È di recente pubblicazione un nuovo report dell’OMS sulla valutazione di test rapidi di diagnosi per la malaria (RDTs). Con tale rapporto si
vuole fornire una misura comparativa della performance di tali test, per distinguere quali abbiano una prestazione migliore e quali una peggiore.
L’OMS stima che circa la metà della popolazione mondiale sia
a rischio di malaria. Nel 2012 si stimano 207 milioni di casi con 627.000
decessi.
Circa il 90% di tutte le morti a causa della malaria si
verifica in Africa sub-sahariana, il 77% in bambini sotto i 5 anni.
La malaria rimane endemica in 104 paesi e mentre è in
aumento la diagnosi basata sulla ricerca del parassita, la maggior parte dei
casi di sospetta malattia non sono adeguatamente confermati, portando ad un
eccessivo utilizzo empirico di farmaci antimalarici e ad uno scarso
monitoraggio della malattia stessa.
L’OMS raccomanda che la gestione dei casi di malaria sia basata sulla dimostrazione della presenza del plasmodium. L’uso di RDTs è
parte vitale di questa strategia, consentendo una diagnosi basata sul parassita
anche in quelle zone dove non è possibile avere una microscopia di buona
qualità.
Nel 2006 lo Special
Programme for Research and Training in Tropical Diseases (TDR) delll’OMS e la Foundation for Innovative New Diagnostics (FIND) hanno lanciato un
programma per valutare sistematicamente
e confrontare le prestazioni dei RDTs
per la malaria presenti in commercio.
I risultati sono stati pubblicati annualmente dal 2009 e
rappresentano una guida globale nel miglioramento della qualità della
produzione.
L'ultimo report pubblicato dall'OMS rappresenta una panoramica dei risultati dei rounds 1-5 nella produzione dei test per
la malaria e contiene concetti chiave per la comprensione e l’utilizzo dei
risultati.
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