17 aprile 2015

La telemedicina e la cura dei pazienti in Africa

Si è concluso ieri a Roma il quinto Congresso Nazionale di Telemedicina e Sanità Elettronica, che ha visto il susseguirsi di diverse sessioni scientifiche che hanno analizzato l’applicazione della telemedicina alle diverse branche della medicina classica.

La telemedicina è uno strumento di innovazione tecnologica che consente il monitoraggio dei pazienti attraverso l’impiego di sistemi di telecomunicazione che si avvalgono della cooperazione di differenti professionalità. Scopo della SIT (Società Italiana di Telemedicina)  è quello di contribuire al miglioramento dei servizi sociosanitari, attraverso l’innovazione tecnologica nel campo della e-health, della telemedicina e di tutti i servizi e le applicazioni ad esse collegate. 
L’utilizzo della telemedicina apre a nuove speranze anche per l’Africa, così come hanno descritto i diversi interventi esposti nella sessione di giovedì mattina in cui si è parlato di cooperazione internazionale. Presenti tra l’altro rappresentanti di Medici con l’Africa CUAMM, del Programma DREAM della Comunità di Sant’Egidio  e della Global Health and Telemedicine (GHT).


I diversi interventi hanno esposto come sia possibile applicare la telemedicina anche a zone rurali dove non c’è rete telefonica e dove la corrente elettrica è presente per poche ore al giorno. E’ il caso del lavoro condotto a Chiulo, in Angola, dal CUAMM, dove ci si avvale della rete satellitare per inviare i teleconsulti.
Ma è anche il caso del telemonitoraggio attivo condotto nei 42 centri DREAM per la cura dell’HIV -e non solo- presenti in 10 paesi dell’Africa sub-sahariana. Il Direttore ICT del programma, il Dott. Peroni, ha illustrato i risultati raggiunti fino ad adesso: 270.000 le persone assistite, 1 milione e mezzo le persone che in questi anni hanno usufruito del programma e oltre 50.000 i bambini nati sani dalla prevenzione verticale del virus HIV. A favorire un tale successo, oltre alla professionalità  degli operatori (tutti locali) e al valore umano dato ad ogni singolo paziente, caratteristica della Comunità di Sant’Egidio, l’informatizzazione delle cartelle cliniche tramite l’utilizzo di un software che mette in collegamento lo studio del medico alla farmacia per la consegna farmaci e al laboratorio per il risultato delle analisi.

Inoltre nei Centri  DREAM di Tanzania, Mozambico, Malawi e Congo sono stati aperti negli ultimi anni grazie a GHT, centri di telemonitoraggio che consentono di inviare teleconsulti ad un team di plurispecialisti italiani che prestano il loro servizio gratuitamente. A muoversi  non sono quindi i pazienti ma le informazioni: elettrocardiogrammi, lastre, grafici di saturimetrie. 
Si viene a creare in questo modo un nuovo tipo di cooperazione sanitaria ad alto impatto e a basso costo, che apre a nuove speranze per il paziente africano che potrà avvalersi sempre più dell’eccellenza sanitaria del mondo ricco.

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