6 settembre 2013

HIV: la terapia senza cibo non basta

AIDS e malnutrizione sono piaghe che colpiscono insieme; osservando le mappe della diffusione dell'HIV e della malnutrizione nel mondo si può notare come le aree maggiormente colpite siano le stesse. Cause simili e simili conseguenze. La povertà generale, un'igiene pubblica scadente, sistemi sanitari con scarse risorse, un'alimentazione povera ed insufficiente, sono alcuni dei fattori che aggravano l'infezione da HIV e favoriscono l'instaurarsi della malnutrizione. Entrambe svuotano progressivamente la persona, erodendone le difese immunitarie, portando l'organismo a consumare la massa magra e indebolendolo sempre di più.
Per questi motivi la terapia antiretrovirale, nei contesti in cui la malnutrizione è diffusa, deve essere accompagnata da un'integrazione alimentare. Viene messo in luce in un testo pubblicato dall'OMS questa estate.
"La perdita di peso e la denutrizione sono comuni nei pazienti con HIV, possono accelerare la progressione della malattia ed aumentare la morbidità e la mortalità. Anche dopo che i pazienti iniziano il trattamento antiretrovirale, un povero stato nutrizionale è altamente predittivo di morte."

Tre fattori legati alla malattia sono indicati come causa di malnutrizione nei pazienti HIV: "inadeguata assunzione (dovuta alla mancanza di appetito o a difficoltà nel mangiare dovute a ulcerazioni buccali), malassorbimento (dovuto a diarrea o a altre affezioni intestinali) e un aumento della spesa energetica (i pazienti affetti da HIV, anche se apparentemente in buono stato e senza infezioni opportunistiche, hanno un metabolismo basale maggiore del 10% rispetto agli adulti senza HIV)." Tutto questo va poi inquadrato in contesti sociali di scarsa disponibilità alimentare generale. L'OMS ricorda che l'assunzione di cibo nei pazienti con HIV dovrebbe aumentare del 10% in assenza di sintomi e fino al 50% nella presenza di infezioni opportunistiche.
In Africa sub-sahariana dunque, una particolare attenzione dovrebbe essere posta ai problemi alimentari nei pazienti HIV positivi. L'aiuto alimentare, spesso visto come assistenzialismo, è invece nuovamente proposto dall'OMS come vera e propria misura terapeutica indispensabile nell'infezione da HIV. Gli investimenti internazionali sono carenti in questo ambito e subiscono continue riduzioni; se non si cura l'infezione da HIV con un approccio globale, quindi anche dal punto di vista nutrizionale, gli investimenti rischiano di essere solo limitatamente efficaci.
Come l'OMS ha nuovamente sottolineato, l'HIV è un infezione globale dell'organismo e necessita di interventi globali; la nutrizione, insieme alla terapia antiretrovirale, deve essere un fattore chiave di questi interventi.