La Repubblica dello Zimbabwe si estende nell’Africa sud-orientale,
tra i fiumi Zambesi e Limpopo.
Il tipo vegetazione dominante nel paese è la savana; nelle zone
più umide del paese prevale la prateria, mentre lungo il confine orientale si
incontrano tratti di foresta. Presenta una ricca ed eterogenea fauna, tanto che
tra gli stati africani, lo Zimbabwe si è particolarmente distinto per la
protezione e la conservazione del patrimonio faunistico, in particolare per la
salvaguardia di specie quali rinoceronti ed elefanti.
Secondo il Country
Progress Report 2012 di UNGASS, lo Zimbabwe ha circa 12.7 milioni di
abitanti ed è tra i paesi dell’Africa sub-sahariana maggiormente colpiti
dall’epidemia dell’HIV/AIDS. Nel
paese, 1 milione e 400 mila persone vivono con l’HIV, con una prevalenza del
14,7% tra gli adulti. Circa 1 milione di bambini hanno perso uno o entrambi i
genitori a causa dell’HIV/AIDS. Lo
stesso report indica che circa 2/3 di tutti i bambini non ha cibo a sufficienza
e inoltre non è in grado di accedere ai servizi sanitari e di educazione di
base.
Secondo il Country
Repoprt dell’UNICEF, nononstante i progressi fatti per l’accesso alla
terapia antiretrovirale (ART), l’AIDS rimane la principale causa di morte
materna, e la seconda causa di morte tra i bambini (21%).
La
fornitura di farmaci per la prevenzione della trasmissione verticale del virus
è aumentata dal 6.6% nel 2005 al 52% nel 2011. Tuttavia circa il 25% dei
bambini è già infettato alla nascita.
Solo 978
dei 7000 bambini HIV positivi, con un’età sotto i due anni, ricevono la ART.
L’identificazione di neonati HIV-positivi è tuttora una sfida. Il follow up delle donne che hanno partorito e dei
loro figli rimane un punto debole, il che si traduce nel fatto che solo il 30%
dei bambini riceve una diagnosi precoce dell’HIV (Early Infant
Diagnosis-EID) entro due mesi dalla nascita. Tuttavia tale numero è in
aumento, arrivando a 34,667 bambini testati nel 2011. Di pari passo si è
osservato negli anni un incremento dei centri preposti a prelievo di sangue con
il sistema del Dry Blood Spot (DBS)
per la diagnosi precoce.
Nonostante
questo, solo una piccola proporzione di bambini risultati positivi all’ HIV-DNA
test tramite la PCR (Polynmerase Chain Reaction) viene messa in
trattamento. Inoltre i sevizi per l’HIV rimangono ancora troppo centralizzati,
con un debole sistema di copertura e di accesso ai servizi sanitari nelle periferie
rurali del paese.
Lo Zimbabwe
deve ancora affrontare numerose sfide per arrivare a debellare l'infezione da
HIV tra la sua popolazione, tuttavia la strada che porterà alla eradicazione
dell'epidemia è già stata intrapresa.
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