11 giugno 2013

In Africa 2 milioni di adolescenti HIV positivi, senza saperlo


Il numero delle strutture che offrono test e counselling per l’HIV sta aumentando nel mondo. Si stima che dal 2009 al 2010 ci sia stato un aumento del 34%.
Aumenta anche il numero dei test per l’HIV effettuati. In 87 paesi nel mondo, tra il 2009 e il 2010 sono stati effettuati 72 milioni di test per l’HIV; il numero medio di test in una popolazione di 1000 adulti è aumentato del 17%, da 47 a 55.
In Africa sub-sahariana il numero di servizi per test e counselling è aumentato a 36,000. Nel 2010 sono stati testati 45 milioni di adulti con un’età tra 15 e 49 anni.
La popolazione che maggiormente usufruisce di questi servizi è composta da donne. Tuttavia in tali contesti il livello di conoscenza del proprio stato di HIV positivo rimane ancora inadeguato.
E’ quanto riporta un recente report di WHO, UNAIDS e UNICEF.
Ormai numerosi dati in letteratura dimostrano come la perdita del paziente dal programma di cura (attrition) sia strettamente legata al ricevere test e counselling, cure e supporto.
Indubbiamente la mancanza di conoscenza del proprio sierostato è uno dei principali ostacoli al raggiungimento dell’obiettivo di ottenere l’accesso universale al trattamento e alla prevenzione.
Tra la popolazione HIV positiva la categoria che desta maggiori preoccupazioni è quella degli adolescenti con un’età compresa tra 10 e 19 anni. Si stima che circa 2 milioni di questi giovani siano HIV positivi, ma che in pochi conoscano il loro stato. Secondo un recente studio sudafricano, solo il 15 % delle giovani donne e il 10% dei giovani uomini con un’età tra 15 e 24 anni hanno fatto il test e sanno di essere sieropositivi. Molti adolescenti conoscono il loro stato quando la malattia si trova ormai in uno stadio avanzato e il loro sistema immunitario è gravemente compromesso. In Zimbabwe, il 50% degli adolescenti ricoverati per malattie acute sono HIV positivi e il virus era presente nel 75% dei giovani morti durante il ricovero.
Inoltre i dati mostrano una disparità nella prevalenza dell’HIV tra i giovani, maggiore tra le ragazze (5%) che tra i ragazzi (2.4%), secondo uno studio condotto in Botswana. Tali dati vengono confermati da uno studio condotto in Sudafrica (prevalenza del 6.6% vs 2.5%, rispettivamente).
Appare necessario quindi incrementare le politiche di test e counselling tra gli adolescenti. L’OMS sta attualmente sviluppando delle linee guida a tale scopo.
Si ha la percezione che l’HIV sia aumentato tra i giovani a causa di un senso di irresponsabilità da parte dei tutori, non rendendosi questi sempre disponibili ad informare i giovani sulla loro possibile e talvolta certa condizione. Il periodo dell’adolescenza è un periodo delicato per qualsiasi teenager, si trovi questi nel sud o nel nord del mondo. Nuove strategie, fatte anche di una rete sociale che ruota attorno ai più giovani, dovrebbero sostenere i ragazzi in un momento così delicato della loro vita.