27 gennaio 2014

Sud Sudan: guerra e sanità

'La guerra è madre di tutte le povertà', è la triste realtà che percorre molti paesi nel mondo. Il Sud Sudan, già povero (nonostante la grande ricchezza del suo sottosuolo), oggi deve affrontare anche la povertà della guerra. La situazione sanitaria nelle zone maggiormente colpite dal conflitto è disastrosa. L'Agenzia Fides riporta che 10.000 persone stanno scappando dalla città di Bentiu verso Leer, più a sud. A Bentiu manca tutto: acqua, cibo, e cure mediche. Le strutture sanitarie della città sono state saccheggiate.
Il Sud Sudan è il paese più giovane del mondo, nato nel 2011 da una guerra con il nord, costata 2 milioni e mezzo di morti. Un paese giovane composto da giovani: il 51% della popolazione è minorenne. La guerra che si è riaccesa negli ultimi mesi sta distruggendo quel poco di organizzazione statale che era presente; le strutture sanitarie sul territorio cercano di fronteggiare HIV, tutbercolosi, malaria, grazie anche agli sforzi di associazioni internazionali presenti nel paese. Il nuovo stato si stava organizzando, creando infrastrutture, investendo sulla sanità e sull'istruzione. L'infezione da HIV si è particolarmente diffusa negli ultimi dieci anni e l'impegno delle autorità sud sudanesi è quello di espandere il più possibile la terapia antiretrovirale.
La guerra sta però rendendo difficile ogni sforzo.
Grandi migrazioni si stanno riversando verso zone del centro-sud del paese, non preparate a ricevere i profughi (si parla di mezzo milione di persone).
La settimana scorsa ad Addis Abeba è stato firmato un accordo sul cessate il fuoco, ma la popolazione ha paura e continua a muoversi nel paese per cercare rifugio al sud. La situazione è molto delicata e sono necessari tutti gli sforzi internazionali perchè il paese torni alla stabilità.

Per approfondire:

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