10 giugno 2014

Farmaci antiretrovirali contro il carcinoma della cervice uterina

Le donne HIV-positive hanno un aumentato rischio di lesioni preneoplastiche e di cancro invasivo della cervice.
Uno dei responsabili dell'insorgenza di tali tumori è il papilloma virus (HPV), di cui si conoscono circa 120 genotipi. L'HPV può infatti causare malattie non gravi, dalle verruche cutanee ai tumori benigni dell'apparato genitale, fino a tumori maligni.
Questo avviene in particolare nelle donne HIV-positive, in cui il sistema immunitario non sempre è in grado di contrastare l'infezione da HPV.
Già uno studio condotto dall'Università di Manchester ha messo in luce come un farmaco anti-HIV (il lopinavir/ritonavir, inibitore delle proteasi) possa essere in grado di prevenire il cancro del collo dell'utero.

Un breve ciclo di trattamento col prodotto, infatti, ha portato alla scomparsa delle lesioni cervicali precancerose causate dal papilloma virus umano nel 90% delle donne trattate, infettate dal virus. Lo studio, condotto in Kenya in collaborazione con il Kenyatta National Hospital di Nairobi, ha coinvolto 40 donne positive all’HPV che presentavano lesioni precancerose di vario grado del collo dell’utero.
La coordinatrice dello studio, Lynne Hampson, ha affermato nel comunicato stampa diffuso dall’Università che, sebbene i risultati debbano essere confermati da un trial più ampio, la combinazione lopinavi/ritonavir potrebbe essere uno strumento per fermare sul nascere il cancro della cervice uterina causato dall’HPV.
Recentemente sono stati pubblicati su PlosOne i risultati di uno studio condotto su 1140 donne nigeriane. Scopo dello studio è stato quello di investigare l'associazione esistente tra HIV, terapia antiretrovirale (ARV) e lesioni squamose intraepiteliali della cervice.
La prevalenza di tali lesioni è risultata essere del 14,3% nelle donne HIV-positive rispetto al 3,3% in quelle negative. Inoltre la mancata assunzione della ARV è risultata essere associata ad un aumento del rischio di lesioni. Anche un sistema immunitario compromesso (CD4<200 cell/mm³) è stato associato ad un aumentato rischio di sviluppare lesioni.
Con tale studio si è quindi evidenziato l'effetto protettivo degli antiretrovirali (considerati come una combinazione di almeno tre farmaci) nei confronti delle lesioni della cervice uterina.
Programmi di screening per il cancro della cervice dovrebbero essere integrati all'interno di programmi per la cura dell'HIV. Un trattamento precoce dell'infezione da HIV dovrebbe essere garantito alle donne, in particolare a quelle con un sistema immunitario compromesso, per contrastare l'insorgenza di carcinomi della cervice.

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