Il numero delle strutture che offrono test e counselling per
l’HIV sta aumentando nel mondo. Si stima che dal 2009 al 2010 ci sia stato
un aumento del 34%.
Aumenta anche il numero dei test per l’HIV effettuati. In 87
paesi nel mondo, tra il 2009 e il 2010 sono stati effettuati 72 milioni di test
per l’HIV; il numero medio di test in una popolazione di 1000 adulti è
aumentato del 17%, da 47 a 55.
In Africa sub-sahariana il numero di servizi per test e
counselling è aumentato a 36,000. Nel 2010 sono stati testati 45 milioni di
adulti con un’età tra 15 e 49 anni.
La popolazione che maggiormente usufruisce di questi servizi
è composta da donne. Tuttavia in tali contesti il livello di conoscenza del
proprio stato di HIV positivo rimane ancora inadeguato.
Ormai numerosi dati in letteratura dimostrano come la
perdita del paziente dal programma di cura (attrition) sia strettamente legata
al ricevere test e counselling, cure e supporto.
Indubbiamente la mancanza di conoscenza del proprio
sierostato è uno dei principali ostacoli al raggiungimento dell’obiettivo di
ottenere l’accesso universale al trattamento e alla prevenzione.
Tra la popolazione HIV positiva la categoria che desta
maggiori preoccupazioni è quella degli adolescenti con un’età compresa tra 10 e
19 anni. Si stima che circa 2 milioni di questi giovani siano HIV positivi, ma
che in pochi conoscano il loro stato. Secondo un recente studio sudafricano,
solo il 15 % delle giovani donne e il 10% dei giovani uomini con un’età tra 15
e 24 anni hanno fatto il test e sanno di essere sieropositivi. Molti
adolescenti conoscono il loro stato quando la malattia si trova ormai in uno
stadio avanzato e il loro sistema immunitario è gravemente compromesso. In
Zimbabwe, il 50% degli adolescenti ricoverati per malattie acute sono HIV
positivi e il virus era presente nel 75% dei giovani morti durante il ricovero.
Inoltre i dati mostrano una disparità nella prevalenza
dell’HIV tra i giovani, maggiore tra le ragazze (5%) che tra i ragazzi (2.4%),
secondo uno studio condotto in Botswana. Tali dati vengono confermati da uno
studio condotto in Sudafrica (prevalenza del 6.6% vs 2.5%, rispettivamente).
Appare necessario quindi incrementare le politiche di test e
counselling tra gli adolescenti. L’OMS sta attualmente sviluppando delle linee
guida a tale scopo.
Si ha la percezione che l’HIV sia aumentato tra i giovani a
causa di un senso di irresponsabilità da parte dei tutori, non rendendosi
questi sempre disponibili ad informare i giovani sulla loro possibile e
talvolta certa condizione. Il periodo dell’adolescenza è un periodo delicato
per qualsiasi teenager, si trovi questi nel sud o nel nord del mondo. Nuove strategie,
fatte anche di una rete sociale che ruota attorno ai più giovani, dovrebbero
sostenere i ragazzi in un momento così delicato della loro vita.