23 ottobre 2014

Tubercolosi multi-resistente ai farmaci: allarme OMS

Gli sforzi compiuti negli ultimi tempi per raccogliere dati sulla tubercolosi hanno portato a risultati allarmanti: 9 milioni di persone hanno contratto la tubercolosi nel 2013. Si sono registrati 1,5 milioni di decessi, tra cui 360.000 persone HIV positive.
E' quanto emerge dal “Global Tuberculosis Report 2014”, pubblicato dall'OMS in questi giorni.
La relazione evidenzia anche che il tasso di mortalità è sceso del 45% e che circa 37 milioni di vite siano state salvate dal 2000 grazie a diagnosi e a trattamento efficaci. Tuttavia, a destare ancor più preoccupazione è l'insorgenza sempre maggiore di casi di tubercolosi multi-resistente. La tubercolosi multi-resistente a farmaci (MDR-TB) rimane infatti ad un livello critico, con circa 480.000 casi nel 2013. Dei circa 9 milioni di persone che hanno contratto la TB durante l'ultimo anno, circa il 3,5% ha contratto ceppi resistenti, più difficili da trattare e con tassi di guarigione più bassi. Negli ultimi anni l'emergere della MDR-TB ha rappresentato una minaccia crescente per l'intera salute globale. Le epidemie peggiori si registrano in Europa orientale e in Asia centrale. Tuttavia nello stesso tempo una maggiore capacità diagnostica della MDR-TB ha accelerato anche la capacità di trattamento. Accanto alla MDR-TB, 100 paesi in tutto il mondo riportano casi di XDR-TB (Extensively Drug-Resistant TB) ancora più costosa e difficile da trattare.

Un'altra sfida da affrontare è quella della co-epidemia TB e HIV. Si stima che dei 9 milioni di persone che hanno sviluppato la tubercolosi nel 2013, 1,1 milioni (13%) fossero HIV positivi, con una mortalità di 4 casi su 5 in Africa. Nella regione sono stati infatti registrati nel 2013 circa 300.000 decessi in persone co-infette con un tasso di mortalità del 32%. Circa 2,4% i nuovi casi di MDR-TB. L'intervento più efficace per ridurre la mortalità tra i pazienti TB-HIV positivi è quello di iniziare la terapia antiretrovirale (ART). Nel 2013, il 70% dei pazienti con co-infezione era in trattamento.
In questo quadro, la ricerca svolge un ruolo chiave nel porre fine all'epidemia di TB. Negli ultimi anni sono stati messi a punto nuovi strumenti diagnostici, come il Gene Xpert in grado non solo di fare diagnosi di TB ma anche di individuare le resistenze alla rifampicina (vedi post). Inoltre sono stati individuati nuovi farmaci per il trattamento delle MDR-TB, come la bedaquilina e il delamanid. Ulteriori test rapidi e nuove terapie farmacologiche sono in fase di sperimentazione. Tuttavia l'OMS avverte che la mancanza di fondi sta ostacolando gli sforzi per combattere l'epidemia globale: sono necessari circa 8 miliardi di dollari l'anno per prevenzione, diagnosi e trattamento della TB e della MDR-TB. E' quindi evidente come ulteriori sforzi debbano ancora essere fatti per porre fine al flagello della “peste bianca”.

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