16 ottobre 2014

World Food Day 2014

Si celebra oggi la Giornata Mondiale dell'Alimentazione. Sono passati 33 anni da quel 16 ottobre 1981, in cui la FAO (The Food and Agricolture Organization) decise di dedicare il giorno della sua fondazione, avvenuta nel 1945, ad un argomento così importante. Quest'anno il tema “Family Farming: Feeding the world, caring the earth”, punta l'attenzione del mondo sul ruolo significativo dell'agricoltura familiare nello sradicare la fame e la povertà, garantendo la sicurezza alimentre e la nutrizione, migliorando i mezzi di sussistenza, la gestione delle risorse naturali, la tutela dell'ambiente, per realizzare uno sviluppo sostenibile, in particolare nelle zone rurali.

La FAO ha celebrato la Giornata Mondiale dell'Alimentazione con un convegno che ha visto l'importante partecipazione, tra gli altri, dele Regina Massima dei Paesi Bassi, sostenitrice speciale del Segretario Generale dell’ONU in materia di finanza inclusiva per lo sviluppo, e di John Kufuor, ex Presidente della Repubblica del Ghana.
In occasione dell'evento sono stati resi noti gli ultimi dati sulla malnutrizione infantile: a livelllo mondiale, 200 milioni di bambini sono malnutriti; di questi, 160 milioni si trovano ormai in una condizione di malnutrizione cronica. La mancanza di cibo comporta ritardi nella crescita, con conseguenze spesso irreversibili sullo sviluppo fisico ed intellettivo del bambino. La malnutrizione inoltre comporta un maggiore rischio di morte e di sviluppare malattie anche gravi, contribuendo a circa il 45% di tutti i decessi a livello mondiale tra i bambini con un'età al di sotto dei cinque anni. (vedi post).
Inoltre in questo momento tragico di emergenza a causa dell'epidemia da virus ebola, si rischia di mettere ulteriormente a repentaglio la vita dei bambini malnutriti, a causa del collasso dei servizi sanitari di base che sta avvenendo in alcuni paesi dell'Africa occidentale. Il mondo è ancora una volta chiamato ad intervenire, non solo tramite le grandi agenzie internazionali ma anche tramite le iniziative di singoli cittadini che tanto possono fare appoggiandosi a Onlus e a organizzazioni che da anni lavorano sul campo per porre fine a questo flagello.

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