È
stato recentemente pubblicato sul sito UNAIDS
un aggiornamento su HIV ed EBOLA. L'epidemia
di Ebola in Africa occidentale sta colpendo principalmente Guinea,
Liberia e Sierra Leone. Sono inoltre stati segnalati casi in Mali,
Nigeria, Senegal, Spagna e Stati Uniti. Secondo l'OMS, fino ad adesso
sono state contate 13,703 persone infette e confermati 4,920 decessi (dati del 27 ottobre); una
persona su 20 era un operatore sanitario.
Da
quando il virus è stato scoperto 40 anni fa, è la prima volta che
assistiamo ad una epidemia di tali dimensioni, che sta colpendo diversi paesi. Si parla
infatti di una crisi di salute pubblica e di una emergenza complessa
che coinvolge l'intero globo. La United
Nations Mission for Ebola Emergency Response
(UNMEER) sta lavorando, insieme ai governi, alle organizzazioni
regionali, alla società civile e al settore privato, su cinque
pilastri fondamentali: fermare l'epidemia, trattare le persone che si
sono infettate, garantire i servizi essenziali, preservare la
stabilità e prevenire ulteriori focolai.
Nei
paesi colpiti da ebola (Guinea, Sierra Leone e Liberia), si stima ci
siano un totale di 210,000 persone affette da HIV e circa 50,000
persone sottoposte alla terapia antiretrovirale (ART).
In
Guinea, circa il 75% delle persone in ART vive nella capitale Conakry;
in Sierra Leone, circa il 50% vive nella capitale Freetown. In
Liberia il 78% dei servizi sanitari (50 cliniche) si trova a
Montserrado County, che include anche la capitale Monrovia.
Tuttavia,
da quando è esplosa l'epidemia, si è registrato un drastico calo
del numero delle persone che utilizzano le strutture sanitarie. La
popolazione ha paura di essere esposta al virus Ebola.
In Guinea, i 3 centri di cura per i malati di AIDS gestiti dal Programma DREAM (a Conakry, Fassià e Dubrekà) sono stati inseriti dall'Ufficio per la Coordinazione degli Affari Umanitari delle Nazioni Unite nei settori della comunicazione e mobilizzazione sociale e della sorveglianza epidemiologica. DREAM si sta occupando di effettuare uno screening per i malati di HIV e per le loro famiglie, d’informare la popolazione e di monitorare anche a domicilio le persone che hanno avuto un contatto con un malato di Ebola, o quelle che presentano sintomi riconducibili alla malattia, ma che non sono state ricoverate. In questo modo in Guinea i centri di cura DREAM , oltre a non vedere diminuito il numero di accessi, stanno diventando un punto di riferimento per la popolazione impaurita.
La continuità di accesso ai servizi
sanitari e al trattamento è essenziale. Questo vale per tutti, inclusi coloro che
sono HIV positivi: la brusca interruzione della terapia può
determinare infatti una resistenza ai farmaci e aumentare la probabilità di
trasmissione del virus. Per far fronte a questo problema sono stati creati dei nuovi punti di consegna farmaci.
UNAIDS, insieme ad altre organizzazioni, sta lavorando per mitigare l'impatto che l'epidemia di Ebola può
avere sulle persone HIV positive in materia di accesso al trattamento
e di arruolamento di nuovi pazienti.
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