8 maggio 2013

La Carica Virale, un esame fondamentale per il monitoraggiodell'infezione da HIV

Dal 18 al 20 aprile si è svolto a Cape Town, Sudafrica, il convegno dal titolo "Viral Load Testing in African HIV Treatment Programmes", organizzato da African Society for Laboratory Medicine (ASLM), World Health Organization's Regional Office for Africa (WHO-AFRO), Joint United Nations Programme in HIV/AIDS (UNAIDS), Society for AIDS in Africa (SAA) e Southern African HIV Clinicians Society.
Più di 120 tra medici, tecnici di laboratorio, biologi e policy maker provenienti da più di 20 paesi africani si sono confrontati sul tema del monitoraggio con Carica Virale dei pazienti HIV positivi in Africa Sub-Sahariana. Presenti al convegno anche numerosi operatori di associazioni impegnate nel campo, come Centers for Disease Control and prevention (CDC), il programma DREAM, Medici Senza Frontiere (MSF), Clinton Health Access Initiative (CHAI) ed altri.
La misura della Carica Virale di HIV è un'indagine chiave nel monitoraggio dell'infezione e dell'andamento della terapia antiretrovirale; la Carica Virale rappresenta il numero di copie di virus presenti in un'unità di sangue ed è particolarmente elevata nella prima fase di infezione da HIV e con il progredire della malattia. Già nel 1997 uno studio multicentrico condotto su più di 1600 pazienti ha chiarito l'importanza della misurazione della Carica Virale come principale fattore prognostico negativo nei pazienti infettati con HIV.
L'importanza di tale indagine di laboratorio è stata ulteriormente descritta nel corso dei passati 15 anni; come misura della quantità di virus nel sangue essa correla con la rapidità di replicazione del virus, con l'efficacia della terapia e con il grado di contagiosità del paziente. Inoltre diversi studi hanno dimostrato come la Carica Virale sia un fattore decisivo nella trasmissione del virus da madre a figlio durante la gravidanza, il parto e l'allattamento. La diffusione di questo esame nei paesi ad alta prevalenza di infezione da HIV è quindi di cruciale importanza per lo sviluppo di programmi di cura adeguati, come ha sottolineato a Cape Town Gottfried Hirnschall, direttore del dipartimento per l'HIV/AIDS del WHO: Viral load is the best tool we have for monitoring treatment success.
L'esecuzione della Carica Virale, ad oggi, necessita di tecnologie impegnative, personale qualificato e investimenti economici che per molto tempo in Africa non sono stati disponibili. Il WHO e le maggiori agenzie internazionali per anni hanno suggerito di affrontare la pandemia da HIV in Africa senza eseguire questo esame, ma alcuni programmi - per primo il programma DREAM - hanno comunque deciso di portare, anche in Africa, tecnologie avanzate e oggi il valore di Carica Virale è riconosciuto come un parametro necessario e fattibile anche nei paesi a risorse limitate.
Nel convegno di Cape Town tutti i relatori hanno sottolineato la necessità di inserire sempre più nei programmi di cura dell'infezione da HIV il test di Carica Virale, sono state descritte le nuove tecnologie allo studio per rendere il test sempre più economico e semplice da eseguire, è stato indicato il cammino degli scorsi anni e sono stati presentati dati scientifici sul tema. Il programma DREAM ha presentato i risultati dell'esperienza in Malawi e in Mozambico, dove più di 320.000 test di carica virale sono stati eseguiti nel corso degli 11 anni di attività del programma; DREAM rappresenta una delle esperienze più vaste nell'ambito del monitoraggio con Carica Virale in Africa Sub-Sahariana e i suoi dati sono incoraggianti sulla strada dello scaling-up del test nei paesi a risorse limitate.