21 febbraio 2014

Storia dell’AIDS - Le origini

Negli ultimi anni sono stati fatti molti progressi nella comprensione delle origini della peggiore pandemia del secolo. Si pensa che l’HIV-1 di gruppo M (il sottotipo principale di virus) sia derivato da un virus che infettava lo scimpanzé Pan troglodytes troglodytes, che abita in Africa Centrale, tra Camerun, Congo, Gabon e Guinea Equatoriale. Il vero “Paziente Zero”, colui dal quale la pandemia è iniziata, probabilmente viveva all’interno di questo territorio.
Anche se  sono solo teorie e non si è ancora davanti a nessun dato definitivamente certo, si pensa che questo salto tra scimpanzè e uomo possa essere avvenuto in Africa Centrale, c’è chi sostiene nella zona dei Grandi Laghi e chi in zone rurali del Camerun, probabilmente attraverso la manipolazione di carne infetta da parte di un cacciatore. Altri sottotipi, il gruppo O e P, dovuti forse ad altri cluster epidemici, si ritrovano in Africa Centrale, soprattutto in Camerun, ma sono rimasti minoritari.


Secondo alcuni studiosi, durante il XX secolo, due fattori principalmente hanno facilitato l'emergere dell’ HIV : l’urbanizzazione e le campagne sanitarie coloniali.
I colonizzatori francesi e belgi crearono piccole città dove , per varie ragioni , il numero di uomini non sposati superava quello delle donne, questo portò allo sviluppo della prostituzione che mantenne la circolazione del virus.  Un altro fattore che consentì la diffusione dell’HIV fu l’organizzazione di programmi sanitari per combattere le malattie tropicali. Le autorità coloniali cercarono di combattere malattia del sonno, sifilide, lebbra, attraverso programmi che comprendevano la somministrazione di farmaci per via iniettiva, e questo senza adoperare le necessarie misure di sterilizzazione, visto che all’epoca non era ben chiaro il ruolo della trasmissione di patogeni attraverso aghi e strumenti taglienti.
Una seconda e più importante fase di sviluppo della pandemia ha avuto luogo a Léopoldville - Brazzaville, il capolinea di tutto il trasporto fluviale sul bacino enorme del Congo.
Qui è stato isolato il  virus HIV 1 in campioni ottenuti a Léopoldville nel 1959 e 1960 , e gli studi molecolari hanno rivelato che l'area Léopoldville - Brazzaville ospita di gran lunga la più alta diversità genetica di HIV1 gruppo M nel mondo.
Intorno al 1950/60 si ebbe un aumento esponenziale della trasmissione del virus, per la compresenza su grandi numeri dei due fattori nominati in precedenza: inurbamento e prostituzione, campagne sanitarie basate sulle iniezioni. Tra il 1960 e il 1970 il virus fu esportato in altre città africane, ma anche negli USA via Haiti, probabilmente attraverso qualche cooperante tecnico haitiano che lavorava in Congo. Attraverso il turismo sessuale, il virus da Haiti raggiunse gli Stati Uniti, e qui comincia la storia che tutti conosciamo, e che porta fino ad oggi.


Fonte: J. Pépin. The origins of AIDS: from patient zero to ground zero. JEpidemiol Community Health 2013; 67:473-475

1 commento:

  1. Helen Epstein, nel suo libro The Invisible Cure, fornisce un modello della diffusione dell'HIV che, indipendentemente dall'origine del virus stesso, prova a spiegare le diverse velocità di espansione della pandemia in paesi limitrofi come ad esempio RDC e Tanzania. Il modello ridimensiona l'importanza della prostituzione ponendo invece l'accento su differenze culturali e di comportamento che ben si adattano alla realtà della diffusione del virus in Africa sub-sahariana

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