9 dicembre 2013

Ricordando Mandela

"Let a new age dawn!" Venga l'alba di una nuova era! Con queste parole Nelson Mandela terminava il discorso in occasione del conferimento del premio nobel per la pace nel 1993. Quella nuova era lui l'aveva sognata, cercata e costruita nel corso dei lunghi anni di attivismo e prigionia; quella nuova era si affacciava in Sudafrica con l'abolizione dell'apartheid nei primi anni '90; ma quella nuova era doveva ancora essere raggiunta e c'erano ancora molte sfide da affrontare. Superati gli 80 anni, dopo 27 anni di prigionia, e con un mandato presidenziale alle spalle poteva decidere di ritirarsi in disparte per gli ultimi anni della sua vita, ma con una grande forza - testimoniando quanto la vecchiaia sia tutt'altro di un'attesa triste della fine - si è rimesso in discussione dandosi da fare per affrontare la nuova piaga che il suo paese stava affrontando. Il Sudafrica era - ed è attualmente - uno dei paesi al mondo più colpiti dall'infezione da HIV e solo recentemente ha messo in campo un'intensa strategia di trattamento con farmaci antiretrovirali. Mandela ha voluto richiamare l'attenzione internazionale sull'AIDS e sulle grandi contraddizioni che il mondo civile stava vivendo: "We live in a world where the Aids pandemic threatens the very fabric of our lives. Yet we spend more money on weapons than on ensuring treatment and support for the millions infected by HIV". Instancabilmente ha parlato, ha incoraggiato, ha incontrato persone, attivisti, malati, potenti, e ha esortato tutti a fare il possibile per superare i tanti blocchi al trattamento universale dell'AIDS, ha sfidato le grandi case farmaceutiche per la produzione di farmaci generici contro l'infezione da HIV (vedi post), ha vinto il pregiudizio annunciando pubblicamente che il suo unico figlio maschio era morto a causa del virus. Nei primi anni del suo mandato presidenziale aveva condiviso alcune lentezze dei suoi compagni di partito nel vedere l'AIDS come un'urgenza nazionale, tuttavia in seguito non si è risparmiato, utilizzando la sua immagine pubblica per salvare milioni di vite come ha riportato il direttore esecutivo di UNAIDS Mr. Sidibe: "his influence helped save millions of lives and transformed health in Africa".
Il presidente Zuma annunciando la sua morte ha detto: "la nostra nazione ha perso il suo figlio più grande, il nostro popolo ha perso un padre". I milioni di sieropositivi in Sudafrica, e non solo, hanno perso un grande alleato, ma la sua battaglia continua, la nuova era di cui parlava nel '93 deve ancora arrivare ma si è fatta più vicina. Mandela ha vinto molte sfide, la lotta all'AIDS non è riuscito a vincerla, a noi sta portarla a compimento.

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