Malaria e HIV sono due dei più devastanti problemi di salute
globale del nostro tempo, causando insieme circa tre milioni di morti l’anno.
Entrambe le malattie colpiscono in maniera sproporzionata
persone povere viventi in paesi in via di sviluppo. Per questo sono state
chiamate “malattie della povertà”.
La malaria e l’HIV/AIDS hanno un impatto devastante sulla
struttura della famiglia e sul tessuto della comunità. L’HIV/AIDS colpisce in
maniera sproporzionata i giovani, economicamente attivi, che spesso non sono
più in grado di badare ai più piccoli. Intervengono quindi gli anziani che si
prendono cura dell’intera famiglia.
La malaria, d’altro lato, ha il suo più grande impatto sui
bambini e sulle donne in gravidanza, cosa che può creare ulteriori pressioni
sulle risorse della famiglia.
Quando queste due malattie si sovrappongono, si crea un
impatto cross-generazionale che ha effetti devastanti sulle famiglie e su tutta
la comunità. Inoltre malaria e HIV insieme comportano importanti
implicazioni per la salute, in particolare di donne incinte e di bambini.
Tuttavia, sia la malaria che l’HIV/AIDS, sono prevenibili e
curabili.
Le due malattie si intersecano a diversi livelli:
Geograficamente: sono entrambe concentrate nelle regioni
tropicali e sub-tropicali del mondo, in particolare in Africa sub-sahariana;
Socio-economicamente: spesso malaria e HIV/AIDS sono
esacerbate dalla povertà. Colpiscono i settori più poveri della popolazione,
che sono più vulnerabili a causa della mancanza di accesso all'educazione, all'informazione e ai servizi dello stato.
Biologicamente: le persone con HIV hanno un aumentato
rischio di avere malaria e malattie severe. Inoltre l’infezione da HIV può
comportare una riduzione della protezione offerta dal trattamento antimalarico.
D’altro canto, la malaria contribuisce ad un incremento temporaneo della carica
virale dell’HIV, portando ad un peggioramento della malattia e ad un aumento
del rischio di trasmissione madre-bambino e tra gli adulti del virus.
Inoltre la presenza di malaria e HIV durante la gravidanza
aumenta il rischio di sviluppo di anemia, causando seri problemi di salute alla
madre (fino ad un aumento del rischio della mortalità legata al parto), ma
anche al bambino, con un aumento del rischio di basso peso alla nascita portando
ad una riduzione della sopravvivenza neonatale.
In questo post vogliamo soffermarci in particolare sulla
malaria rimandando per ulteriori approfondimenti sul rapporto tra malaria e HIV ad un post già pubblicato su questo
blog.
E’ recentemente uscito un nuovo report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla malaria nel mondo.
Si stima che a livello mondiale 3,4 miliardi di persone siano a rischio malaria.
Nelle zone ad alta incidenza, si verifica più di 1 caso di malaria ogni 1000 abitanti.
Nel 2012 si sono registrati circa 207 milioni di casi di malaria e 627 mila decessi.
Il 90% di tutte le morti è avvenuto in africa sub-sahariana, il 77% tra i bambini con un’età sotto i 5 anni. Sono morti 483 mila bambini sotto i cinque anni di età, 1.300 bambini ogni giorno, un bambino ogni minuto.
Tuttavia, tra il 2000 e il 2012, gli interventi adottati hanno contribuito a ridurre i tassi di incidenza del 29% a livello globale e del 31% nella regione africana.
Nonostante il trend positivo di questi ultimi anni, sforzi
devono ancora essere compiuti al fine di massimizzare l’uso delle risorse. Nei
paesi a più grande impatto di HIV/malaria, dove queste malattie sono endemiche,
il test per la malaria dovrebbe essere integrato al test rapido per l’HIV nei
programmi di Prevenzione della Trasmissione Materno-Infantile (PMTCT) e ai programmi di cure
prenatali.
Per approfondimenti:
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