Di questi, 200 mila sono bambini, 550 mila sono uomini e
850 mila donne, registrando un 15% di prevalenza tra le donne in gravidanza.
Appare quindi elevato in assenza di trattamento il rischio di trasmissione
madre-bambino del virus. Secondo l’UNICEF, ogni giorno in Mozambico nascono 85
bambini con HIV, e metà di loro in assenza di cure adeguate è destinata a
morire entro il secondo anno di vita.
Una delle aree più colpite dall’epidemia da HIV è la
provincia di Gaza, a causa della vicinanza con il Sudafrica e lo Zimbabwe,
paesi ad alto tasso di infezione, dove molti uomini della provincia lavorano.
Secondo il quotidiano Noticias, negli ultimi mesi 23 mila nuovi malati HIV positivi si sono rivolti alle unità
sanitarie locali.
Durante questo anno 380 pazienti hanno perso la vita, vittime
dell’HIV/SIDA e 430 hanno abbandonato il trattamento.
Nello stesso tempo si è registrato un aumento delle persone
in trattamento, 61 mila, tra cui 5 mila bambini.
Tuttavia negli ultimi anni sono aumentati gli sforzi per la
riduzione della trasmissione materno-infantile del virus.
In ogni unità sanitaria della provincia è presente infatti un programma di prevenzione della trasmissione verticale, che punta a far nascere generazioni libere dalla pandemia.
In ogni unità sanitaria della provincia è presente infatti un programma di prevenzione della trasmissione verticale, che punta a far nascere generazioni libere dalla pandemia.
In questo contesto, un ruolo importante va dato alle suore
missionarie Figlie della Carità che da tanti anni lavorano nella provincia di
Gaza.
Il loro lavoro è iniziato nel 1990 a Chalucuane, dove
trattando pazienti con TB si resero subito conto di alcuni casi resistenti ai farmaci. In quel periodo nel Paese ancora non si parlava di
AIDS. Cominciarono a fare i primi test per l’HIV ai pazienti con TB incontrando
una grande prevalenza di malattia. Capendo che la malattia già stava infettando
la popolazione e che avrebbe rappresentato una grande sfida per il futuro,
decisero di dedicare l’ospedale Carmelo in Chokwe alla cura dei pazienti con
HIV/TB.
I primi pazienti furono trasferiti in questo nuovo centro
nel 1995.
Chokwe è una cittadina agricola che si trova a 230 km a nord della capitale
Maputo, attraversata dal fiume Limpopo che nel febbraio di quest'anno ha straripato devastando
la zona.
Suor Maddalena Serra, che da 42 anni lavora in Mozambico,
dice di Chokwe: “La fortuna e sfortuna di questa cittadina è di essere ai
confini con il Sudafrica. Fortuna perché molti abitanti trovano lavoro nelle
ricche miniere di diamanti, oro e carbone del Sud Africa. Ma questi uomini,
lontani dalla famiglia, quando ritornano a casa sono malati di Aids e
tubercolosi. Ormai la sieropositività è diventata una pandemia, poiché vi è una
prevalenza dell’HIV del 42%”.
L’ospedale di Chokwe è un modello nel trattamento
dell’HIV/TB, così come riportato anche da Noticias.
Dal 2005 il lavoro delle Figlie della Carità si è unito a
quello della Comunità di Sant’Egidio, partecipando al Programma DREAM. La Comunità di Sant’Egidio con uno staff di medici assicura sia i protocolli per la cura della malattia,
sia la fornitura di farmaci antiretrovirali, mettendo a disposizione il proprio
laboratorio di biologia molecolare di Maputo dove è possibile monitorare la
terapia.
Dal marzo 2013 inoltre DREAM ha cominciato a effettuare la
prevenzione madre bambino dell’HIV nel centro di salute pubblico di Macia e nel
centro di salute pubblico di Chicumbane, due centri rurali molto frequentati.
Qui si è cominciato ad offrire alle donne in gravidanza e sieropositive la
triterapia per tutta la vita, secondo le nuove linee guida nazionali, e la
diagnosi precoce per il bambino.
Questo è stato reso possibile grazie alla collaborazione con MSD Italia e il programma “Merck for Mothers” che ha stanziato un ingente contributo per la riduzione della mortalità materna in vari paesi in via di sviluppo . Grazie al programma Merck for Mothers nei centri di Macia e Chicumbane è stato possibile formare il personale locale su tematiche riguardanti la salute materno infantile e della presa in carico della donna sieropositiva gravida. Il servizio di prevenzione verticale madre-bambino , attualmente attivo nei due centri, ha consentito a molti bambini di nascere sani da donne HIV positive .
Questo è stato reso possibile grazie alla collaborazione con MSD Italia e il programma “Merck for Mothers” che ha stanziato un ingente contributo per la riduzione della mortalità materna in vari paesi in via di sviluppo . Grazie al programma Merck for Mothers nei centri di Macia e Chicumbane è stato possibile formare il personale locale su tematiche riguardanti la salute materno infantile e della presa in carico della donna sieropositiva gravida. Il servizio di prevenzione verticale madre-bambino , attualmente attivo nei due centri, ha consentito a molti bambini di nascere sani da donne HIV positive .
Il lavoro congiunto delle suore missionarie Figlie della Carità, MSD Italia e della Comunità
di Sant’Egidio sta cambiando le sorti di questa regione d’Africa.
I pazienti che giungono a Chokwe non hanno solo accesso a
counselling, test e trattamento, ma trovano anche un supporto per la loro
reintegrazione nella società. Persone che pensano di non avere più aspettativa
di vita, ritrovano la speranza, perché l’HIV non abbia l’ultima parola sulla
loro vita.
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