Alcuni ricercatori hanno utilizzato i dati del “Global Burden of Disease Study 2013” per evidenziare i fattori che hanno determinato la riduzione della mortalità infantile. Questi fattori sono soprattutto l’aumento di reddito, il numero totale di nascite, l’educazione materna e il tasso di infezione da HIV. Secondo i calcoli condotti da questi ricercatori, un aumento del 10% del reddito medio porta a una diminuzione dell’ 1,6% nel tasso di mortalità sotto i cinque anni, mentre un anno in più di istruzione nelle donne porta a una diminuzione dell’8,5%. Si conferma dunque l’importanza di investire nell’istruzione, soprattutto femminile, potente fattore di sviluppo di ogni paese.
La mortalità dei bambini sotto i 5 anni è in riduzione in
tutto il mondo, si è passati infatti da una media a livello globale di 84 morti
ogni mille nati nel 1990 a una media di 44 ogni mille nati nel 2013. Tuttavia
questo dato nasconde enormi disparità tra i diversi paesi del mondo (dal 152 per
mille della Guinea Bissau al 2,3 per mille di Singapore) e anche il trend di
diminuzione è diverso nei vari paesi, infatti soltanto 27 tra i paesi in via di
sviluppo raggiungeranno l’obiettivo del millennio previsto per il 2015.
Nel 2013 i 10 paesi con i tassi più elevati di mortalità nei
bambini sotto i 5 anni si trovano in Africa subsahariana, e l’80% delle morti
nei bambini di questa età si concentra in 26 paesi. In Africa, le morti nei
bambini sono aumentate negli anni ’90 a causa dell’epidemia di HIV, ma hanno
ricominciato a diminuire nel decennio successivo.
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