Una conferenza con donatori e altri partner si è tenuta
il 9 e 10 aprile, in previsione del Fourth Replenishment Round del Global Fund,
l’organizzazione creata nel 2002 per coordinare gli sforzi internazionali nella lotta alle tre più importanti malattie infettive del mondo: HIV, tubercolosi
e malaria. Nella conferenza si è sottolineato come l’azione del Global Fund non
sia volta a un semplice contenimento di queste malattie, ma proprio a vincere
la battaglia contro di esse.
Un aumento di
fondi adesso potrebbe cambiare drasticamente il corso di queste malattie grazie ai recenti avanzamenti nella scienza, alla
diminuzione del costo delle terapie e all’aumento di conoscenze tecniche nei
paesi meno sviluppati.
Una
valutazione dei bisogni stima che sarebbero necessari 87 miliardi di dollari in
totale per il 2014, di cui 15 miliardi provenienti direttamente dal Fund.
Con questi
soldi si potrebbero curare 17 milioni di persone con TB, salvare 196.000 persone
in più dalla morte per malaria, offrire la terapia antiretrovirale per l’HIV a
più di 18 milioni di persone
E’ un
investimento notevole, ma secondo i rappresentanti del Global Fund potrebbe
rappresentare un guadagno a lungo termine, perché diffondendo intensivamente le
terapie si riuscirebbe ad abbassare significativamente il livello dell’epidemia.
Dalla sua
fondazione ad oggi il Global Fund
ha sostenuto più di 1.000 programmi in 151 paesi, fornendo farmaci
antiretrovirali contro l’HIV a 4.2 milioni di
persone, il trattamento antitubercolare per 9.7 pazienti e 310 milioni di zanzariere per
la prevenzione della malaria.
Questo Fourth
Replenishment Round sarà l’ultimo prima della scadenza del 2015, data per cui è
previsto il raggiungimento degli obiettivi del millennio.
Il direttore
esecutivo del Global Fund, Mark Dybul, ha dichiarato che siamo di fronte ad
un’opportunità storica per mettere sotto controllo AIDS, tuberculosi e malaria.
Inoltre ha sottolineato l’importanza di lavorare insieme , mettendo insieme le
forze di tutti per raggiungere questo ambizioso obiettivo.