9 giugno 2014

Ebola, non si arresta l'epidemia in Guinea

Non si arresta l’epidemia di Ebola in Guinea, dove tra il 29 maggio e il 1 giugno 2014 sono stati riportati 37 nuovi casi e 21 morti, secondo l’OMS
In totale sono stati registrati nel paese 344 casi, di cui 215 sono deceduti. L’epidemia è estesa in tutto il paese, avendo colpito i distretti di Conakry, Guéckédou, Macenta, Kissidougou, Dabola, Djingaraye, Télimélé, Boffa, Boke, and Dubreka
Più di 600 persone che hanno avuto contatti con i malati sono inoltre sotto osservazione.
La moltiplicazione delle aree colpite rende difficile il controllo della malattia, per la quale non esiste una cura, ma sono solo possibili trattamenti di supporto per diminuire la letalità, che in questa epidemia è stata di circa il 70%. E' importante dire e far sapere che diversi malati curati nei centri di isolamento sono già guariti e hanno fatto ritorno alle loro case.
L’OMS e molte organizzazioni internazionali, tra cui MSF, hanno inviato specialisti e attrezzature. Nelle città più colpite, come Conakry, Gueckedou, Macenta, sono state create unità di isolamento dove i malati sono assistiti da personale che mette in atto tutte le misure di protezione. Il personale sanitario è infatti ad alto rischio di contagio, come pure il personale di laboratorio.
Per arrestare il contagio si raccomanda alla popolazione di non mangiare né toccare i pipistrelli, che sembrano essere il serbatoio della malattia, né altra selvaggina; di non toccare i cadaveri durante le cerimonie funebri; di lavarsi spesso le mani; di non toccare le persone che manifestano sintomi di malattia.


Il virus Ebola appartiene alla famiglia dei Filoviridae, e causa una malattia (Ebola Virus Disease) caratterizzata da febbre, vomito, diarrea, emorragie. Il nome viene da un fiume del Congo nei cui pressi si registrò un focolaio epidemico nel 1976. Si conoscono 5 tipi di Ebola virus, l’epidemia in Guinea è causata dal tipo Zaire che è quello più letale.
Il contagio avviene attraverso contatto con il sangue, fluidi o secrezioni di animali infetti, che possono essere scimmie, pipistrelli, porcospini, scimpanzé e altri animali selvatici. Il contagio tra esseri umani avviene attraverso contatto con i fluidi o le mucose di una persona malata. Il periodo di incubazione va da 2 a 21 giorni. La diagnosi si conferma con analisi specifiche di laboratorio (test immunoenzimatici o molecolari). Non esiste un vaccino.

L’epidemia in Guinea è iniziata a febbraio del 2014, quando un medico che lavorava all’ospedale di Gueckedou, vicino alla frontiera liberiana, si ammala e decide di consultare un collega all’ospedale di Macenta, a 80 km di distanza. Arrivato a Macenta viene ricevuto dal collega, ma muore dopo poche ore. Dopo qualche giorno anche sua moglie e il bambino, che l’avevano accompagnato nel viaggio, muoiono, come pure l’autista. Muore anche il medico che l’aveva visitato, e suo figlio. A questo punto lo staff dell’ospedale capisce di essere di fronte a qualcosa di strano e comincia gli accertamenti diagnostici sui malati che si susseguono, ma la certezza arriva solo un mese dopo, il 20 marzo, quando vengono comunicati i risultati delle analisi fatte presso l’istituto Pasteur di Lione, in Francia: si tratta di Ebola.

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