6 ottobre 2014

Tornare alle origine della pandemia da HIV: il ruolo dei fattori sociali

La ferrovia, una delle invenzioni più importanti dell’umanità, sembra aver avuto un ruolo fondamentale nei primi anni di diffusione del virus HIV. E’ quanto emerge da uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Science. Un team internazionale, guidato da studiosi dell’Universita di Oxford e dell’Università di Lovanio, ha ricostruito la storia del virus HIV-1 appartenente al gruppo M. L’antenato comune del gruppo M sembrerebbe risalire all'anno 1920 e la diffusione sarebbe originata dalla città di Kinshasa, l’attuale capitale della Repubblica Democratica del Congo.
Probabilmente un cacciatore infettatosi con il sangue di uno scimpanzé in Camerun ha poi trasportato l’infezione viaggiando verso sud attraverso il fiume Sangha, utilizzato per il commercio della gomma e dell’avorio tra il Congo e il Camerun. L’analisi condotta suggerisce che tra il 1920 e il 1950 si siano verificate delle congiunture favorevoli, in quanto numerosi fattori tra cui la crescita urbana, importanti collegamenti ferroviari durante il dominio coloniale belga e i cambiamenti del mercato del sesso, abbiano portato all’emergere del virus HIV a Kinshasa e alla sua successiva diffusione attraverso il globo.
Secondo uno dei responsabili della ricerca, il professore Oliver Pybus del Dipartimento di Zoologia dell’Università di Oxford, per la prima volta sono state analizzate tutte le prove disponibili utilizzando le ultime tecniche filogeografiche. Tramite queste si è potuta fare una stima statistica circa la provenienza del virus. Si può quindi affermare con alto grado di certezza dove e quando la pandemia di HIV abbia avuto origine. L’analisi suggerisce che uno dei fattori fondamentali alla diffusione è stata la diffusione di un buon sistema di trasporto, in particolare ferroviario, e quindi la crescita di collegamenti nel paese, che ha fatto di Kinshasa una delle città meglio connessa di tutta l’Africa centrale. I dati provenienti da archivi coloniali registrano infatti che alla fine del 1940 un milione di persone erano in viaggio ogni anno attraverso il Congo. In quegli anni i collegamenti ferroviari e fluviali hanno infatti permesso a migliaia di persone di raggiungere sia l’estremo sud che l’estremo nord del paese (delle dimensioni dell’Europa occidentale). Questo ha contribuito a dare origine a precoci focolai secondari di trasmissione dell’HIV, con diffusione verso l’Africa meridionale e orientale. Dopo l’indipendenza sono stati probabilmente altri i fattori che hanno portato alla diffusione dell’infezione, in particolare i cambiamenti sociali legati al mercato del sesso e soprattutto le iniziative di salute pubblica come l’utilizzo improprio di aghi durante le campagne di vaccinazioni. Inoltre sembrerebbe che i professionisti haitiani, venuti per aiutare il Congo dopo l’indipendenza, abbiano portato il virus a casa, da dove si diffuse negli Stati Uniti e da lì la sua conoscenza da parte dei medici nel 1981. Sono tuttavia necessari ulteriori studi per comprendere meglio il ruolo che diversi fattori sociali hanno giocato nelle origini della pandemia da HIV.

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