Uno degli obiettivi del Global Plan dell’UNAIDS è quello di
eliminare entro il 2015 le nuove infezioni da HIV tra i bambini. Questo si
potrà attuare riducendo a meno del 5% il tasso di trasmissione del virus HIV da
madre infetta al suo bambino e riducendo del 90% le infezioni tra i bambini.
Da un piccolo paese dell’Africa sub-sahariana giungono dati incoraggianti.
Il Malawi è stato infatti il primo paese africano ad aver introdotto
l’opzione B plus dell’OMS (antiretrovirali alle donne a partire dalla
gravidanza per tutta la vita) per prevenire la trasmissione dell'HIV da madre a
figlio. Probabilmente questo sta contribuendo ai notevoli progressi nella
prevenzione/cura dell’HIV che si stanno registrando nel paese.
Mchinji, distretto malawiano che confina con lo Zambia, ha
una popolazione di circa 549.000 persone e una prevalenza di HIV del 9,8 %. Dal
2004, circa 15.400 persone hanno ricevuto farmaci antiretrovirali.
Secondo i medici dell' ospedale distrettuale, in tale zona
si è registrata negli anni una riduzione del 90 % del numero di nuove infezioni
da HIV in età pediatrica. Infatti i servizi sanitari sono
riusciti a raggiungere tutte le donne in gravidanza, facendo loro il test per
l’HIV e mettendole in trattamento. Le donne
dal canto loro hanno visto il vantaggio di essere assistite durante il parto da
una struttura sanitaria piuttosto che partorire in casa con l’aiuto di personale non formato.
Quindi non solo la terapia, ma anche l’accesso ai servizi
sanitari e la rapida presa in carico del paziente (inizio tempestivo del
trattamento successivo al risultato positivo del test) sono le chiavi del
successo.
Per raggiungere il target fissato per il 2015 infatti, è
necessario non solo potenziare l’accesso ai servizi di antenatal care e testare tutte le donne in gravidanza, ma anche
mettere in terapia il prima possibile. L’opzione B plus consente di fare
questo, scavalcando il problema di valutare l’eleggibilità al trattamento
attraverso la conta dei CD4 (vedi post).
Il Malawi ancora una volta si trova in prima linea nella
lotta all’eradicazione dell’HIV dal continente africano e dalla sua gente e i
risultati raggiunti incoraggiano a continuare sulla stessa strada.
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