L’alleanza Europa-Africa passa anche attraverso la lotta
contro l’AIDS.
Nasce infatti da un sogno della Comunità di Sant’Egidio,
nata nel 1968 a
Roma e ora diffusa in 73 diversi continenti, il più grande programma ad
approccio globale per curare l’AIDS in Africa: DREAM (Drug Resource Enhancement
against AIDS and Malnutrition).
Il programma ha preso l’avvio nel 2002 in Mozambico in un
piccolo centro a Machava, alla periferia di Maputo. Oggi DREAM è presente in
tutto il paese con 13 centri di cura per l’AIDS, registrando dall’inizio circa
12 mila bambini nati liberi dall’HIV grazie al programma di prevenzione
verticale. Senza le cure, il contagio madre-bambino sarebbe stato molto alto e
la maggior parte di questi piccoli sarebbe andato incontro a morte entro il
primo anno di vita.
La relazione tra il continente europeo e il continente
africano si muove anche attraverso la stretta di mano tra il Vice Ministro
italiano per lo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, e il Vice Primo Ministro
portoghese, Paulo Portas, avvenuta all’interno dei locali del Centro DREAM
situato nel cuore della capitale mozambicana.
E’ quanto riportato da una notizia apparsa oggi sul
quotidiano nazionale Noticias.
Il Centro DREAM Para a Crianca a Maputo ha ricevuto nei
giorni scorsi la visita dei due politici.
Secondo l’articolo, DREAM è stato definito come “un modello
di umanesimo e professionalità nel trattamento dell’HIV/AIDS”
Il programma è stato riconosciuto come “l’eccellenza
italiana in Mozambico”, non solo come programma di salute, ma anche come
“esperienza manageriale”. Sono queste le parole del Vice Ministro italiano.
Il modello non solo di cura ma anche manageriale di DREAM si allinea quindi con quanto dichiarato all'ultimo incontro del vertice africano, secondo il quale investire sulla salute vuol dire anche puntare sull'economia dell'Africa, mobilitando risorse nazionali ed internazionali per rimuovere le barriere ancora esistenti per la sconfitta dell'AIDS.