5 agosto 2014

OMS: aggiornamento globale sulla risposta all'HIV

La massiccia espansione a livello globale degli interventi su l’HIV ha trasformato negli anni l’epidemia da AIDS e con essa il più vasto panorama della sanità pubblica, dimostrando che il diritto alla salute può essere realizzato anche nelle più difficili circostanze.

È quanto riporta un recente documento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). La strategia è stata ed è tuttora finalizzata a massimizzare collegamenti e sinergie con aree vitali della salute pubblica, in modo da migliorare i risultati di salute generale e rafforzare sistemi sanitari e comunitari per azioni sostenibili.
Il settore dell’HIV è infatti destinato ad influenzare altri settori, adottando politiche che riflettono quelle che sono le priorità per la salute pubblica.

Per quanto riguarda la lotta all’HIV/AIDS, sostanziali e per certi versi straordinari sono stati i progressi compiuti negli ultimi 3-4 anni, soprattutto nelle aree in cui sono stati fissati obiettivi chiari di distribuzione dei servizi (tra gli altri: trattamento per l’HIV, programmi di prevenzione della trasmissione madre-figlio del virus, prevenzione e trattamento della tubercolosi e di tutte le co-infezioni).
Tuttavia questo report sottolinea anche la disomogeneità della risposta all’HIV in materia di interventi tra i diversi paesi, comunità e popolazioni, e le notevoli opportunità che esistono per sostenere ed estendere i recenti miglioramenti, con uno sguardo alla fine dell’epidemia entro il 2030.
Quella della lotta all’HIV è una lezione da cui partire per mettere in atto sforzi per raggiungere una copertura sanitaria universale, uno degli elementi chiave del programma di sviluppo post-2015, offrendo a tutte le persone l'accesso a servizi sanitari di alta qualità di cui hanno bisogno, senza sottoporli a difficoltà finanziarie.

Quali sono quindi le direzioni strategiche da intraprendere? Utilizzare la terapia antiretrovirale come prevenzione, mettendo sempre più persone in trattamento allargando i criteri di eleggibilità; aumentare la copertura dei servizi per la prevenzione verticale della trasmissione del virus; aumentare il numero di bambini in terapia; rafforzare la retention in care e l’aderenza al trattamento. L’integrazione dei servizi di prevenzione e trattamento della tubercolosi, dei programmi di cura prenatali, dei servizi per le epatiti virali appare una strategia importante, insieme alla costruzione di solidi e sostenibili sistemi di salute nazionali.    

Nessun commento:

Posta un commento

Che ne pensi?