell'OMS). Tra queste l'HIV riveste un ruolo fondamentale nei paesi in via di sviluppo.
Michel Sidibe (direttore esecutivo di UNAIDS) ha detto all'apertura del simposio di Melbourne: "Non possiamo scappare dalla crisi dell'AIDS pediatrico. Dobbiamo assicurare la copertura del trattamento per il 100%  dei bambini con HIV. Nessun bambino dovrà più morire per una malattia correlata all'AIDS."

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