23 giugno 2013

Una visione unita all'azione può cambiare il mondo - L'HIV in Africa


Visioni senza azioni sono solo sogni. Azioni senza visioni sono solo passatempo. Una visione unita all'azione può cambiare il mondo. Queste parole di Nelson Mandela sono citate nel recente aggiornamento pubblicato da UNAIDS sulla situazione dell'infezione da HIV in Africa. Un documento che vuole celebrare i 50 anni dell'Unione Africana, in cui ricorrono spesso le parole visione ed azione.

Le azioni sono chiare:
l'aumento dell'805% nel numero di persone HIV positive che ricevono farmaci antiretrovirali e la riduzione delle morti per AIDS dal 2005. Il Botswana ha ridotto le morti per AIDS del 71%, il Rwanda del 68%, lo Zimbabwe del 61%.
Le visioni sono invece ambiziose: 0 nuove infezioni, 0 discriminazione e 0 morti correlate all'AIDS. Sono ambiziose perché  dietro all'ottimismo di UNAIDS, si celano dati ancora preoccupanti; 23.5 milioni di persone HIV+ vivono oggi in Africa: al primo posto il Sud Africa con 5.6 milioni, poi la Nigeria con 3 milioni, il Kenya e la Tanzania con 1.6 milioni, il Mozambico e l'Uganda con 1.4 milioni. In 25 paesi africani, meno della metà delle donne incinta sieropositive riceve una terapia adeguata per far nascere bambini sani, ogni minuto una nuova giovane donna in più è infettata con HIV.
Inoltre il documento mostra come molti paesi africani sono ancora largamente dipendenti dagli aiuti internazionali per la lotta all'AIDS, pur avendo mediamente raddoppiato la spesa pubblica per l'HIV. Si tratta di paesi poveri che stanno crescendo ed in alcuni casi hanno economie emergenti che rappresenterebbero un'opportunità anche per i paesi ricchi, alle prese con la crisi internazionale e in continua riduzione di fondi per la cooperazione e per la cura e prevenzione dell'AIDS.
Visione ed azione. Per anni in Africa sono mancate entrambe, ora, ci rassicura UNAIDS, una visione c'è ed alcune azioni sono state messe in campo, che succederà ora? Si lascerà la visione agli africani riducendo i fondi o spostandoli su altri settori più convenienti, o si continuerà a dare il contributo di cui i paesi africani hanno bisogno per continuare a crescere?