28 marzo 2014

Zimbabwe: verso la sconfitta dell'HIV

La Repubblica dello Zimbabwe si estende nell’Africa sud-orientale, tra i fiumi Zambesi e Limpopo.
Il tipo vegetazione dominante nel paese è la savana; nelle zone più umide del paese prevale la prateria, mentre lungo il confine orientale si incontrano tratti di foresta. Presenta una ricca ed eterogenea fauna, tanto che tra gli stati africani, lo Zimbabwe si è particolarmente distinto per la protezione e la conservazione del patrimonio faunistico, in particolare per la salvaguardia di specie quali rinoceronti ed elefanti.
Secondo il Country Progress Report 2012 di UNGASS, lo Zimbabwe ha circa 12.7 milioni di abitanti ed è tra i paesi dell’Africa sub-sahariana maggiormente colpiti dall’epidemia dell’HIV/AIDS.  Nel paese, 1 milione e 400 mila persone vivono con l’HIV, con una prevalenza del 14,7% tra gli adulti. Circa 1 milione di bambini hanno perso uno o entrambi i genitori a causa dell’HIV/AIDS.  Lo stesso report indica che circa 2/3 di tutti i bambini non ha cibo a sufficienza e inoltre non è in grado di accedere ai servizi sanitari e di educazione di base.


Secondo il Country Repoprt dell’UNICEF, nononstante i progressi  fatti per l’accesso alla terapia antiretrovirale (ART), l’AIDS rimane la principale causa di morte materna, e la seconda causa di morte tra i bambini (21%). 
La fornitura di farmaci per la prevenzione della trasmissione verticale del virus è aumentata dal 6.6% nel 2005 al 52% nel 2011. Tuttavia circa il 25% dei bambini è già infettato alla nascita.
Solo 978 dei 7000 bambini HIV positivi, con un’età sotto i due anni, ricevono la ART. L’identificazione di neonati  HIV-positivi è tuttora  una sfida. Il follow up delle donne che hanno partorito e dei loro figli rimane un punto debole, il che si traduce nel fatto che solo il 30% dei bambini riceve una diagnosi  precoce dell’HIV (Early Infant Diagnosis-EID) entro due mesi dalla nascita. Tuttavia tale numero è in aumento, arrivando a 34,667 bambini testati nel 2011. Di pari passo si è osservato negli anni un incremento dei centri preposti a prelievo di sangue con il sistema del Dry Blood Spot (DBS) per la diagnosi precoce. 
Nonostante questo, solo una piccola proporzione di bambini risultati positivi all’ HIV-DNA test tramite la PCR (Polynmerase Chain Reaction) viene messa in trattamento. Inoltre i sevizi per l’HIV rimangono ancora troppo centralizzati, con un debole sistema di copertura e di accesso ai servizi sanitari nelle periferie rurali del paese.
Lo Zimbabwe deve ancora affrontare numerose sfide per arrivare a debellare l'infezione da HIV tra la sua popolazione, tuttavia la strada che porterà alla eradicazione dell'epidemia è già stata intrapresa.

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