24 marzo 2014

Giornata Mondiale contro la Tubercolosi: la malattia che non conosce confini

Il 24 marzo ricorre la giornata mondiale contro la tubercolosi (TB). Oggi la tubercolosi è una malattia curabile. Se ne conosce la terapia, i farmaci sono accessibili e di costo relativamente basso, ma rimane una emergenza sanitaria soprattutto in Africa. Inoltre, a destare notevole preoccupazione è l’allarmante diffusione di ceppi potenzialmente letali resistenti ai farmaci normalmente in uso.
 
Si stima che ogni anno nel mondo 9 milioni di persone si ammalino di tubercolosi. Nel 2012, 1,3 milioni di persone sono morte a causa della TB. Il 95% nei paesi a risorse limitate.
La TB miete più vittime della malaria, trovandosi tra le malattie infettive più mortali del pianeta subito dopo l’AIDS. Diventa però la prima causa di morte tra i malati di HIV.
Delle 9 milioni di persone che si infettano ogni anno, si stima che circa 3 milioni vivano nei paesi più poveri, tra le comunità più vulnerabili e marginalizzate.
Condizioni di estrema povertà, malnutrizione, ambienti di vita non salubri, il difficile accesso ai servizi sanitari e al trattamento, favoriscono il diffondersi del bacillo.
E’ nota ormai l’alleanza esistente tra TB e HIV.
Nel 2012 ci sono stati 1,1 milioni di nuovi casi tra gli HIV-positivi. Di questi, il 75% si è verificato tra le persone che vivono in Africa.
Le agenzie internazionali si stanno quindi mobilitando per debellare questa malattia. Tra le altre, UNAIDS e OMS. Secondo UNAIDS, più attenta ai bisogni del malato HIV-positivo, si dovrebbe ampliare l’accesso ai servizi di base per la TB alle persone malate di AIDS, riuscendo così a raggiungere l’obiettivo del 2015 di ridurre del 50% le morti per TB tra le persone che vivono con HIV.
Testare e trattare il prima possibile, questo vale sia per l’HIV che per la TB.
Si è visto infatti come la diagnosi precoce dell’HIV e l’accesso alla terapia antiretrovirale (ART) possano ridurre del 65% il rischio di contrarre la tubercolosi.
La campagna promossa dall’OMS prende invece il nome di “Reach the 3 million” e ha come scopo quello di raggiungere e mettere in cura i tre milioni di persone con TB che ancora non sono stati raggiunti dai servizi sanitari.
Raggiungere e mettere in trattamento tutti i malati di TB; trovare una cura efficace per la TB multi-farmaco resistente; mettere in trattamento con ART tutti i malati di TB HIV-positivi: sono queste le sfide da affrontare a livello mondiale.

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