14 novembre 2014

Patologie infettive croniche: emergenza sanitaria nelle carceri

La Società Italiana di Medicina e Sanità Penitenziaria (SIMSPe-onlus) e la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT) hanno presentato oggi l'edizione 2015 de “La Salute non Conosce Confini”, campagna d'informazione e di sensibilizzazione sulle patologie infettive croniche negli istituti penitenziari italiani. È allarme; in particolare la diffusione stimata tra il 30 e il 40% dell'infezione da epatite C tra i detenuti -con l'evoluzione in cirrosi epatica che ne consegue-  appare oggi la prima emergenza sanitaria da affrontare in questi contesti. Ma non solo: i dati mostrano come altre patologie infettive siano diffuse in maniera preoccupante. 

Oltre la metà Oltre la metà delle persone detenute risulta venuta a contatto con il virus dell’epatite B, anche se i portatori attivi di malattia risultano essere intorno al 5-6%. I test di screening cutanei sulla Tubercolosi, che non rilevano la malattia attiva ma permettono d’identificare i portatori dell’infezione, risultano 15-20 volte superiori alla popolazione generale. L’infezione da HIV è ancora oggi ampiamente diffusa tra le persone detenute tossicodipendenti, con prevalenze in questi maggiori del 20% e del 5-7% sulla popolazione generale residente. Anche le malattie a trasmissione sessuale si riscontrano frequentemente. La Sifilide, pur interessando non più del 2-3% dei reclusi, mostra un tasso di inconsapevolezza elevatissimo (>85%).
La campagna lanciata oggi si basa sul lavoro di peer-educators come mezzo più efficace ed efficiente di approccio ai detenuti per motivarli al cambiamento delle pratiche che più li mettono a rischio. Il progetto ha permesso negli anni di produrre i dati più recenti e attualmente disponibili sulla diffusione delle malattie infettive all’interno delle carceri italiane.
Infatti le uniche stime oggi a disposizione sui virus dell'epatite B e C, Tubercolosi, HIV/AIDS, malattie sessualmente trasmesse e rischio infettivo nelle persone detenute sia italiane che straniere, derivano quasi esclusivamente dai dati prodotti da esperti coordinati dalle due Società. 

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