
In alcuni paesi dell’Africa sub-sahariana, il numero degli
orfani è superiore al milione.
In Botswana, Zimbabwe, Swaziland, Lesotho, Malawi, Zambia e
Sudafrica, tale numero comprende la metà o più di tutti gli orfani a livello
nazionale (dati del 2009). Se non fosse stato per l’epidemia di AIDS, questi
bambini avrebbero ancora i genitori.
Al di fuori dell’Africa, la maggior parte degli orfani a
causa dell’AIDS risiedono in Asia, tuttavia le informazioni disponibili non
sono sufficienti per fornire dati sui paesi asiatici.
Il numero degli orfani varia da paese a paese, dipendendo
dai tassi locali di prevalenza dell’HIV e dalle differenze sostanziali tra aree
rurali e urbane.
L'età degli orfani, tuttavia, è abbastanza costante in tutti
i paesi. I sondaggi indicano che, nel complesso circa il 15% degli orfani hanno
0-4 anni di età, il 35% 5-9 anni e il
50% 10-14 anni.
La portata di tale crisi è in parte mascherata dal lasso di
tempo che intercorre tra quando i genitori si infettano e quando muoiono. Tuttavia,
se adulti continueranno a morire di AIDS nei prossimi dieci anni, un numero
crescente di orfani crescerà senza cure genitoriali e amore.
I
bambini i cui genitori vivono con l'HIV spesso sperimentano molti cambiamenti
negativi nella loro vita e possono iniziare a soffrire di abbandono molto prima
della perdita dei genitori. Alla fine, si ritrovano a vivere in una nuova
situazione, nella quale possono essere vittime di sfruttamenti e di abusi. Si è
visto inoltre che i bambini orfani di madre presentano un maggior rischio di
morire (UNAIDS, Report on the global AIDS epidemic, 2012).
Infatti, la perdita di un genitore a causa dell’AIDS può
avere gravi conseguenze per l’accesso del bambino ai beni di prima necessità,
come riparo, cibo, vestiario, sanità e istruzione. Spesso i piccoli orfani si
trovano a dover contribuire finanziariamente ai bisogni della nuova famiglia
(il più delle volte numerosa) che li ha accolti, costretti a lavorare o a
mendicare.
Preoccupante è anche l’interruzione della scolarizzazione.
La povertà, legata alla perdita di un membro della famiglia, aumenta la
probabilità che un bambino orfano perda la scuola. Inoltre vengono a mancare
competenze e conoscenze preziose che sarebbero state trasmesse loro dai
genitori.
I bambini che hanno perso i genitori per l’HIV sono inoltre
vittime della stigmatizzazione della società a causa dell’associazione con
l’AIDS. Il disagio e l'isolamento sociale vissuti da questi bambini, sia prima
che dopo la morte del loro genitore, sono aggravati dalla vergogna, la paura e
il rifiuto che spesso circonda le persone affette da HIV e AIDS.
Nei paesi africani che hanno già sofferto a lungo gravi
epidemie, l'AIDS mette pressione sulle famiglie e sulle comunità. Da
generazioni, sono in vigore in tutta l'Africa sub-sahariana sistemi
tradizionali per prendersi cura dei bambini che hanno perso i genitori per
qualsiasi motivo. Ma l'HIV e l'AIDS stanno erodendo queste pratiche con la
creazione di un numero di orfani mai conosciuto prima. La domanda di assistenza
e di sostegno è semplicemente travolgente in molti settori. HIV riduce la
capacità assistenziale delle famiglie e delle comunità attraverso l'aumento
della povertà, delle spese mediche e funerarie.
Appare ancora più importante quindi intensificare gli sforzi
per l’accesso universale al trattamento, salvando la vita di tanti adulti HIV
positivi e di conseguenza dei loro figli.
Inoltre la comunità deve essere di essere di supporto ai
bambini orfani, facendo in modo che siano accettati e che abbiano accesso ai
servizi essenziali, come la sanità e l'istruzione. Questo significa migliorare
i servizi esistenti e ridurre lo stigma che circonda i bambini orfani di uomini
e donne morti a causa dell’AIDS, senza discriminazioni.