Dal 23 al 26 febbraio 2015 si è tenuta a Seattle la 22° edizione
della Conference on Retroviruses and Opportunistic Infections (CROI 2015).
Scienziati, medici e ricercatori hanno condiviso il loro lavoro e
discusso vari temi tra cui: la profilassi pre esposizione, i profilassi
attraverso microbicidi, i progressi verso una cura definitiva dell’HIV, il
trattamento della coinfezione HIV/HCV, l’impatto del trattamento in Africa dopo
un decennio di scaling up, il trattamento e la prevenzione della TB nelle
persone con HIV.
Per quanto riguarda l’impatto del trattamento anticipato a
500 CD4, uno studio di Temprano et al implementato in costa d’Avorio ha trovato
che questa strategia permette di diminuire del 44% l’incidenza di gravi
malattie e morte rispetto all’inizio della terapia secondo le vecchie linee
guida.
David Wyles and Susanna Naggie hanno presentato i
risultati di un trial sui nuovi regimi terapeutici per curare l’epatite C (sofosbuvir
plus ledipasvir o daclatasvir ) i quali
si sono dimostrati capaci di eradicare la malattia nel 95% dei casi, in persone
coinfette con HIV.
Mary Glenn Fowler ha poi presentato i risultati dello
studio Promise, che ha confermato come un regime di prevenzione basato sulla
tripla terapia sia in grado di ottenere tassi di trasmissione al bambino
estremamente bassi (0,56% a 14 giorni di vita).
Sono stati poi presentati nuovi farmaci in via di sviluppo,
come BMS-955176, un inibitore di
maturazione dell’HIV di seconda generazione.
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