10 settembre 2013

Il programma DREAM e la lotta alla malnutrizione

La malnutrizione è ancora un problema grave a livello globale, e ancora di più lo è in Africa Sub-Sahariana, dove il programma DREAM da oltre 10 anni fornisce, accanto al trattamento antiretrovirale, un sostegno alimentare ai pazienti malnutriti.
The Lancet riporta che in tutto il mondo 165 milioni di bambini sotto i 5 anni sono malnutriti, un dato che, seppur rappresentando una riduzione del 35% rispetto al 1990, resta drammaticamente alto. In Africa Sub-Sahariana tra il 36 e il 42% dei bambini sotto i 5 anni hanno difetti di crescita legati ad un'insufficiente nutrizione, la gran parte nei primi 1000 giorni dopo la nascita. Un altro aspetto preoccupante è la malnutrizione materna. In Africa e in Asia il 10% delle donne in età fertile è malnutrito, la malnutrizione in gravidanza è associata ad un aumento del rischio di mortalità materna e neonatale, a difetti di crescita nei primi due anni di vita, a scarsa produzione di latte con rischio aumentato di mortalità nei primi due anni di vita del bambino.
Il programma DREAM fin dagli inizi ha voluto associare alla terapia antiretrovirale un sostegno nutrizionale completo per i pazienti che ne hanno bisogno secondo criteri clinici.
Come ormai noto da tempo (vedi post) infezioni e malnutrizione creano un circolo vizioso che porta al rapido peggioramento delle condizioni cliniche del paziente. Negli oltre 10 anni di attività in 10 paesi dell'Africa DREAM ha consegnato più di 770.000 integrazioni alimentari a pazienti malnutriti, donne in gravidanza, bambini sieropositivi. Inoltre DREAM gestisce tre centri nutrizionali per bambini in età di sviluppo, coordinati ed animati dal lavoro di attiviste del programma che si sono specializzate nella nutrizione e nella educazione infantile. A Matola, nella periferia di Maputo, più di 800 bambini ricevono giornalmente un pasto completo, oltre 500 a Beira nella regione centrale del Mozambico e oltre 800 a Blantyre in Malawi.
Le problematiche in molti paesi africani sono indubbiamente molte, e una legata all'altra: povertà, infezione da HIV, malnutrizione, scolarizzazione, disoccupazione. Ma cominciare dai bambini (e dalle madri) e dal loro sviluppo, è una scommessa sul futuro dell'Africa.